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Luce che si rivela ai popoli

Posté par diaconos le 29 décembre 2020

“Il Signore è come l’aria e la luce di  primavera ed estate”

# La Presentazione di Gesù al Tempio è un evento della vita di Gesù, come riportato nel Vangelo secondo Luca (Lc 2,22s). Adempiendo una prescrizione della legge ebraica: « Ogni primogenito maschio sarà consacrato al Signore » (Es 13,2,11-13) I suoi genitori lo presentarono e lo offrirono al Tempio di Gerusalemme. Lì è stato accolto dal vecchio Simeone. La festa cristiana associata viene celebrata quaranta giorni dopo Natale, cioè il 2 febbraio nel calendario gregoriano. Nelle Chiese d’Oriente si celebra anche il 2 febbraio nel calendario giuliano, che equivale al 14 febbraio nel calendario gregoriano. Il 2 febbraio è stato per lungo tempo una data importante per i contadini, che viene ricordata da un gran numero di proverbi. Questa data è tradizionalmente quella della Candelora, originariamente una festa pagana che celebra la luce, sostituita dalla festa cristiana. Questa festa è un tema anche nell’iconografia religiosa, sia nella pittura che nelle illuminazioni, nella scultura, nelle vetrate, negli arazzi, ecc. Si ispira a una scena descritta nel Vangelo secondo Luca II, 22-39, dove il figlio della Vergine Maria è annunciato da Simeone come il « Maestro » e « la luce che porterà la rivelazione ai pagani « 2 , cioè ai non ebrei.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo San Luca

Quando fu compiuto il tempo prescritto dalla Legge di Mosè per la purificazione, i genitori di Gesù lo portarono a Gerusalemme per presentarlo al Signore, secondo quanto è scritto nella Legge: Ogni primogenito maschio sarà consacrato al Signore. Sono venuti anche per offrire il sacrificio prescritto dalla legge del Signore: una coppia di tortore o due colombe.

Ora c’era a Gerusalemme un uomo di nome Simeone. Era un uomo giusto e religioso, che aspettava la Consolazione di Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Aveva ricevuto dallo Spirito Santo l’annuncio che non avrebbe visto la morte finché non avesse visto Cristo, il Messia del Signore. Sotto l’azione dello Spirito, Simeone è venuto al Tempio.

Mentre i genitori presentavano il bambino Gesù per rispettare il rito della Legge che lo riguardava, Simeone lo accolse tra le braccia e benedisse Dio dicendo : « Ora, o maestro sovrano, lascia andare in pace il tuo servo, secondo la tua parola ». Perché i miei occhi hanno visto la salvezza che stavate preparando davanti ai popoli :  » una luce che si rivela alle nazioni e dà gloria al vostro popolo Israele. « 

Il padre e la madre del bambino erano sorpresi da ciò che si diceva di lui. Simeone li benedisse e disse a Maria sua madre : « Ecco, questo bambino porterà la caduta e l’ascesa di molti in Israele. Egli sarà segno di contraddizione – e la tua anima sarà trafitta con la spada: così si riveleranno i pensieri che vengono dal cuore di molti ». (Lk 2, 22-35)

Circoncisione e presentazione al tempio

I genitori di Gesù lo portarono al tempio per soddisfare i requisiti della legge sulla purificazione della madre e sulla consacrazione del primogenito. Offrivano il sacrificio dei poveri. Simeone. Quest’uomo giusto e pio, che aspettava la salvezza e aveva ricevuto la promessa di vederlo prima di morire, venne al tempio, guidato dallo Spirito, e accolse il bambino tra le sue braccia e benedisse Dio.

Simeone esprimeva i suoi sentimenti personali: poteva andarsene in pace, perché vedeva la salvezza; poi celebrava questa salvezza che Dio aveva preparato, e che era la luce dei gentili e la gloria di Israele. All’ammirazione del padre e della madre, Simeone rispose profetizzando la soluzione che il Messia fece, l’opposizione che incontrò, il grande dolore che causò alla madre. Lo scopo di queste dispense era la manifestazione di pensieri nascosti.

