Non ascoltano né Giovanni né il Figlio dell’uomo.

Posté par diaconos le 11 décembre 2020

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Abbiamo suonato il flauto per te, e tu non hai ballato

# Il Figlio dell’uomo è una figura escatologica in uso nei circoli apocalittici ebraici del periodo post-esilico. Nei Vangeli, Gesù usa più spesso questo titolo quando parla di sé. Le interpretazioni a cui ha dato origine nel cristianesimo hanno spostato il significato iniziale verso l’umanità di Gesù. La sua prima attestazione risale al settimo capitolo del Libro di Daniele, risalente alla persecuzione di Antioco Epifane, poco prima della rivolta dei Maccabei (160 a.C. circa). Già nel Libro di Ezechiele, Dio si rivolge più volte al profeta chiamandolo « Figlio dell’uomo ». Ci sono più di ottanta passi del Nuovo Testamento in cui Gesù di Nazareth si definisce « Figlio dell’uomo ». Questo è il titolo che usa più frequentemente quando parla di sé: si presenta come il futuro giudice escatologico. I primi cristiani identificavano il « Figlio dell’uomo » con il Cristo glorioso, di cui si aspettavano la parusia. Troviamo questo tema nell’Apocalisse.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo

Allora Gesù disse alle folle : « A chi devo paragonare questa generazione? È come se i bambini seduti in piazza, gridando agli altri, dicessero: « Abbiamo suonato il flauto per te, e tu non hai ballato ». Cantavamo lamenti, e tu non ti battevi il petto ».
Poiché Giovanni è venuto, non mangia e non beve, e si dice: « È un uomo posseduto! Il Figlio dell’uomo è venuto, mangia e beve, e si dice: « Ecco un ghiottone e un ubriacone, un amico dei pubblicani e dei peccatori ». Ma la saggezza di Dio è stata riconosciuta proprio attraverso ciò che fa. «  (Mt 11,  16-19)

Chi ha orecchie, che senta !

Richiama l’attenzione su questa importante istruzione su Giovanni Battista. Quando il discorso su Giovanni Battista fu terminato (Mt 11, 7-15), Gesù non si lasciò sfuggire l’occasione di fare un grave rimprovero alla sua generazione, che non poteva avvalersi della testimonianza di Giovanni o di Gesù per la sua vita religiosa e morale.

Dopo aver cercato l’immagine che potesse rappresentare tale condotta, la trovò in un gioco giocato in piazza dai bambini del suo tempo.  Questo gioco assomigliava a quella che noi chiamiamo « sciarada ». Uno dei due gruppi di giocatori iniziava la rappresentazione di una scena di vita quotidiana, mentre gli altri, per dimostrare di aver indovinato il motivo scelto, entravano immediatamente nel loro gioco e completavano la scena iniziata.

Così i primi suonavano il flauto ; gli altri dovevano rappresentare un matrimonio che avanzava nel mezzo delle danze leggiadre. I primi cantavano lamenti; gli altri dovevano formare un corteo funebre e far sembrare i lamenti cupi. Il secondo gruppo di bambini lunatici e imbronciati si è rifiutato di rispondere agli inviti dei compagni di classe e di partecipare al gioco. Da qui i rimproveri che hanno ricevuto.

I figli del primo gruppo rappresentavano Gesù e Giovanni; quelli del secondo gruppo rappresentavano la generazione contemporanea rimasta sorda alle chiamate di entrambi. Questa è la spiegazione più naturale di questa parabola. I bambini che si lamentavano di non essere seguiti dai contemporanei di Gesù che avrebbero voluto imporre la loro volontà a Giovanni e a Gesù, ed erano dispiaciuti di non averlo fatto.

Secondo B. Weisse, Gesù avrebbe voluto caratterizzare lo spirito di questa generazione paragonandolo ai bambini capricciosi che facevano ridere e piangere i loro compagni quando i loro desideri cambiavano. Il secondo gruppo di bambini è solo un dettaglio della foto. È a questo stato d’animo ostinato e indisciplinato che Gesù ha attribuito il doppio fallimento del ministero di Giovanni e del suo stesso ministero.

Giovanni, entrato nel suo ministero, visse in astinenza, con la rigorosa ascesi di un profeta dell’Antico Testamento, e lo calunniarono, dicendo che era posseduto, attribuendo al demone dell’orgoglio le esagerazioni delle sue austerità.

Quanto a Gesù, egli visse con la santa libertà della nuova alleanza, accettò gli inviti dei casellanti e dei peccatori; e questi lo calunniarono, accusandolo di violare le prescrizioni della legge e di vivere nella dissoluzione. Così né i lamenti severi della legge né i dolci suoni del vangelo della grazia li hanno impressionati.

Nonostante questa cieca opposizione a Giovanni e a Gesù, la sapienza divina, che si manifestava brillantemente nell’uso di questi vari metodi (la Legge, il Vangelo), questa sapienza era giustificata dai suoi figli, che non solo la riconoscevano e la ammettevano, ma dimostravano, con la trasformazione della loro vita, quanto divini fossero i mezzi impiegati da questa sapienza, e quanto solo essi si adattassero alle esigenze della natura umana. Le persone che hanno creduto e gli esattori che si sono pentiti hanno giustificato Dio : « E il morto si è seduto e ha cominciato a parlare. E Gesù lo restituì a sua madre. « (Lc 7, 15)

Diacono Michel Houyoux

Link ad altri siti Web cristiani

◊ Gesu Maria : clicca qui per leggere l’articolo → Non ascoltano né Giovanni né il Figlio dell’uomo

◊ COMMENTO DI Rev. D. Antoni CAROL i Hostenc (Spania)  : clicca qui per leggere l’articolo →   Non ascoltano né Giovanni né il Figlio

Vangelo e commento di padre Tommaso Gaudio

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