Quarta domenica del Tempo Ordinario – Anno B
Posté par diaconos le 25 janvier 2021
Gesù insegnava come un uomo di autorità
# Il Primo ministero in Galilea di Gesù inizia quando, dopo il suo Battesimo, ritorna in quella regione dal deserto in Giudea. In questo primo periodo, egli predica in giro per la Galilea e recluta i primi discepoli, che iniziano a viaggiare con lui e vengono poi a costituire il nucleo della prima Chiesa, include la vocazione dei dodici apostoli e si sviluppa lungo quasi tutto il corso del ministero di Gesù in Galilea. Il Ministero finale di Gesù in Galilea inizia dopo la morte di Giovanni Battista, mentre Gesù si prepara ad andare a Gerusalemme. Nel Successivo ministero in Giudea Gesù inizia il suo ultimo viaggio a Gerusalemme attraversando la Giudea.
Mentre Gesù si dirige verso Gerusalemme, nel Successivo ministero in Perea, circa ad un terzo di percorso dal Mare di Galilea (in realtà un lago di acqua dolce) lungo il fiume Giordano, egli ritorna nella zona dove fu battezzato. Il Ministero finale a Gerusalemme, che viene a volte chiamato la Settimana di Passione, inizia con l’entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme. I Vangeli forniscono più particolari circa il ministero finale che non degli altri periodi, dedicando approssimativamente un terzo dei loro testi all’ultima settimana della vita di Gesù a Gerusalemme.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo San Marco
Gesù e i suoi discepoli entrarono a Cafarnao. Subito il giorno di sabato entrò nella sinagoga e lì insegnò. Erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava come un uomo di autorità e non come gli scribi. Ora c’era un uomo nella loro sinagoga, tormentato da uno spirito immondo, che cominciò a gridare : « Cosa vuoi da noi, Gesù di Nazareth ? Sei venuto a perderci ? «
Io so chi sei: tu sei il Santo di Dio. Gesù lo sfidò bruscamente : « Taci ! Esci dall’uomo. « Lo spirito immondo lo convulse, ed egli gridò a gran voce. Erano tutti stupiti e si chiedevano tra loro : « Cosa significa questo ? Questo è un insegnamento nuovo e autorevole ! Egli comanda anche agli spiriti immondi, ed essi gli obbediscono. » Subito la sua fama si diffuse ovunque, in tutta la regione della Galilea. (Mc 1, 21-28)
Soggiorno a Cafarnao
Subito dopo il suo arrivo a Cafarnao, Gesù entrò nella sinagoga ; ed era un giorno di sabato, mentre insegnava e tutti erano stupiti della sua dottrina, quando un uomo posseduto da uno spirito immondo gridò, dicendo : « Sei venuto a distruggerci ? Noi sappiamo chi sei : il Santo di Dio. »
Gesù ordinò allo spirito di tacere e di uscire dall’uomo, ed egli obbedì dopo aver agitato violentemente l’uomo posseduto e aver emesso un forte grido. Questa guarigione causò stupore e discussioni tra i testimoni. La fama di Gesù si diffuse.
Matteo ha posto questa osservazione sull’autorità dell’insegnamento di Gesù Cristo dopo il Discorso della Montagna, dove non era meno appropriato applicarla. Luca ha fatto un’osservazione simile nella stessa occasione di Marco. Le parole del diavolo iniziarono con questa esclamazione : « Ah, riposiamoci. »
Non avere niente a che fare con Gesù, che è venuto a perdere, a distruggere il regno delle tenebre. Gli indemoniati lo sapevano, perché sapevano che Gesù è il Santo di Dio, colui che Dio ha santificato : « Colui che il Padre ha santificato e mandato nel mondo, voi gli dite : ‘Tu bestemmi ! E questo perché ho detto : ‘Io sono il Figlio di Dio’. Io sono il Figlio di Dio » (Gv 10, 36).
Fu il contrasto assoluto tra la santità di Gesù e gli spiriti immondi che causò il tormento di questi ultimi, e bisogna notare che egli non parla solo in nome proprio, ma in nome di tutti i suoi simili: voi e noi; noi sappiamo. E Gesù parlò al diavolo e lo distinse positivamente dall’uomo che il diavolo faceva parlare: Esci da lui.
Se questa influenza demoniaca fosse stata solo un pregiudizio popolare, Gesù avrebbe ovviamente condiviso questo pregiudizio. Il silenzio che Gesù impose al diavolo era legato alla confessione che il diavolo fece : « Tu sei il Santo di Dio. » Gesù rifiutò così una testimonianza che gli venne dal regno delle tenebre e che fu presa contro di lui.
E gli scribi che scendevano da Gerusalemme dicevano : « È posseduto da Belzebù ; scaccia i demoni per mezzo del principe dei demoni. » (Mc 3, 22). Gli spettatori facevano una connessione tra l’autorità della parola e il potere che veniva mostrato nell’atto. Hanno concluso che la manifestazione di questo potere, che libera le anime dal regno delle tenebre, presupponeva un nuovo insegnamento, una nuova rivelazione. Rivelazione e redenzione, profezia e miracolo erano per gli israeliti intimamente legati.
Il Diacono Michel Houyoux
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