Giuseppe non doveva purificarsi, ma, come osserva il signor Godet, sarebbe stato responsabile, come capo famiglia, se la purificazione non fosse stata compiuta. La legge di Mosè prescriveva che dopo sette giorni di diffamazione legale e trentatré giorni di ritiro, la madre israelita doveva offrire un sacrificio per la sua purificazione.
E ogni primogenito del Signore dovrebbe essere interamente dedicato al suo servizio: ma la tribù di Levi era per questo servizio, che tutti i primogeniti delle altre tribù fossero riscattati in cambio di denaro, che il diritto divino fosse stabilito, e che il principe della casa dei padri ricordasse sempre il suo dovere.

La madre doveva offrire un agnello come olocausto e un giovane piccione o una tortora per il peccato; ma se non poteva permetterselo, poteva sostituire questo sacrificio con quello di due tortore o due giovani piccioni.

Luca ha menzionato solo quest’ultimo sacrificio, il sacrificio dei poveri, perché era il sacrificio di Maria. Già allora si compì una profonda parola di Paolo : « Conoscete infatti la grazia di nostro Signore Gesù Cristo: perché egli si è fatto povero per voi quando era ricco, perché con la sua povertà vi rendiate ricchi. « (2 Corinzi 8, 9).

Simeone è sconosciuto nella storia; il suo nome significa « realizzazione ». Era giusto e pio (questa parola ha anche il significato di prudente designato da questo termine bello e intimo : la consolazione di Israele.  Possiamo vedere dagli esempi di Simeone, Anna, Zaccaria, Giuseppe e altri che c’erano umili israeliti pronti ad accogliere il Signore in qualsiasi forma pietosa Dio abbia voluto mostrar loro.

Il sacerdozio ufficiale non ha accolto il Signore che, per la prima volta, è entrato nel suo tempio : « Bene, manderò il mio messaggero a fare la strada dritta davanti a me. E all’improvviso entrerà nel suo tempio, il Signore che voi aspettate ; è l’angelo dell’alleanza, chiamato dai vostri voti. Ecco, egli viene, dichiara il Signore, il Signore degli eserciti celesti.  » (Ml 3, 1)

Per sostituirlo si è formato un sacerdozio libero, rappresentato da Simeone e Anna. La fonte della vita religiosa di Simeone era chiaramente indicata. Era lo Spirito Santo che era sopra di lui. In quel momento solenne della sua vita ricevette una nuova misura di quello Spirito divino che gli comunicò il dono della profezia.

Il Cristo del Signore, un termine dell’Antico Testamento che significa l’Unto del Signore, il Salvatore che il Signore ha promesso al Suo popolo e che ha appena dato loro.  « Venne illuminato e guidato dallo Spirito, e fu per questo Spirito che riconobbe immediatamente il suo Salvatore nel piccolo bambino. Per lo Spirito che era in lui, Simeone divenne un profeta; non parlò più di sé, ma la sua mente fu innalzata a quella salvezza che Dio aveva preparato per tutti i popoli e che tutti vedranno.

E questa preparazione è avvenuta per secoli attraverso tutte le rivelazioni dell’antica alleanza. Questa grande salvezza destinata a tutti è divisa in due diversi flussi. Da un lato, è luce per illuminare le nazioni gentili, per la rivelazione delle nazioni che, per la rivelazione loro destinata, sono state immerse nelle tenebre più profonde; dall’altro, è stata la gloria del popolo d’Israele.

I genitori; sono stati benedetti nel nome di Dio. Le magnifiche promesse che hanno ascoltato sono riuscite a far nascere nei cuori di Giuseppe e Maria speranze carnali, piene di illusioni; Simeone le ha represse presentando loro l’aspetto doloroso del futuro riservato al loro bambino. Ha rivolto le gravi parole che sono seguite a Maria, personalmente, perché questa profezia la riguardava direttamente.

