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La tua pace riposerà su di lui

Posté par diaconos le 1 octobre 2020

La tua pace riposerà su di lui dans articles en Italien salmo-61

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo San Luca

A quel tempo, il Signore nominò 72 dei discepoli e li inviò a due a due davanti a lui in ogni città e paese dove andava. Egli disse loro : « Il raccolto è abbondante, ma i braccianti sono pochi.
Pregate, dunque, il Signore della messe di mandare operai per il suo raccolto.  Vai ! Ecco, vi mando fuori come agnelli in mezzo ai lupi. Non portate con voi borse, sacchi o sandali e non salutate nessuno per strada. Ma in ogni casa in cui entri, prima di tutto di’ : « Pace a questa casa ». Se lì c’è un amico della pace, la vostra pace riposerà su di lui, altrimenti verrà su di voi. Rimanete in questa casa, mangiate e bevete ciò che vi viene servito; perché l’operaio merita il suo salario. Non andare di casa in casa. In ogni città in cui si entra e dove sarete accolti, mangiate ciò che vi viene presentato.

Guarite i malati che sono lì e dite loro: « Il regno di Dio si è avvicinato a voi ». Ma in ogni città in cui si entra e dove non si è accolti, si va in piazza e si dice: « Anche la polvere della tua città, attaccata ai nostri piedi, la portiamo via e la lasciamo a te ». Ma sappiate questo: il regno di Dio è vicino ».  Vi dico che l’ultimo giorno Sodoma sarà trattata meglio di questa città. (Luca 10, 1-12)

Invio dei settanta in missione

Dopo gli incidenti che segnarono la sua partenza dalla Galilea, Gesù scelse settanta discepoli per una nuova missione, che consisteva nell’andare a due a due, come i suoi precursori, dove egli stesso intendeva andare.  La necessità della loro missione era che la messe fosse grande, perché c’erano pochi operai, così hanno dovuto chiedere a Dio per alcuni.

Dovevano essere come agnelli in mezzo ai lupi ; dovevano stare attenti a non preoccuparsi delle provviste e a non soffermarsi inutilmente. Dovevano comportarsi nel luogo in cui erano stati accolti : in una casa, desiderando, entrando in pace, che riposerà sui figli della pace; rimanendo lì fino alla partenza, mangiando e bevendo quello che c’era. In una città, mangiare ciò che è stato loro offerto, guarire i malati, proclamare il regno di Dio.

La condotta che hanno dovuto tenere nel luogo in cui sono stati ricacciati. Uscire nella piazza del paese, scuotere la polvere che si aggrappava a loro e dichiarare che il regno di Dio stava arrivando. Gesù affermò che nel giorno del giudizio la condizione di Sodoma e Gomorra era migliore di quella di questa città. Quale rimprovero ha detto Gesù delle città non pentite ? Chorazin e Bethsaida erano più colpevoli e più da compatire di Tiro e Sidone.

Cafarnao, che è stato innalzato al cielo, sarà portato all’inferno. Ricevere o rifiutare i discepoli era anche ricevere o rifiutare Gesù e Dio stesso.  Secondo Matteo, fu al momento dell’invio dei dodici nella loro prima missione che Gesù fece ascoltare questa esortazione, infatti, secondo Luca stesso, essi erano rivolti ai dodici. Con questo preambolo Gesù ha voluto far sentire a coloro che ha mandato l’importanza del momento presente e l’opportunità della missione che ha affidato loro.

Come poteva Gesù proibire ai suoi discepoli di compiere un semplice dovere di cortesia o addirittura di benevolenza ? Si pensava che volesse proibire loro di cercare il favore degli uomini assumendo un atteggiamento ossequioso nei loro confronti. Si diceva anche che salutare qualcuno lungo la strada avrebbe potuto significare allontanarsi dal suo cammino per vedere persone di conoscenza.

