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Le plus petit d’entre vous tous, c’est celui-là qui est grand

Posté par diaconos le 28 septembre 2020

 Le plus petit d'entre vous tous, c'est celui-là qui est grand - Hozana

De l’Évangile de Jésus Christ selon saint Luc

En ce temps-là, une discussion survint entre les disciples pour savoir qui, parmi eux, était le plus grand. Mais Jésus, sachant quelle discussion occupait leur cœur, prit un enfant, le plaça à côté de lui et leur dit :  » Celui qui accueille en mon nom cet enfant, il m’accueille, moi. Et celui qui m’accueille accueille celui qui m’a envoyé. En effet, le plus petit d’entre vous tous, c’est celui-là qui est grand. « 

Jean, l’un des Douze, dit à Jésus :  » Maître, nous avons vu quelqu’un expulser des démons en ton nom ; nous l’en avons empêché, car il ne marche pas à ta suite avec nous.  » Jésus lui répondit :  » Ne l’en empêchez pas : qui n’est pas contre vous est pour vous.  » (Lc 9, 46-50)

Lequel des disciples serait le plus grand ?

Marc ra­conta avec plus de dé­tails l’o­ri­gine de cette discussion : « Lequel des disciples serait le plus grand ?, tan­dis que Mat­thieu rap­porta d’une ma­nière plus com­plète l’instruction de Jé­sus dont elle fut l’oc­ca­sion. Jé­sus, d’a­près Marc, re­mar­qua qu’une contes­ta­tion s’é­tait éle­vée entre les dis­ciples en che­min, et, ar­ri­vés à la mai­son, il leur en de­manda le su­jet.

Ce qui n’em­pêcha pas que le mot de Luc la pensée de leur cœur, ne conserva toute sa si­gni­fi­ca­tion. Jé­sus seul, en ef­fet, pé­né­tra et ap­pré­cia à sa juste va­leur mo­rale la pen­sée d’or­gueil qui fut entrée en eux. Dans Mat­thieu, Jé­sus pré­senta tout d’a­bord ce pe­tit en­fant comme type d’humilité, ce qui fut cer­tai­ne­ment sa vraie pen­sée. Luc l’ex­prima par ces mots : « Celui qui est le plus petit entre vous tous, celui-là est grand »

Seule­ment, au lieu de par­ler au fu­tur, comme Mat­thieu, en vue du royaume des cieux, il parla au pré­sent, ap­pli­quant im­mé­dia­te­ment aux dis­ciples la le­çon que Jésus leur donne par le pe­tit en­fant. Puis les trois évan­gé­listes se ren­contrèrent dans cette se­conde pen­sée, que quiconque fut as­sez humble et mo­ra­le­ment as­sez in­tel­li­gent pour sa­voir es­ti­mer et recevoir avec amour un tel pe­tit en­fant, dans le nom de Jé­sus, le reçut lui-même et, en lui, Celui qui l’envoya.

Jésus lui dit : « Ne l’empêchez pas ; car celui qui n’est pas contre vous est pour vous. » Jé­sus se mit hors de cause et ne parla que de ses dis­ciples. À Luc, il dit : «  Ce­lui qui n’est pas avec moi est contre moi ». Jé­sus seul put s’ap­pli­quer la der­nière dans un sens ab­solu, car, en sa pré­sence, il n’y eut pas de neu­tra­lité pos­sible. Ses dis­ciples durent se conten­ter de la pre­mière, et ad­mettre que ceux qui ne furent pas contre eux furent pour eux. L’in­té­rêt bien en­tendu de la cause de Jésus les y in­vita et la cha­rité leur en fit un de­voir. Ils ne purent pré­tendre à une do­mi­na­tion ab­so­lue sur les âmes,

Diacre Michel Houyoux

Liens avec d’autres sites chrétiens sur Internet

◊ Regnum Christi : cliquez ici pour lire l’article → Le plus petit d’entre vous tous, c’est celui-là qui est le plus grand

◊ Jésus aujourd’hui  : cliquez ici pour lire l’article → Le plus petit d’entre vous tousc’est celui-là qui est grand.

Commentaire de l’abbé Pierre Desroches : « Être grand en accueillant l’enfant »

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Ventisettesima domenica in tempo ordinario – Anno A

Posté par diaconos le 28 septembre 2020

Il proprietario affitterà il suo vigneto ad altri viticoltori

Cia Sicilia occidentale: via alla "vendemmia verde"