Il piano di Dio era determinato dalle opposte disposizioni di coloro a cui il Salvatore era stato inviato: per alcuni era un’occasione di caduta, per altri di ascesa. Ovunque la verità è presentata ad un’anima, il giudizio divino si esercita in essa; con la sua incredulità e il suo indurimento.

Ma la crisi potrebbe avere un esito completamente diverso: attraverso il pentimento, attraverso la fede, l’anima è salita alla pienezza della vita. I genitori; sono stati benedetti nel nome di Dio. Le magnifiche promesse che hanno ascoltato sono riuscite a far nascere nei cuori di Giuseppe e Maria speranze carnali, piene di illusioni ; Simeone le ha represse presentando loro l’aspetto doloroso del futuro riservato al loro bambino.

Ha rivolto le gravi parole che sono seguite a Maria, personalmente, perché questa profezia la riguardava direttamente. Il piano di Dio era determinato dalle opposte disposizioni di coloro a cui il Salvatore era stato inviato : per alcuni era un’occasione di caduta, per altri di ascesa. Ovunque la verità è presentata ad un’anima, il giudizio divino si esercita in essa; con la sua incredulità e il suo indurimento.

Ma la crisi potrebbe avere un esito completamente diverso: attraverso il pentimento, attraverso la fede, l’anima è salita alla pienezza della vita morale e spirituale. In questo doppio senso, la presenza del Salvatore è sempre stata un segno; e Simeone avvertiva che sarebbe stato preso come segno. Questa profezia si è letteralmente compiuta nella vita di Gesù, e quanto di più per i suoi più fedeli servitori.

È anche alla presenza della croce che si rivelano i pensieri del cuore, secondo la fede o l’incredulità, l’amore o l’odio per il Crocifisso.  I « pensieri del cuore rivelati » indicavano il motivo per cui Maria non poteva essere risparmiata da questo grande dolore.

Il diacono Michel Houyoux

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◊ Settimana : clicca qui per legere l’articolo →  Epifania: Brilla la Stella, luce per tutti i popoli

◊ Qumran : clicca qui per legere l’articolo →  TESTO Luce che illumina, seduce e conduce

Fernando Armellini : « Epifania del Signore »

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Lumière qui se révèle aux nations

Posté par diaconos le 29 décembre 2020

 Jésus : lumière qui se révèle aux nations

# La Présentation de Jésus au Temple est un événement de la vie de Jésus tel que relate l’Évangile selon Luc (Lc 2:22s). Accomplissant d’une prescription de la loi juive : « Tout mâle premier-né sera consacré au Seigneur »(Ex 13:2,11-13) Ses parents le présentèrent et l’offrirent au Temple de Jérusalem. Il y fut reçu par le vieillard Siméon. La fête chrétienne qui y est associée est célébrée quarante jours après Noël, c’est-à-dire le 2 février dans le calendrier grégorien. Dans les Églises d’Orient, elle est aussi célébrée le 2 février du calendrier julien, qui équivaut au 14 février du calendrier grégorien. Le 2 février fut longtemps une date importante pour les paysans, ce qui est commémoré par un grand nombre de proverbes. Cette date est traditionnellement celle de la Chandeleur, originairement une fête païenne célébrant la lumière, remplacée par la fête chrétienne. Cette fête est également un thème de l’iconographie religieuse, aussi bien en peinture qu’en enluminures, sculpture, vitraux, tapisseries, etc. Elle s’inspire d’une scène décrite par l’Évangile selon Luc II, 22-39 où le fils de la Vierge Marie est annoncé par Syméon comme le « Maître » et « la lumière qui portera la révélation aux païens »2, c’est-à-dire aux non-juifs.

De l’Évangile de Jésus Christ selon saint Luc

Quand fut accompli le temps prescrit par la loi de Moïse pour la purification, les parents de Jésus l’amenèrent à Jérusalem pour le présenter au Seigneur, selon ce qui est écrit dans la Loi : Tout premier-né de sexe masculin sera consacré au Seigneur. Ils venaient aussi offrir le  sacrifice prescrit par la loi du Seigneur : un couple de tourterelles ou deux petites colombes.

