Chi mi rifiuta, rifiuta chi mi ha mandato.
Posté par diaconos le 4 octobre 2019
venerdì 4 ottobre 2019

Gesù vuole che tra i suoi discepoli e Lui vi sia la stessa comunione, “identità di volontà e di Parola”, che regna tra Lui e il Padre. Come la Parola del Padre è Parola di Cristo, così la Parola di Cristo dovrà essere Parola dei suoi discepoli.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo San Luca
A quel tempo, Gesù disse : « Benedetto sei tu, Corazine! Sei infelice, Bethsaida ! Infatti, se i miracoli che hanno avuto luogo in casa tua avessero avuto luogo a Tiro e Sidone, sarebbe stato molto tempo fa che i loro abitanti avrebbero fatto penitenza, con tela di sacco e cenere. Inoltre, Tyre e Sidon saranno trattati meglio di te durante il giudizio.
E tu, Cafarnao, sarai innalzato al cielo ? No, finché Sheol non scenderai ! Colui che ti ascolta, mi ascolta, colui che ti rifiuta, mi rifiuta, e colui che mi rifiuta, mi rifiuta colui che mi ha mandato » (Lc 10,13-16).
Omelia
« A chi è stato dato molto, molto sarà chiesto. » (Lc 12, 48)
Corazine e Bethsaida hanno visto molti miracoli, ma sono rimasti gli stessi. Non si sono convertiti. Potremmo trovarci nella stessa situazione. Cattolici da tempo immemorabile, messe ogni domenica e talvolta anche durante la settimana, ma il nostro cuore appartiene ancora al mondo e a noi stessi.
Convertirsi, come dice Gesù nel Vangelo, significa « prendere la veste del lutto e sedersi nella cenere come segno di penitenza ». A cosa serve il digiuno se il Signore non lo vede? Gli uomini di Giuda digiunarono perché il Signore ascoltasse le loro richieste: avevano fatto preghiere pubbliche per chiedere la pioggia. Erano come molte persone del nostro tempo che si lamentano e dicono che Dio non esiste perché c’è tanta sofferenza. « Mi stanno cercando come nazione che pratica la giustizia? « (E’ 58, 3)
Fare penitenza non è di moda, tuttavia, chiedete a chi digiunava di tanto in tanto, vi dirà i vantaggi: rinunciare al cibo e soprattutto alla sua fame permette poi di rinunciare alla sua sensualità quando vorrei passare tutto il pomeriggio a guardare la televisione invece di dare una mano a mia moglie o visitare una sola persona che ha bisogno di compagnia.
Siamo in grado di fare penitenza quando l’amore di Cristo lo richiede? Quando osservo le necessità del mio prossimo, sono pronto a rinunciare a me stesso per servirlo? O sono io quello che ripete tutto il giorno: « Signore, Signore, Signore! « ma non cambia alcun aspetto del suo comportamento?
« Chiunque ti ascolti mi ascolti e chi ti rifiuta ti rifiuta mi rifiuta mi rifiuta. »
Gesù conclude il suo discorso di invio dei settantadue discepoli in missione con questa frase lapidaria; ma qual è il rapporto tra questi popoli di Corazine e Bethsaida con quest’ultima parola ? E’ semplice, pero’. La Buona Novella è difficile da sentire. Rinunciare a se stessi non è un messaggio facile da trasmettere e da ascoltare.
Viviamo questa Buona Novella come eredità di Cristo, osiamo parlare nel nome di Cristo. Se nessuno ci ascolta quando parliamo nel nome di Cristo, ricordiamoci che il primo a soffrire è stato Gesù che si è sentito rifiutato. Manteniamo una vera purezza di intenti come discepoli del Signore nel nostro apostolato e nella nostra testimonianza. Amen
Michel Houyoux, diacono permanente
Link esterni
◊ Movimento apotolico : clicca qui per leggere l’articolo → Chi vede me, vede colui che mi ha mandato
◊ Qûmran.net: clicca qui per leggere l’articolo → TESTO Chi vede me, vede colui che mi ha mandato
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