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo

In quel tempo Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo : « Sentite questa parabola : un uomo possedeva una vigna, piantava una vigna, la recintava, scavavava un torchio e costruiva una torre di guardia. Poi ha affittato il vigneto ai viticoltori e ha fatto un viaggio. Quando arrivò il tempo della frutta, mandò i suoi servi dai viticoltori a ricevere i prodotti della sua vigna.
Ma i contadini presero i servi, ne colpirono uno, ne uccisero l’altro e lapidarono il terzo. Anche in questo caso il proprietario mandava più servitori del primo ; ma venivano trattati allo stesso modo.
Infine, mandò loro suo figlio dicendo : « Rispetteranno mio figlio ». Ma quando i viticoltori videro il figlio, si dissero : « Ecco l’erede, dai, ammazziamolo, avremo la sua eredità ».
Lo catturarono, lo gettarono fuori dalla vigna e lo uccisero.     Ebbene, quando arriverà il padrone della vigna, cosa farà ai contadini? « Dicevano: ‘Egli scatenerà un miserabile caos su quelle miserabili persone’. Affitterà il vigneto ad altri viticoltori, che gli daranno i prodotti a tempo debito. »
Gesù disse loro : « Non avete mai letto nelle Scritture : ‘La pietra che i costruttori hanno rifiutato è diventata la pietra angolare : questa è l’opera del Signore, la meraviglia davanti ai nostri occhi ! »
Perciò vi dico : Il regno di Dio vi sarà tolto per essere dato ad una nazione che lo farà fruttificare.  » (Mt 21, 33-43)

Quali frutti portiamo ?

 È dal frutto che riconosciamo l’albero e non dall’etichetta. « Tutto ciò che è vero e nobile, tutto ciò che è giusto e puro, tutto ciò che è degno di amore e di onore, tutto ciò che si chiama virtù e che merita lode, prendete tutto, e il Dio della pace sarà con voi », scriveva Paolo ai cristiani di Filippo. E questo ciò che è vero e nobile, ciò che è giusto e puro, ciò che guida tutta la nostra vitac?

Ancora una volta, attraverso la deviazione di una parabola, Gesù ha messo di fronte ai leader di Israele la loro responsabilità : ora o mai più, devono accogliere la sua persona e il suo messaggio e guidare tutto il popolo a seguirli. Il popolo d’Israele non apparteneva a loro : erano stati affidati loro da Dio, e Dio li ha chiamati a rendere conto. Dobbiamo renderci tutti conto che questa parabola è rivolta anche a noi. Siamo abbastanza mobilitati per far sì che la nostra comunità parrocchiale produca dei bei frutti ?

Non possiamo rimproverare il proprietario della tenuta, istituita da Gesù, per aver trascurato la sua vigna : l’ha circondata con un recinto, ha scavato un torchio per il vino e ha costruito una torre di guardia. Né gli si poteva rimproverare la sua pazienza, la sua perseveranza con i viticoltori; mandava i suoi servi lapidati, ne mandava altri che subivano la stessa sorte, e infine mandava il proprio figlio, pensando che lo rispettassero.

Nessun padre lo fa. No! Nessuno penserebbe di mandare suo figlio a persone che hanno già ucciso molti servi. Chi altri, allora, può farlo? Naturalmente pensiamo a Dio che si prende cura del suo Regno e manda il suo Figlio per cercare di portare frutto all’umanità. Da che parte stiamo ? Gesù ci è stato mandato… cosa abbiamo fatto del suo comandamento d’amore? I messaggeri ci vengono inviati… li ascoltiamo ?

Il nostro mondo vuole essere sempre più indipendente da Dio : non vogliamo essere responsabili nei suoi confronti. Il mio corpo mi appartiene, la mia vita mi appartiene… quando tutto viene da Dio ! Tutto ci è stato dato per la Sua maggiore gloria : le nostre vite brillano quando rendono gloria a Dio, il Capo dei vivi, ed Egli è sempre lì per spingerci ad essere più vivi. Il ramo staccato dalla vite può solo appassire e morire.

Com’è meraviglioso il passo di Isaia, dato nella prima lettura, che ci ha mostrato tutto l’amore di Dio per la sua vigna ! « Cosa potrei fare di più per il mio vigneto di quello che ho fatto? (« Isaia 5, 4a) chiese a Dio. Sì, Dio si è investito totalmente di noi perché potessimo portare il frutto più bello.

Questa parabola della vite è un po’ come un padre e una madre che danno il meglio di sé perché il figlio abbia successo nella vita. Ma a volte il bambino non sempre risponde a questo amore premuroso, premuroso e benefico dei genitori. Questo porta alla tristezza e alla delusione e a volte anche alla rabbia, ma raramente all’abbandono. Perché i genitori sono fatti per continuare ad amare qualunque cosa accada.

Il Signore, di sicuro, non smette mai di amarci. Al minimo gesto da parte nostra, il Signore torna da noi e riversa nuovamente il suo amore su di noi a profusione.  Riportaci indietro, lascia che il tuo volto sia alleggerito e noi saremo
Diacono Michel Houyoux

Link ad altri siti cristiani su Intenet

◊  sacrocuoreboli.it : clicca qui per leggere l’articolo →Domenica della Ventisettesima Settimana del Tempo  Anno A

◊ Qumran : : clicca qui per leggere l’articolo → Testi – XXVII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A)

Il commento del padre Fernando Armellini : « Affitterà il vigneto ad altri viticoltori.

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