Or, il y avait à Jérusalem un homme appelé Siméon. C’était un homme juste et religieux, qui attendait la Consolation d’Israël, et l’Esprit Saint était sur lui. Il avait reçu de l’Esprit Saint l’annonce qu’il ne verrait pas la mort avant d’avoir vu le Christ, le Messie du Seigneur. Sous l’action de l’Esprit, Siméon vint au Temple.

.Au moment où les parents présentaient l’enfant Jésus pour se conformer au rite de la Loi qui le concernait, Syméon reçut l’enfant dans ses bras, et il bénit Dieu en disant : « Maintenant, ô Maître souverain, tu peux laisser ton serviteur s’en aller en paix, selon ta parole. Car mes yeux ont vu le salut que tu préparais à la face des peuples : lumière qui se révèle aux nations et donne gloire à ton peuple Israël. »

Le père et la mère de l’enfant s’étonnaient de ce qui était dit de lui. Siméon les bénit, puis il dit à Marie sa mère : « Voici que cet enfant provoquera la chute et le relèvement de beaucoup en Israël. Il sera un signe de contradiction – et toi, ton âme sera traversée d’un glaive : ainsi seront dévoilées les pensées qui viennent du cœur d’un grand nombre.» (Lc 2, 22-35)

Circoncision et présentation au temple

Les parents de Jésus l’amenèrent au temple pour accomplir les prescriptions-de la loi relatives à la purification de la mère et à la consécration du fils premier-né. Ils offrirent le sacrifice des pauvres. Siméon. Cet homme juste et pieux, qui attendait le salut et avait reçu la promesse de le voir avant de mourir, vint au temple, conduit par l’Esprit, et reçut l’enfant dans ses bras en bénissant Dieu.

Siméon exprima ses sentiments personnels : il put s’en aller en paix, puisqu’il  vit le salut ; puis il célébra ce salut que Dieu  prépara et qui fut la lumière des païens et la gloire d’Israël. À l’admiration du père et de la mère, Siméon répondit en prophétisant le triage que le Messie opéra, l’opposition qu’il rencontra, la grande douleur qu’il causa à sa mère. Le but de ces dispensations fut la manifestation des pensées cachées.

Joseph n’avait pas à se purifier, mais, comme le remarque M. Godet, il eût été, en tant que chef de famille, responsable, si la purification n’avait pas été accomplie. La loi de Moïse prescrivait qu’après sept jours de souillure légale et trente-trois jours passés dans la retraite, la mère israélite devait offrir pour sa purification un sacrifice.

La maman dut offrir un agneau en holocauste et un jeune pigeon ou une tourterelle pour le péché ; mais, si ses moyens ne le lui permirent pas, elle put remplacer ce sacrifice par celui de deux tourterelles ou de deux jeunes pigeons.

Luc ne mentionna que ce dernier sacrifice, celui des pauvres, parce que ce fut celui de Marie. Alors déjà s’accomplit une parole profonde de Paul :  « En effet, vous connaissez la grâce de notre Seigneur Jésus-Christ : pour vous il s’est fait pauvre alors qu’il était riche, afin que par sa pauvreté vous soyez enrichis. » (2 Co 8, 9)

Siméon est inconnu dans l’histoire ; son nom signifie « exaucement ». Il était juste et pieux (ce mot a aussi le sens de prudent désignée par ce terme si beau et si intime : la consolation d’Israël.  On voit par les exemples de Siméon, d’Anne, de Zacharie, de Joseph et d’autres encore, qu’il y eut d’humbles Israélites qui furent prêts à recevoir le Seigneur sous quelque chétive apparence qu’il plut à Dieu de le leur manifester.

Le sacerdoce officiel n’accueillit pas le Seigneur qui, pour la première fois, entraina dans son temple :  » Eh bien je vais envoyer mon messager pour qu’il aplanisse la route devant moi[a]. Et, soudain, il viendra pour entrer dans son temple, le Seigneur que vous attendez ; c’est l’ange de l’alliance, appelé de vos vœux. Le voici, il arrive, déclare l’Éternel, le Seigneur des armées célestes. » (Ml 3, 1)

Un sacerdoce libre se forma pour le suppléer ; il fut représenté par Siméon et Anne. La source de la vie religieuse de Siméon fut  clairement indiquée. C’était l’Esprit-Saint qui était sur lui. Dans ce moment solennel de sa vie, il reçut une nouvelle mesure de cet Esprit divin qui lui communiqua le don de prophétie.

