La trentesima domenica in tempo ordinario – Anno A
Posté par diaconos le 20 octobre 2020
Amerai il Signore tuo Dio e il tuo prossimo come te stesso
l Buon Samaritano è una parabola del Nuovo Testamento che Gesù di Nazareth ha usato per illustrare la sua definizione di amore per il prossimo. Rispose a una domanda sulla regola d’oro dell’Antico Testamento: « Amerai il tuo prossimo come te stesso » (Levitico 19, 18).
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo
In quel tempo i Farisei, sentendo che Gesù aveva chiuso la bocca ai Sadducei, si riunirono e uno di loro, un medico della Legge, chiese a Gesù una domanda per metterlo alla prova: Qual è il grande comandamento ? Gesù gli rispose : « Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente ». Questo è il grande, primo comandamento. E il secondo è simile: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipende tutta la Legge e i Profeti. » (Mt 22, 34-40)
Amatevi l’un l’altro come io amo voi
In famiglia o in una conversazione casuale nel vostro ambiente professionale, vi sarà stato chiesto : « In cosa credete ? » Di solito non ci piace essere interrogati in questo modo, soprattutto quando la domanda è maliziosa o quando la persona con cui stiamo parlando non sembra agire in buona fede. Gesù non è sfuggito a questo tipo di trappola : i maestri ebrei lo hanno spiato per catturarlo, tutti uniti contro di lui!
Ai tempi di Gesù, la legge aveva 613 precetti, 365 divieti e 248 comandamenti ! Per i capi religiosi, la grande priorità era il rispetto di questi precetti. Vedevano solo ciò che era permesso o proibito e avevano disprezzo per coloro che non rispettavano questa Legge.
La discussione del Grande Comandamento si svolse in particolare tra i farisei, che difendevano la pari importanza di questi precetti, e coloro che volevano classificarli per presentare il centro della religione ebraica agli estranei. I farisei, visto che i loro avversari sadducei erano stati messi a tacere, presero in mano e delegarono a Gesù uno dei loro specialisti, un perfetto conoscitore della Legge.
« Maestro, nella Legge, qual è il più grande comandamento ? « La cosa più importante per Gesù era il suo amore assoluto per il Padre e il suo desiderio di salvare tutti gli uomini. È sicuramente bene tener conto di ciò che è permesso e proibito, ma Cristo vuole aiutarci ad andare oltre ; ci rimanda all’essenziale : « Amerai il Signore tuo Dio ».
Questo è il primo comandamento. Quando abbiamo capito veramente questo, non possiamo più limitarci a ciò che è permesso e ciò che è proibito; diamo il meglio di noi stessi. Il nostro amore per Dio è una priorità assoluta che illumina tutta la nostra vita. « Amerai il Signore tuo Dio » esprime non solo tutto ciò che è nella Legge e nei Profeti, senza il quale tutto il resto non ha senso, ma con questa risposta Gesù ha consegnato il segreto della sua vita e l’amore di cui si è parlato non è stato semplicemente un sentimento : si è tradotto in un impegno, un dono di sé e della propria vita.
Dio ci ama con un amore molto concreto, ed è in modo molto concreto che siamo chiamati ad amare a nostra volta. La prima lettura, tratta dal libro dell’Esodo, ci fornisce alcuni esempi : « Non maltrattate l’emigrante che risiede nella vostra casa, non sopraffattete la vedova e l’orfano »….
Il secondo comandamento è simile al primo : « Ama il tuo prossimo come te stesso ». Possiamo dire di amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le nostre forze se rimaniamo arrabbiati con qualcuno. È quindi urgente fare gesti di pace e accogliere quelli degli altri. Domani potrebbe essere troppo tardi.
Il nostro amore, per gli altri, deve prima manifestarsi nelle nostre parole e nei nostri scritti. Il danno che la calunnia e la calunnia possono causare è terribile: le parole possono ferire molto più dei bastoni e delle pietre. È meglio incoraggiare piuttosto che sminuire la persona che ha sbagliato o che ha dei limiti. Amare alla maniera di Cristo è condividere, accogliere, donarsi. Lo capiamo quando guardiamo la sua Croce: ha dato se stesso fino alla fine, al dono della sua vita.