Basta ricordare quanto fossero cerimoniosi e complicati i saluti in Oriente, ma Gesù desiderava che i suoi discepoli fossero impregnati della suprema importanza della loro missione e vi si dedicassero esclusivamente senza perdere tempo inutilmente : « E disse a Gehazi : ‘Tira su i tuoi lombi, prendi in mano il mio bastone e vattene. Se incontrate qualcuno, non salutatelo; e se qualcuno vi saluta, non rispondetegli; allora metterete il mio bastone sul viso del bambino. » (2 R 4, 29)

Questo termine : figlio della pace, è un ebraico molto espressivo, che significa essere animato da uno spirito di pace, così come il bambino è animato dal respiro della madre.  Matteo ha fatto lo stesso pensiero quando ha detto : « Se la casa è degna », degna della pace che desiderate, capace di riceverla. Lo stesso ebraismo si ritrova in queste espressioni : figli dell’ira, della perdizione, della disobbedienza : « Nessuno vi inganni con parole senza fondamento, perché per questo l’ira di Dio si abbatte sugli uomini ribelli.  » (Efesini 5, 6).

Luca osservava che se i discepoli, dopo aver ricevuto ospitalità in una casa, passassero in un’altra, i loro ospiti potrebbero interpretare questo comportamento come un segno di malcontento, di mancanza di riconoscimento e di affetto; susciterebbero così gelosie. Ma avrebbero dovuto portare la pace. L’azione simbolica di scuotere la polvere dal loro pi greco  Ma la responsabilità di tutte le grazie di Dio è rimasta sulle teste di questi ribelli, perché dovevano sapere che il regno di Dio si era avvicinato.

Diacono Michel Houyoux

Link ad altri siti cristiani su Internet

◊ Duomo di Pietrasanta : clicca qui perleggere l’articolo →  La missione dei settantadue discepoli◊

◊ Qumran : clicca qui perleggere l’articolo →  Testi – Ricerca parole: invio…(XXVII domenica di tmpo ordinario, anno A)

Chiediamo l’umiltà del cuore

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Votre paix ira reposer sur lui

Posté par diaconos le 1 octobre 2020

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De l’Évangile de Jésus Christ selon saint Luc

En ce temps-là, parmi les disciples le Seigneur en désigna encore 72, et il les envoya deux par deux, en avant de lui, en toute ville et localité où lui-même allait se rendre. Il leur dit : « La moisson est abondante, mais les ouvriers sont peu nombreux.
Priez donc le maître de la moisson d’envoyer des ouvriers pour sa moisson.  Allez ! Voici que je vous envoie comme des agneaux au milieu des loups. Ne portez ni bourse, ni sac, ni sandales, et ne saluez personne en chemin.
Mais dans toute maison où vous entrerez, dites d’abord : “Paix à cette maison.” S’il y a là un ami de la paix, votre paix ira reposer sur lui ; sinon, elle reviendra sur vous.     Restez dans cette maison, mangeant et buvant ce que l’on vous sert ; car l’ouvrier mérite son salaire. Ne passez pas de maison en maison. Dans toute ville où vous entrerez
et où vous serez accueillis, mangez ce qui vous est présenté.
Guérissez les malades qui s’y trouvent et dites-leur : “Le règne de Dieu s’est approché de vous.” Mais dans toute ville où vous entrerez et où vous ne serez pas accueillis, allez sur les places et dites : “Même la poussière de votre ville, collée à nos pieds, nous l’enlevons pour vous la laisser. Toutefois, sachez-le : le règne de Dieu s’est approché.”  Je vous le déclare : au dernier jour, Sodome sera mieux traitée que cette ville. (Lc 10, 1-12)

L’envoi des soixante-dix en mission

Après les incidents qui marquèrent son départ de Galilée, Jésus choisit soixante – dix disciples pour une nouvelle mission, qui consista à aller deux à deux, comme ses précurseurs, là où il compta passer lui-même.  La nécessité de leur mission fut que la moisson fut grande, : car, il y eut peu d’ouvriers ; il fallut en demander à Dieu.

Voici les conditions dans lesquelles ils durent la remplir : Ils durent être comme des agneaux parmi les loups ; ils durent ne pas s’embarrasser de provisions ni s’attarder inutilement. La conduite qu’ils durent tenir là où ils furent accueillis : dans une maison, souhaiter en entrant la paix, qui reposera sur les enfants de paix ; y demeurer jusqu’au départ, mangeant et buvant ce qui s’y trouva. Dans une ville, manger ce qui leur fut offert, guérir les malades, annoncer le royaume de Dieu.

