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La Croix glorieuse

Posté par diaconos le 14 septembre 2020

Fête de l’exaltation de la Sainte Croix

La croix glorieuse 11

La fête de l’exaltation de la Sainte Croix, le 14 septembre, date des premiers siècles de l’Église. C’est au lendemain de la dédicace de l’église de la Résurrection construite à Jérusalem sur le tombeau du Christ (335) qu’est célébrée la Croix glorieuse. La croix du Christ est le trophée de sa victoire, au matin de Pâques, sur la mort. La tradition y voit aussi le signe du “Fils de l’homme” qui apparaîtra dans le ciel pour annoncer son retour. (Mt 24, 30)

La Croix Glorieuse

Nous fêtons aujourd’hui la Croix glorieuse du Christ.  Cette fête date des premiers siècles de l’Église.  En ce temps là les nations qui occupaient la Palestine ne permettaient pas aux chrétiens de vénérer l’endroit où la croix de Jésus avait été plantée, le tombeau où l’on l’avait enterré, le jardin de la Résurrection. Lorsque Constantin, empereur de Rome, se convertit au christianisme, les chrétiens purent alors retrouver la sainte Croix et bâtir, en 335, une basilique sur les lieux saints (Photo). La croix fut alors portée en triomphe.

Comment ce signe de malédiction qu’est la croix a-t-il pu devenir une source de bénédiction et de salut pour tous ? Comment la vie peut-elle jaillir de la mort ? La douceur de l’amertume ? La joie de la souffrance ?

« Dieu a tant aimé le monde qu’il a donné son Fils unique, pour que tout homme qui croit en lui ne périsse pas mais ait la vie éternelle ». La Croix ne devient salutaire que par le poids d’amour qui s’y révèle. L’amour vécu jusqu’au bout a pouvoir de sauver, réparer, donner un sens à ce qui nous semble insensé.

Vénérons cette croix sur laquelle le Fils de Dieu s’est livré pour nous dans une passion, qui passa certes par la souffrance, mais dans  une passion d’amour. Et cela, nous le contemplons dans le cœur transpercé de Jésus qui est comme un livre ouvert où se lit le message d’amour d’un Dieu qui se révèle en se livrant sans réserve. Croyons fermement en Jésus, Fils de Dieu, qui nous a aimé et s’est livré par amour pour le salut de tous.

Saint André de Crète (8ième siècle) écrivait : « C’est une chose précieuse que la Croix par ce qu’elle est à la fois la souffrance et le trophée de Dieu. Elle est sa souffrance, parce que c’est sur elle qu’il est mort volontairement; elle est son trophée, parce que le diable y a été blessé et vaincu, et que la mort y a été vaincue avec lui ; les verrous de l’enfer y ont été brisés, et la Croix est devenue le salut du monde entier. »

Dans le sacrifice du Christ se révèle l’amour infini de Dieu pour le monde (Jn 3, 16). Accueillons, dans la foi, le salut que Dieu nous offre en son Fils. Misons  tout sur  le Christ ; lui qui, bien qu’étant de condition divine, a néanmoins voulu subir la mort sur la Croix pour nous obtenir la vie éternelle. Contemplons  avec Marie et Jean, le poids d’amour qui se révèle dans le Christ qui  s’est abaissé lui-même en devenant obéissant jusqu’à mourir et à mourir sur une croix. (2ième lecture).

Dans la blessure du cœur de Jésus nous trouvons bien plus que la simple guérison issue du serpent d’airain. (première lecture) Dans le désert de nos vies, lorsque nous regardons cette blessure d’amour de Jésus crucifié, nous y puisons le salut, la transfiguration totale de nos existences marquées par les souffrances et le péché.

La croix du Christ est devenue pour l’éternité « Croix Glorieuse ». Par elle, Jésus nous a placé définitivement là où Il est et où nul ne pourra jamais nous en arracher : au cœur du Père.

Amen.

Michel Houyoux, Diacre permanent

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Liens avec d’autres sites web chrétiens

◊ La Fête de l’exaltation de la Croix commémore un double événement intervenu dans le contexte des débuts du christianisme, cliquez ici pour l’historique → L’Exaltation de la Croix : 14 septembre

◊ Une instruction tout à fait pratique, comme si vous étiez des enfants du catéchisme, cliquez  sur ce lien  → L’Exaltation de la Croix

◊ Méditons la Parole du jour :  cliquez ici pour lire l’article → Méditation du Père Lev Gillet

Fête de la Croix glorieuse (KTOTV)

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La venticinquesima domenica in tempo ordinario – Anno A

Posté par diaconos le 14 septembre 2020

Il tuo aspetto è brutto perché sono bravo ?

