La quarta domenica di Avvento dell’anno B
Posté par diaconos le 14 décembre 2020
La regalità di Davide sarà sempre al cospetto del Signore
Nathan il profeta venne a casa di re Davide
# I libri di Samuele sono due testi contenuti nella Bibbia ebraica e cristiana. Sono scritti in ebraico e, secondo l’ipotesi maggiormente condivisa dagli studiosi, la loro redazione definitiva, ad opera di autori ignoti, è collocata al VI-V secolo a.C. in Giudea, sulla base di precedenti tradizioni orali e scritte, in particolare della cosiddetta fonte deuteronomista del VII secolo a.C. Le sono da ricondurre ad un unico progetto, quello di tratteggiare la vicenda storica di Israele dalla fine dell’epoca dei Giudici fino alla fine della monarchia con l’invasione babilonese di Nabucodonosor II : un arco di tempo che copre la bellezza di sei secoli. Per ricostruire le vicende dei due regni di Israele, egli attinge a materiali d’archivio oggi non più in nostro possesso, alle tradizioni orali e alla memoria storica del suo popolo. Una delle caratteristiche dell’autore Deuteronomista è una descrizione molto appassionata e ricca di riflessioni, che non si preoccupa di riportare solo freddi dati storici, ma soprattutto la sua interpretazione religiosa di una vicenda, quella del popolo eletto, collegata a doppio filo con un ben preciso progetto divino. L’entrata di Davide al servizio di Saul, il mancato attacco di Saul contro Davide, l’intervento di Jonathan a favore di Davide.
Dal secondo libro di Samuel
Il re Davide viveva finalmente nella sua casa. Il Signore gli aveva dato la pace della mente liberandolo da tutti i nemici che lo circondavano. Il re disse al profeta Nathan : « Guarda ! Vivo in una casa di cedro, e l’arca di Dio vive sotto un riparo di tela ! Nathan disse al re : « Qualsiasi cosa tu voglia fare, falla, perché il Signore è con te ».
Ma quella notte la parola del Signore venne a Natan : « Va’ a dire al mio servo Davide : ‘Così dice il Signore : Mi costruirete una casa in cui vivere? Ti ho preso dal pascolo dietro il gregge, affinché tu sia il capo del mio popolo Israele. Sono stato con voi ovunque siate andati ; ho ucciso tutti i vostri nemici prima di voi. Ho reso il vostro nome grande come il più grande della terra.
Metterò il mio popolo Israele in questo luogo, e lo pianterò lì, ed essi vi dimoreranno, e non tremeranno più, né i malvagi torneranno ad affliggerli, come hanno fatto in passato, dal giorno in cui ho nominato i giudici per guidare il mio popolo Israele.
Sì, ti ho dato la pace della mente, in quanto ti ho liberato da tutti i tuoi nemici. Il Signore vi dice che Egli stesso vi farà una casa. Quando i vostri giorni saranno compiuti e riposerete con i vostri padri, io farò sorgere da voi un successore nei vostri discendenti, e renderò stabile il suo regno. E io sarò un padre per lui, e lui sarà un figlio per me. La tua casa e il tuo regno saranno davanti a me per sempre, e il tuo trono sarà stabilito per sempre. » (2 Samuele 7:1-5.8b-12.14a.16).
Promessa di regno eterno fatta alla casa di Davide
Il desiderio di Davide di costruire un tempio al Signore, al posto del vecchio santuario caduto in disuso e della tenda temporanea da lui innalzata a Gerusalemme, si collegava naturalmente alla nuova situazione creatasi con l’insediamento della sua residenza e il trasporto dell’arca in quella città. Fu questo desiderio, espresso al profeta Nathan, a provocare una delle scene più importanti della sua vita.
Si può dire che tutte le promesse messianiche fatte successivamente dai profeti si basano sul messaggio divino che il profeta ha rivolto a Davide in questa occasione. La famiglia di Davide è stata installata dal Signore come depositario irrevocabile della regalità messianica con la quale questa promessa ad Abramo doveva essere mantenuta : « Tutte le nazioni della terra saranno benedette nel tuo seme. »
Nello stesso tempo si è conclusa la serie di antiche promesse messianiche. All’interno della famiglia di Noè fu scelta la discendenza di Sem, all’interno della famiglia di Noè fu scelta la famiglia di Abramo, all’interno della famiglia di Abramo fu scelta la famiglia di Isacco, e all’interno della famiglia di Giacobbe, e all’interno della famiglia di Giacobbe fu scelta la tribù di Giuda, e ora, all’interno della tribù di Giuda, fu scelta la famiglia di Davide, come scelta per sempre.
E in mezzo a loro la tribù di Giuda fu messa per prima la tribù di Giuda, e ora all’interno della tribù di Giuda c’era la famiglia di Davide scelta per sempre. Un profeta stesso può essersi sbagliato quando ha parlato prima di sentire : « Non posso fare nulla di me stesso: quando sento, giudico; e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato ». « (Gv 5, 30)
Dio fu colui che lo avvertì in ogni modo e lo benedisse liberamente nella meravigliosa elevazione che gli aveva concesso fino a quel momento, e fu liberamente che aggiunse l’ultimo beneficio che gli aveva riservato e che gli annunciò attraverso la bocca di Nathan. La promessa riguardava soprattutto l’elevazione del figlio al trono paterno, ma anche nella persona di Salomone si comprendeva tutta la sua discendenza.
« Io gli sarò padre e lui sarà figlio per me; se farà un torto, lo punirò con la verga degli uomini e con le ferite dei figli degli uomini ». Se questo seme di Davide di Salomone stesso diventasse infedele, saranno puniti, ma non del tutto tagliati fuori, come lo furono Saulo e la sua famiglia. Il rapporto tra padre e figlio comprendeva non solo la protezione, ma anche l’educazione, e quindi la punizione.
L’uomo non può arrivare a sopprimere una famiglia dalla sua testa, come lo è stato il fallimento di Saul con la famiglia di Ahimelech o quella di Athaliah con quella di Joram.
Diacono Michel Houyoux
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