Lo Spirito Santo è lì per ispirarci a vivere questo amore fraterno: questo può essere fatto attraverso gesti molto semplici, un sorriso amichevole, un ascolto umile, l’accettazione del punto di vista dell’altro, uno sforzo per essere gentili con la persona che è sgradevole. E naturalmente non dimentichiamo che la preghiera crea una straordinaria rete di solidarietà. Pregare per gli altri è anche un modo per amarli.
Chi è il mio prossimo ?
Per mettere in imbarazzo Gesù, un dottore della Legge ha posto a Gesù questa domanda : « Maestro, cosa devo fare per avere la vita eterna? « (Lc 10, 25) La gente ha sempre sperato in un’altra vita. Gesù ne parlava spesso. Ha persino detto : « Questa vita è già iniziata. « È già stato vissuto, anche se non ancora finito. Ma in cosa consiste? E soprattutto, cosa dobbiamo fare per averla ? Questa era la domanda dello Scriba, ed è anche la nostra.
Gesù gli chiese : « Che cosa sta scritto nella Legge ? Cosa leggi ? L’altro rispose : « Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutte le tue forze e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso ». Gesù gli disse : « Hai risposto correttamente. Fatelo e avrete la vita eterna. » (Lc 10:26-27)
È molto vicina a te, questa Parola, è nella tua bocca e nel tuo cuore perché tu possa metterla in pratica. Basta amare! La Legge di Dio è semplice per chi ascolta. La salvezza si gioca nel nostro atteggiamento verso il prossimo. Tutto ciò che facciamo agli altri arriva a Dio.
Vivere per sempre. Quindi dobbiamo amare! L’amore! L’amore per Dio e l’amore per il prossimo sono inseparabili. È così nella tua vita ? Il messaggio di Gesù è profondamente umano. L’amore è la legge fondamentale per tutti. In questa parabola del Samaritano, il prossimo che dobbiamo amare non era il ferito disteso sulla strada, ma il Samaritano che si è fatto vicino all’altro !
Se trasponiamo questa storia nella nostra vita, capiremo facilmente che dobbiamo prima di tutto amare tutte le persone che, nel corso della nostra vita, si sono avvicinate a noi per venire in nostro aiuto, il che non ci esime dal diventare a nostra volta il prossimo degli altri.
Il nostro vicino è in primo luogo i nostri genitori, i nostri primi educatori. L’ingratitudine verso di loro è il peccato che si oppone all’amore del prossimo. Il nostro vicino di casa è allora la persona che ci ha educato, al di fuori del seno familiare, e che ci ha permesso di accedere alla conoscenza, di forgiare la nostra personalità, di acquisire una professione o di scoprire ciò che è essenziale nella mia vita.
Il nostro vicino è il nostro coniuge. Amandoci, scegliendoci soprattutto per la vita, ci ha rivelato che abbiamo un valore, il nostro prossimo è il nostro figlio che ci ha portato tanto! Dobbiamo loro un legittimo senso di orgoglio. Dobbiamo loro un senso di significato nella nostra vita. Essi consolidano e a volte anche salvano l’unità della casa.
Il nostro prossimo è ancora tutta quella gente amichevole che in tutta la nostra vita ha portato gioia e sale, e che è stata presente al nostro fianco in tempi di turbolenza. Il nostro vicino è anche il nostro compagno di lavoro o di associazione, nella misura in cui è stato per noi una presenza stimolante e utile. Il nostro prossimo per eccellenza è Dio stesso, perché a lui dobbiamo tutto! Ci ha dato tutto, soprattutto la vita, la sua vita e Gesù, il suo unico Figlio.
Chi avrebbe potuto fare di più? Come non amare questo Cristo che si è fatto così tanto prossimo agli uomini da venire a condividere la loro vita ? « Andate e fate altrettanto » (Lc 10,37b), Chi più di lui si è piegato sull’umanità peccatrice per condurla sulla strada dell’amore ? E così amare il prossimo come se stessi è amarlo per gratitudine, nell’effusione di una gioiosa gratitudine. disse Cristo all’avvocato.
In altre parole, nella disponibilità e nell’ascolto, diventare il vicino dell’altro. Essere il generoso vicino alle persone bisognose: un modo indiretto di pagare il proprio debito a chi ci ha aiutato.
Il Diaono Michel Houyoux,
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◊ Qumran : clicca qui per leggere, l’articolo → Testi – XXX Domenica del Tempo Ordinario (Anno A)
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