La venticinquesima domenica in tempo ordinario - Anno A dans articles en Italien C25-3w

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo

In quel tempo Gesù parlò questa parabola ai suoi discepoli : « Il regno dei cieli è come il padrone di una vigna che usciva al mattino per assumere operai per la sua vigna. Si accordò con loro sul salario del giorno, un denario, cioè una moneta d’argento, e li inviò nella sua vigna.
È uscito verso le nove e ha visto gli altri in piedi in piazza che non facevano niente. E a questi disse : « Andate nella mia vigna, anche voi, e vi darò ciò che è giusto »; e loro uscirono. E uscì di nuovo verso mezzogiorno, e di nuovo verso le tre, e fece lo stesso. Verso le cinque uscì di nuovo e trovò a ltri che se ne stavano lì, e disse loro: « Perché siete rimasti lì tutto il giorno senza fare niente  ?
Hanno detto : « Perché nessuno ci ha assunti« . Mi ha detto : « Vai nella mia vigna, anche tu. » Quando venne la sera, il signore della vigna disse al suo amministratore : « Chiama gli operai e distribuisci i salari, cominciando dall’ultimo e finendo con il primo ».
Coloro che avevano iniziato alle cinque si sono fatti avanti e hanno ricevuto ciascuno una moneta da un denario. Quando fu il turno dei primi, pensarono che ne avrebbero avuto di più, ma anche loro ricevettero un penny ciascuno.
Quando lo ricevettero, si lamentarono con il padrone della tenuta : « Questi, gli ultimi a venire, sono qui solo da un’ora, e voi li trattate come trattate noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo.
Ma il maestro rispose a uno di loro : « Amico mio, non sono ingiusto con te ». Non siete d’accordo con me per un denarius ? Prendete quello che è vostro e andatevene.
Voglio dare a quest’ultimo tanto quanto a voi : non ho il diritto di fare ciò che voglio con la mia proprietà ? O il tuo aspetto è brutto perché sono buono ?’ Quindi l’ultimo sarà il primo e il primo sarà l’ultimo. «  (Mt 20, 1-16)

La bontà del Signore è per tutti

 Tutti i testi di oggi ci insegnano che le vie di Dio non sono le nostre vie e che egli non giudica secondo la nostra scala. Questa certezza dovrebbe darci speranza per noi stessi e indulgenza per gli altri.

Nel Vangelo di oggi, tutto comincia come una storia vera: siamo in Palestina, nel primo secolo, al momento della vendemmia, molto presto al mattino. I lavoratori a giornata sono lì, nella piazza del villaggio, in attesa di essere assunti, giorno per giorno. Eppure siamo subito avvertiti che questa non sarà una lezione sociale, ma una rivelazione sul « Regno dei Cieli ».

Abbiamo capito che non si tratta di un capo ordinario ? Non assumeremo lavoratori un’ora prima che il lavoro sia finito! Questa è una sciocchezza ! « Perché sei rimasto lì tutto il giorno senza fare niente ? Hanno detto : « Perché nessuno ci ha assunti ». Disse : « Andate anche voi nella mia vigna ».  » (Mt 20, 6)

Nella prima parte della parabola, Gesù ritrae un capo meravigliosamente buono: senza stancarsi, cinque volte nella stessa giornata, si è preso cura di fornire lavoro, uno stipendio, dignità ai poveri ridotti in miseria. Ogni volta, il padrone della tenuta ordinava loro di andare nella sua vigna. La vigna è da intendersi come il luogo della felicità, il luogo dell’alleanza con Dio. Il Regno dei Cieli è il luogo della bontà di Dio, dove Dio non smette mai di invitarci ad entrare.

Quando arriva la sera, il padrone della vigna dice al suo amministratore : « Chiama gli operai e distribuisci i salari, cominciando dall’ultimo e finendo con il primo. « (Mt 20, 8) Questo sorprendente maestro voleva che i primi lavoratori assunti fossero testimoni di ciò che faceva per gli ultimi assunti! Hanno ricevuto tutti lo stesso stipendio: una moneta d’argento !

Perché ?

Attraverso questa parabola, Gesù vuole farci capire che per Dio non ci sono persone privilegiate; che Dio ama tutti gli uomini, specialmente i più abbandonati, e che vuole introdurli nella sua Vite, nella sua felicità… Ci insegna che Dio riversa le sue benedizioni a profusione ; Dio invita e chiama ad ogni ora, ad ogni età, in ogni situazione…

Questa pagina del Vangelo ci annuncia una delle verità essenziali della nostra fede : « Per tutti coloro che credono, non c’è differenza: tutti hanno peccato e sono privati della gloria di Dio… ma sono liberamente giustificati dalla sua grazia: questa è l’opera della Redenzione compiuta in Cristo Gesù. « (Romani 3, 22)

Gesù è venuto a realizzare il piano di Dio, annunciato dalla Legge e dai Profeti. Questa salvezza è un dono di Dio, realizzato in Gesù e non il frutto dello sforzo umano. Questa parabola dovrebbe dare grande speranza a tutti coloro che hanno abbandonato la fede. « La bontà del Signore è per tutti, la sua tenerezza per tutte le sue opere; è vicino a coloro che lo invocano, a tutti coloro che lo invocano nella verità » (Sal 144, 9.18).

Dio è vicino a ciascuna delle sue creature e nulla è mai perso per Lui ! Assume fino all’ultimo minuto. Non è mai troppo tardi! Ricordiamoci che Gesù non ha solo raccontato questa storia . L’ha vissuto concedendo il paradiso all’ultimo secondo al ladro crocifisso con lui.

Diacono Michel Houyoux

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Link ad altri siti web cristiani

◊ Qumran : clicca qui per leggere l’articolo → Testi – XXV Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) 

◊ Canta la Vita : clicca qui per leggere l’articolo →  NO all’invidia ! – BUONA DOMENICA ! XXV Tempo Ordinario (Anno A)

Il commento del padre Fernando Armellini : « 25a Domenica del Tempo Ordinario anno A »

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