Cette préparation eut lieu durant des siècles par toutes les révélations de l’ancienne alliance. Ce grand salut destiné à tous se répartit en deux courants divers. D’une part, il est lumière pour éclairer les nations païennes, pour la révélation des nations qui, pour la révélation qui leur fut destinée, à elles, furent plongées dans les ténèbres les plus profondes ; d’autre part, il fut la gloire du peuple d’Israël.

Les parents ; il furent béni au nom de Dieu,. Les promesses magnifiques qu’ils vinrent d’entendre purent faire naître dans le cœur de Joseph et de Marie des espérances charnelles, pleines d’illusions ; Siméon les réprima en leur présentant l’aspect douloureux de l’avenir réservé à leur enfant. Il adressa les sérieuses paroles qui suivirent à Marie, personnellement, parce que cette prophétie la concerna directement.

Ce dessein de Dieu fut déterminé par les dispositions opposées de ceux auxquels le Sauveur fut envoyé : aux uns, il fut une occasion de chute, aux autres de relèvement. Partout où la vérité se présente à une âme, un jugement divin s’exerce en elle ; par son incrédulité et son endurcissement.

Mais la crise put avoir une tout autre issue : par la repentance, par la foi, l’âme se releva jusqu’à la plénitude de la vie morale et spirituelle. Dans ce double sens, la présence du Sauveur fut toujours un signe ; et Siméon prévint qu’il sera  mis pour un signe. Cette prophétie fut littéralement accomplie dans la vie de Jésus, et combien elle le  fut encore pour ses serviteurs les plus fidèles.

C’est aussi en présence de la croix que les pensées du cœur se révèlent, selon la foi ou l’incrédulité, l’amour ou la haine à l’égard du Crucifié.  « Les pensées du cœur révélées » indiquèrent la raison pour laquelle cette grande douleur ne put être épargnées à Marie.

Diacre Michel Houyoux

Liens avec d’autres sites web chrétiens

◊ Regnum Christi : cliquez ici pour lire l’article →  Méditation du jour | Regnum Christi

◊ InterBible : cliquez ici pour lire l’article  →   La présentation de Marie au Temple – InterBible

« Lumière qui se révèle aux nations » – Lectio Divina -

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De Driekoningen van de Heer – Jaar B

Posté par diaconos le 29 décembre 2020

We zijn uit het Oosten gekomen om de Koning te aanbidden

EPIPHANIE  LES ROIS MAGES

# Driekoningen, is een christelijke feestdag die elk jaar op 6 januari wordt gevierd en waarop men de Bijbelse gebeurtenis (Matt. 2:1-18) herdenkt van de wijzen uit het oosten die een opgaande ster zagen en daarop de koning der Joden gingen zoeken. De drie wijzen kregen namen. In het Grieks waren dat Apellius, Amerius en Damascus, in het Hebreeuws Galgalat, Malgalat en Sarathin, maar ze zijn bekend geworden onder hun gelatiniseerde Perzische namen Caspar, Melchior en Balthasar. Ze zouden respectievelijk 20, 40 en 60 jaar oud zijn geweest; getallen die de levenstijdperken van de volwassene symboliseren. In de katholieke liturgie in België en Nederland wordt het hoogfeest van de Openbaring van de Heer op de eerste zondag na 1 januari gevierd. In veel Zuid-Europese landen is Driekoningen een vrije dag en wordt Driekoningen op de dag zelf gevierd. De Openbaring van de Heer is het eerste van drie feesten, samen met de doop van de Heer en de opdracht van de Heer in de tempel (2 februari), die thuishoren in de kerstcyclus, de tijd van Jezus’ kindertijd en jonge jaren. De zogenaamde relikwieën van de Drie Koningen worden in een reliekschrijn bewaard in de dom van Keulen.

