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Martedì della quinta settimana del Tempo Ordinario – Anno B

Posté par diaconos le 9 février 2021

Martedì della quinta settimana del Tempo Ordinario - Anno B dans articles en Italien

Gesù e i farisei. Il gesto e il cuore

# Si allude alle tavole della legge nei libri dell’Esodo e del Deuteronomio. Dio ha deciso di fare un’alleanza con loro e Mosè è l’intermediario. Dio pronunciò dieci parole e vi aggiunse il codice dell’Alleanza. Mosè scrisse tutte le parole pronunciate da Dio su tavole di pietra che ricordavano la legge e il comandamento che il popolo d’Israele doveva conservare in una cassa (Arca dell’Alleanza) da mettere su un tavolo e allestire in una tenda. Il popolo perse la pazienza e la fiducia e si rivolse ad altri dei.

Quando Mosè scese dal Monte Sinai portando le due tavole, si rese conto che il suo popolo aveva appena rotto l’alleanza e gettò via le due tavole rotte. Una nuova alleanza fu sigillata tra Dio e il suo popolo. Mosè fu incaricato di scolpire due nuove tavole simili alle precedenti sulle quali furono nuovamente incisi i termini della legge. Le parole in Esodo 34-27 sono le parole dell’alleanza che Dio fece con Mosè. Mosè scese dal Monte Sinai con le tavole che erano conservate nell’Arca dell’Alleanza, appena questa fu costruita. Questo episodio è ricordato in Deuteronomio 10. Al giorno d’oggi, ci sono tradizioni che li mostrano in diversi luoghi del mondo.

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Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo San Marco

In quel tempo, i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme, si riunirono con Gesù e videro alcuni dei suoi discepoli mangiare con mani impure, cioè non lavate. Infatti i farisei, come tutti gli ebrei, si lavano sempre accuratamente le mani prima di mangiare, per attaccamento alla tradizione degli anziani ; e quando tornano dal mercato, non mangiano prima di essersi cosparsi d’acqua, e sono ancora attaccati per tradizione a molte altre pratiche: lavare tazze, brocche e piatti.

Allora i farisei e gli scribi chiesero a Gesù : « Perché i tuoi discepoli non seguono la tradizione degli anziani? Mangiano i loro pasti con mani impure. Gesù rispose loro: « Isaia ha profetizzato bene riguardo a voi ipocriti, come sta scritto: « Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi adorano ; le dottrine che insegnano non sono che precetti umani. Anche voi state lasciando da parte il comandamento di Dio e vi attenete alla tradizione degli uomini. »

Disse loro anche : « State davvero rifiutando il comandamento di Dio per stabilire la vostra tradizione. Infatti, Mosè disse : « Onora tuo padre e tua madre. E ancora : « Chiunque maledirà suo padre o sua madre sarà messo a morte. » Ma tu dici : Supponiamo che un uomo dica a suo padre o a sua madre : le risorse che mi avrebbero permesso di aiutarti sono korbane, cioè un dono riservato a Dio, quindi non gli permetti più di fare nulla per suo padre o per sua madre. Tu vanifichi così la parola di Dio attraverso la tradizione che trasmetti. E voi fate molte cose dello stesso tipo » ((Mc 7,1-13)

I farisei di Gerusalemme attaccano Gesù sulle abluzioni

Questo incontro degli avversari di Gesù ha mostrato l’importanza del loro approccio. Era ufficiale. Come potevano questi farisei e scribi essere lì da Gerusalemme se non erano stati inviati dal Sinedrio ? Marco spiegò i loro scrupoli ai suoi lettori, che non conoscevano i costumi ebraici, aggiungendo questa frase: « Cioè, non erano purificati.

Marco interrompe il suo racconto per esporre tutte queste usanze ebraiche ai suoi lettori, che, convertiti dal paganesimo, le ignoravano. Egli attribuiva queste pratiche non solo ai farisei, che le osservavano più rigorosamente, ma a tutti gli ebrei. Lavarsi le mani con il pugno significa lavarsi strofinando una mano aperta a turno con l’altra chiusa, in modo da togliere ogni impurità dai palmi delle mani.

La tradizione degli anziani si opponeva alle prescrizioni della legge divina. Era una questione di costumi basati sull’autorità degli antichi dottori ebrei e spesso posti al di sopra della legge stessa. La piazza pubblica era il luogo dove la gente si riuniva e si teneva il mercato. Di ritorno da lì, gli ebrei non prendevano i loro pasti senza purificarsi. Alcuni interpreti hanno applicato questa purificazione non alle persone, ma al cibo portato dal mercato. Il setier è il nome di una misura di liquidi. Questa parola qui si riferisce ai vasi da vino, fatti di legno o di terra.