La conduite qu’ils durent tenir là où ils furent repoussés. Sortir sur la place de la ville, secouer la poussière qui s’attacha à eux et déclarer que le royaume de Dieu s’!approchait. Jésus affirman que, au jour du jugement, la condition de Sodome et Gomorrhe fut préférable à celle de cette ville. Quels reproches eut dit Jésus des villes impénitentes ? Chorazin et Bethsaïda furent plus coupables et plus à plaindre que Tyr et que Sidon.

Capharnaüm, qui fut élevée au ciel, sera abaissée en enfer. Recevoir ou rejeter les disciples, e fut aussi  recevoir ou rejeter Jésus et Dieu lui-même.  D’a­près Matthieu, ce fut au mo­ment d’en­voyer les douze dans leur pre­mière mis­sion que Jé­sus fit en­tendre cette ex­hor­ta­tion. en ef­fet se re­trouvèrent, d’a­près Luc lui-même, adres­sées aux douze. Par ce pré­am­bule Jé­sus voulut faire sen­tir à ceux qu’il en­voya l’im­por­tance du mo­ment ac­tuel et l’op­por­tu­nité de la mis­sion qu’il leur confia.

Com­ment Jé­sus put-il dé­fendre à ses dis­ciples de rem­plir un simple de­voir de po­li­tesse ou même de bien­veillance ? On  pensa qu’il vou­lut leur in­ter­dire de re­cher­cher la fa­veur des hommes en pre­nant à leur égard une at­ti­tude ob­sé­quieuse. On eut dit aussi que saluer quelqu’un en route put si­gni­fier : se dé­tour­ner de son che­min pour al­ler voir des per­sonnes de connais­sance.

Il suf­fit de se rap­pe­ler com­bien les sa­lu­ta­tions furent cé­ré­mo­nieuses et com­pli­quées en Orient ; or Jé­sus voulut que ses dis­ciples fussent pénétrés de l’im­por­tance su­prême de leur mis­sion et s’y consacrèrent ex­clu­si­ve­ment, sans perdre leur temps pour de vaines formes : « Et il dit à Guéhazi : Ceins tes reins ; prends mon bâton en ta main, et t’en va. Si tu rencontres quelqu’un, ne le salue point ; et si quelqu’un te salue, ne lui réponds pas ; ensuite tu mettras mon bâton sur le visage de l’enfant. » (2 R 4, 29)

Ce terme : enfant de paix, est un hé­braïsme très ex­pres­sif, qui si­gni­fie être animé d’un es­prit de paix, comme l’en­fant est animé du souffle de sa mère.  Mat­thieu rendit la même pen­sée en di­sant : «  Si la mai­son est digne », digne de la paix que vous lui sou­hai­tez, ca­pable de la re­ce­voir. Le même hé­braïsme se trouve dans ces ex­pres­sions : fils de co­lère, de per­di­tion, de déso­béis­sance :  » Que personne ne vous trompe par des paroles sans fondement, car c’est pour cela que la colère de Dieu vient sur les hommes rebelles. » ( Ep 5, 6)

Luc nota  que si les dis­ciples, après avoir reçu l’­hos­pi­ta­lité dans une mai­son, pas­sèrent dans une autre, leurs hôtes purent in­ter­pré­ter cette conduite comme un signe de mécontentement, un manque de re­con­nais­sance et d’af­fec­tion ; ils ex­ci­te­raient ainsi des ja­lou­sies. Or, il Or, ils auraient dû  ap­por­ter la paix. L’ac­tion sym­bo­lique de  secouer la poussière de leurs pieds ne suf­fit pas ; ils durent pro­cla­mer qu’ils le firent, en di­sant aux ha­bi­tants : « C »est à vous, contre vous-mêmes. »

Mais la res­pon­sa­bi­lité de toutes les grâces de Dieu resta sur la tête de ces re­belles ; car il fallu qu’ils le sache que le royaume de Dieu se fut approché.

Diacre Michel Houyoux

Liens avec d’autres sites chrétiens sur Internet

◊  Père Sébastien Douvier (diocèse de Metz) : cliquez ici pour lire l’article →  Votre paix ira reposer sur lui  -  Vivre Ensemble l’évangile aujourd’hui

◊ Commentaire biblique du père Albert Maggi OSM   : cliquez ici pour lire l’article → VOTRE PAIX IRA REPOSER SUR LUI

Abbé Pierre Desroches : « Les 72 disciples en mission pour la joie des peuples »

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