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Deze magiërs zouden Perzische geleerden zijn, gevestigd in Babylon, nu Irak, zowel filosofen als astronomen. De grote conjunctie van Jupiter en Saturnus in het dierenriemteken Vissen in 6-7 v.Chr. lijkt een geverifieerd feit te zijn. Het kon astronomen van het Babylonische en Perzische culturele milieu naar het land van Juda leiden, naar de plaats waar het kindje Jezus en zijn ouders waren.
Evangelie van Jezus Christus volgens de heilige Mattheus

Jezus werd geboren in Bethlehem in Judea in de tijd van koning Herodes de Grote. Nu, zie, kwamen de wijzen uit het oosten naar Jeruzalem en vroegen: « Waar is de koning van de Joden die net geboren is? We hebben zijn ster in het oosten gezien en zijn gekomen om hem te aanbidden.  « Toen Herodes dit hoorde, was hij overweldigd, en heel Jeruzalem met hem.

Hij verzamelde alle overpriesters en schriftgeleerden van het volk om hen te vragen waar Christus geboren zou worden. Zij antwoordden hem: « In Betlehem van Judea, want dit is wat de profeet schreef: ‘En jij, Betlehem, land van Juda, bent zeker niet de laatste van de belangrijkste steden van Juda, want uit jou zal een heerser voortkomen, die de herder van mijn volk Israël zal zijn. «

Toen riep Herodes de Magi in het geheim op om hen te vertellen wanneer de ster was verschenen, en stuurde hen naar Bethlehem met de woorden: « Ga en zoek uit hoe het kind er precies uitziet. En als je hem gevonden hebt, kom het me dan vertellen, zodat ook ik hem kan gaan aanbidden. « Toen ze de koning hoorden, vertrokken ze.

En zie, de ster die zij in het oosten hadden gezien, ging hen voor, totdat hij tot rust kwam over de plaats waar het kind zich bevond. En toen ze de ster zagen, verheugden ze zich met grote vreugde. En toen ze het huis binnenkwamen, zagen ze het kind met Maria zijn moeder, en ze vielen voor zijn voeten neer en bogen zich voor hem.

En zij openden hun kisten, en boden hem hun geschenken aan: goud, wierook en mirre. Maar gewaarschuwd in een droom om niet terug te keren naar Herodes, keerden ze op een andere manier terug naar hun land. (Mt 2, 1-12)

 Jezus, Licht voor de hele mensheid 

De Driekoningen zouden voor iedereen moeten zijn, een van de grootste feesten van het jaar: Christus kwam niet alleen voor de Joodse wereld, maar voor het hele universum. Het is het uiteenvallen van het volk van God, ooit beperkt tot één volk, dat nu een volk van alle rassen is geworden, een universele kerk.

Na de geboorte van Jezus in Betlehem van Judea, tijdens het bewind van Herodes, kwamen enkele wijzen uit het Oosten naar Jeruzalem en vroegen: « Waar is de koning van de Joden, die net geboren is? We hebben zijn ster in het Oosten gezien, en zijn gekomen om hem te eren. »

De heidense profeet Balaam had dit orakel 12 eeuwen eerder uitgesproken : « Ik zie hem, maar niet in deze tijd. Ik zie het, maar niet van dichtbij. Er komt een ster uit Jakob: een scepter staat op uit Israël » (Numeri 24, 17). Hier vinden we twee sleutelwoorden, ster (licht) en scepter (teken van koninklijkheid).

Vandaag herdenken we de Geboorte van Christus in de pracht van de koninklijke heerlijkheid, in het licht van alle volkeren. Als het kerstfeest herinnert aan de armoede van de stal in Bethlehem, dan doet het feest van Driekoningen ons daarentegen denken aan de manifestatie van de glorie van God die plaatsvond tijdens het eerbetoon aan Jezus door de Magiërs uit het Oosten.