Vicino ai letti c’erano queste specie di divani sui quali gli anziani prendevano i loro pasti, appoggiandosi sul gomito sinistro.  Secondo Matteo, Gesù rispose alla domanda dei farisei con un’altra domanda che poteva confonderli, e poi applicò loro le severe parole del profeta Isaia : « Isaia ha profetizzato bene riguardo a voi ipocriti; come sta scritto : ‘Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. »

È uno strano disordine mettere le ordinanze degli uomini al posto della legge di Dio. L’amor proprio si diletta a prendere il cambiamento e a dare ai vasi e alle tazze la cura e l’applicazione che è dovuta al cuore. (Quesnel)

Gesù, dopo aver accusato i farisei di annullare il comandamento di Dio con le loro tradizioni, mostrò loro una prova eclatante di ciò nel modo in cui si sottraevano al sacro obbligo imposto ai bambini dal quinto comandamento. Dopo aver ricordato il comandamento : « Onora tuo padre e tua madre, affinché tu viva a lungo nel paese che il Signore tuo Dio ti dà » (Esodo 20:12), aggiunse la temibile pena di Esodo 21:17.

« Chi maledice suo padre o sua madre sarà messo a morte.  » (Esodo 21, 17) Ora, cosa insegnavano i farisei ? Che un uomo, in presenza del suo dovere di assistere il padre o la madre anziani, poteva dire loro :  « Che vi assista, ho fatto un corban, un’offerta a Dio, e così era sollevato da ogni obbligo nei loro confronti. »

È come se un figlio dicesse a suo padre nel bisogno: « Padre, ti darei volentieri tutto ciò che può aiutarti nella tua vecchiaia, ma ne ho fatto un’offerta. È meglio che lo consacri a Dio, ne avrai più profitto ».

Diacono Michel Houyoux

Collegamenti con altri siti web cristiani

◊  Sorelle Cappuccine : clicca qui per leggere l’articolo → Martedì Quinta Settimana del Tempo Ordinario

◊ Qumran : clicca qui per leggere l’articolo →  Parole Nuove – Commenti al Vangelo

Padre Pietro Antonio Viola dehoniani

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Mardi de la cinquième Semaine du Temps Ordinaire — Année B

Posté par diaconos le 9 février 2021

Vous laissez de côté le commandement de Dieu, pour vous attacher à la tradition des hommes

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# Il est fait allusion aux tables de la loi dans les livres de l’Exode et du Deutéronome. Dieu décida de sceller une alliance avec lui et Moïse en est l’intermédiaire. Dieu énonça dix Paroles et les assortit de développements, le code de l’Alliance. Moïse écrivit toutes les paroles prononcées par Dieu sur des tables de pierre rappelant la loi et le commandement que le peuple d’Israël devra garder dans un coffre (arche de l’Alliance) à poser sur une table et à installer dans une tente. Le peuple perdit patience et confiance et se tourna vers d’autres dieux.
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Lorsque Moïse redescendit du Mont Sinaï, portant les deux tables, il comprit que son peuple vint de rompre l’alliance à peine conclue et jeta les deux tables qui se brisèrent . Une nouvelle alliance fut scellée entre Dieu et son peuple. Moïse fut chargé de tailler deux nouvelles tables semblables aux précédentes sur lesquelles furent à nouveau gravés les termes de la loi. Les paroles indiquées en Exode 34-27 sont les paroles de l’alliance que Dieu fit avec Moise. Moïse redescendit du Mont Sinaï avec les tables qui furent conservées dans l’arche de l’Alliance dès la construction de celle-ci. Cet épisode est rappelé dans le Deutéronome10. De nos jours, des traditions les font figurer à différents endroits du globe.
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De l’Évangile de Jésus Christ selon saint Marc

En ce temps-là, les pharisiens et quelques scribes, venus de Jérusalem, se réunissent auprès de Jésus, et voient quelques-uns de ses disciples prendre leur repas avec des mains impures, c’est-à-dire non lavées. Les pharisiens en effet, comme tous les Juifs, se lavent toujours soigneusement les mains avant de manger, par attachement à la tradition des anciens ; et au retour du marché, ils ne mangent pas avant de s’être aspergés d’eau, et ils sont attachés encore par tradition à beaucoup d’autres pratiques : lavage de coupes, de carafes et de plats.

Alors les pharisiens et les scribes demandèrent à Jésus : « Pourquoi tes disciples ne suivent-ils pas la tradition des anciens ? Ils prennent leurs repas avec des mains impures. » Jésus leur répondit : « Isaïe a bien prophétisé à votre sujet, hypocrites, ainsi qu’il est écrit : « Ce peuple m’honore des lèvres, mais son cœur est loin de moi. C’est en vain qu’ils me rendent un culte ; les doctrines qu’ils enseignent ne sont que des préceptes humains. Vous aussi, vous laissez de côté le commandement de Dieu, pour vous attacher à la tradition des hommes. »