Het koningshuis van deze koning is niet van deze wereld; het zal alleen geopenbaard worden in zijn hartstocht en in het Evangelie, de Glorie van God is altijd verbonden met Jezus Christus en zijn missie als Verlosser. Jezus biedt redding aan iedereen, zoals Paulus in zijn brief aan de Efeziërs bevestigt: door het Evangelie worden de heidenen geassocieerd met dezelfde erfenis, hetzelfde lichaam en het delen van dezelfde belofte, in Christus Jezus.

De Kerk brengt deze bladzijde van Matteüs’ Evangelie vandaag dichter bij een passage uit het boek Jesaja die de komst van de Messias als een licht aankondigde : « Sta op, Jeruzalem, uw licht is gekomen en de heerlijkheid van de Heer is over u opgekomen: zie, de duisternis bedekt de aarde, maar de Heer is over u opgekomen en zijn heerlijkheid schijnt over u. ». De naties zullen in uw licht wandelen, en de koningen in de helderheid van uw dageraad. « (Is 60, 1-6)

En zie, de ster die zij in het oosten hadden gezien, begon voor hen te gaan tot hij boven de plaats kwam waar het kind was. De verschijning van de ster had hen met diepe vreugde vervuld. Ze gingen het huis binnen, vonden het kind met Maria, zijn moeder, en brachten hulde aan hem door zich voor hem te buigen. Toen openden ze hun bagage en boden hem een geschenk van goud, wierook en mirre aan.

De Magi waren vervuld van vreugde over het verschijnen van de ster! Ze volgden het met vreugde, want dit teken zal hen naar God leiden !  Ze zijn blij, want ze komen alles geven aan de Koning der Koningen, die ze bij hem roept! De geschenken die ze brengen zijn de uitdrukking van hun hele persoon, van al hun vrijheid.

Door deze kostbare geschenken aan Jezus aan te bieden, getuigen ze dat ze zich volledig aan zijn persoon willen wijden! Ze hebben begrepen wie dit kind is, omdat de ster die aan hun hemel verscheen hen heeft doen begrijpen. De aanbidding van de Koningen is de eerste manifestatie, het eerste contact van Jezus met de heidense wereld.

Jezus verschijnt daar als de Koning der koningen, de universele Messias die door de profeten is aangekondigd: zijn Koninkrijk moet zich uitstrekken tot alle volkeren van de aarde. De aanwezigheid van de Magi in de kribbe nodigt ons uit om deze stap te zetten: op zoek gaan naar God, met vreugde !

Driekoningen zijn ook het feest van de Zoektochten van God : « Zoek God en je zult leven, » zei de profeet Amos, « Vreugde voor de harten die God zoeken. (Amos 5, 4)  Er zijn drie stappen om God te ontdekken

  1.  Eerste stap : probeer alle tederheid van de Vader in de hemel te begrijpen: laten we daaraan denken als we het gebed zeggen dat Jezus zelf ons heeft
  2.  Tweede de stap: het zoeken naar Gods wil
  3. Derde stap in de zoektocht naar God: Hem zoeken in anderen. Houd van anderen zoals ze zijn, zoals wij geliefd zijn door Christus.

Op het moment van het offertorium wil de Kerk, door het aanbieden van brood en wijn, zich ook volledig aanbieden aan de Heer Jezus die zich onder de verschijningen van datzelfde brood en diezelfde wijn aanwezig zal maken. Laten we op het moment van de communie Jezus in deze offergeest ontvangen.

Laten we ons ten dienste stellen van deze ideale Koning die zorgt voor de zwakken en de armen en voor wie hun bloed van grote waarde is in zijn ogen. Moge deze unieke Koning een bron van zegen zijn voor alle naties op aarde. (Ps 72, 12-17)

Diaken Michel Houyoux

Links naar andere christelijke websites

◊ Kinderwoorddienst : klik hier om het artikel te lezen →  Drie koningen of drie wijzen

◊ , Epifanie of Openbaring van de Heer : klik hier om het artikel te lezen → Drie koningen | Officiële feestdag

Nederland Zingt Special: Kerst

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