Il leur disait encore : « Vous rejetez bel et bien le commandement de Dieu pour établir votre tradition. En effet, Moïse a dit :  « Honore ton père et ta mère. Et encore : « Celui qui maudit son père ou sa mère sera mis à mort. » Mais vous, vous dites : Supposons qu’un homme déclare à son père ou à sa mère : “Les ressources qui m’auraient permis de t’aider sont korbane, c’est-à-dire don réservé à Dieu, alors vous ne l’autorisez plus à faire quoi que ce soit pour son père ou sa mère ; vous annulez ainsi la parole de Dieu par la tradition que vous transmettez. Et vous faites beaucoup de choses du même genre. » ((Mc 7, 1-13)

Les pharisiens de Jérusalem attaquent Jésus au sujet des ablutions

Cette réunion des adversaires de Jésus montra l’importance de leur démarche. Celle-ci eut un caractère officiel. Comment ces pharisiens et ces scribes se trouvèrent-ils là, venus de Jérusalem, s’ils ne furent pas envoyés par le sanhédrin ? Marc expliqua leur scrupule à ses lecteurs étrangers aux usages judaïques, en ajoutant cette phrase : « C’est-à-dire non purifiées ».

Marc interrompit son récit pour exposer tous ces usages juifs à ses lecteurs qui, convertis du paganisme, les ignorèrent. Il attribua ces pratiques non seulement aux pharisiens, qui les observaient avec le plus de rigueur, mais à tous les Juifs. Se laver les mains avec le poing signifie  se laver en frottant tour à tour une main ouverte avec l’autre fermée, de manière à enlever de la paume des mains toute impureté.

La tradition des anciens fut opposée aux prescriptions de la loi divine. Il s’agissait des usages fondés sur l’autorité des anciens docteurs juifs et que souvent on mit au-dessus de la loi elle-même. La place publique était le lieu où le peuple s’assemblait et où se tenait le marché. En revenant de là, les Juifs ne prenaient pas leurs repas sans s’être purifiés. Quelques interprètes appliquèrent cette purification non aux personnes, mais aux aliments rapportés du marché. Le setier est le nom d’une mesure de liquides. Ce mot désigne ici des vases à vin, en bois ou en terre.

Par les lits étaient ces sortes de divans sur lesquels les anciens prenaient leurs repas, appuyés sur le coude gauche.  Selon Matthieu, Jésus répondit à la question des pharisiens par une autre question propre à les confondre ; puis il leur appliqua la parole sévère du prophète Ésaïe : « Ésaïe a bien prophétisé à votre sujet, hypocrites ; comme il est écrit : Ce peuple m’honore des lèvres, mais leur cœur est fort éloigné de moi. »

C’est un étrange dérèglement de mettre les ordonnances des hommes à la place de la loi de Dieu. L’amour-propre est ravi de prendre le change et de donner à des pots et à des coupes le soin et l’application qu’on doit au cœur. (Quesnel)

Jésus après avoir accusé les pharisiens d’annuler le commandement de Dieu par leurs traditions, leur en montra une preuve frappante dans la manière dont ils éludaient l’obligation sacrée imposée aux enfants par le cinquième commandement. Après avoir rappelé ce commandement  : « Honore ton père et ta mère, afin d’avoir longue vie sur la terre que te donne le Seigneur ton Dieu » (Ex 20, 12), il ajouta la redoutable sanction tirée de Exode 21.17.

« Celui qui maudit son père ou sa mère sera mis à mort. » (Ex 21, 17) Or, qu’enseignaient les pharisiens ? Qu’un homme, en présence du devoir d’assister son père ou sa mère âgés, pouvait leur dire : « Ce dont tu pourrais être assisté par moi, j’en ai fait un corban, une offrande à Dieu, et qu’ainsi il était déchargé de toute obligation envers eux. »

C’est comme si un fils disait à son père dans le besoin : « Mon père, je te donnerais volontiers ce qui peut t’assister dans tes vieux jours, mais j’en ai fait une offrande. Il vaut mieux que je le consacre à Dieu, tu en auras plus de profit »

Diacre Michel Houyoux

Liens avec d’autres sites web chrétirns

◊ Catholique.org. : cliquez ici pour lire l’article →  mardi, 5ème semaine du temps ordinaire

◊ Vivre sa foi  : cliquez ici pour lire l’article →  Vous laissez de côté le commandement de Dieu, pour vous attacher à la tradition des hommes

Homélie du père Paulo Araujo

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Sesta Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

Posté par diaconos le 9 février 2021

Lo faccio ! Sii purificato !

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# Guarire un lebbroso è uno dei miracoli attribuiti a Gesù Cristo. È citato nei tre vangeli sinottici: Mt 8,1-4, Mc 1,40-45 e Lc 5,12-16. Questa guarigione si riferisce al perdono delle colpe. Si conclude con l’obbligo del segreto messianico. Tzaraat è un male che può colpire la carne, i vestiti e le mura di una persona, designandola come impura agli occhi della comunità di Israele e che si verifica come risultato di una trasgressione. La persona affetta da tzaraat è chiamata metzora.

È possibile purificarsi dalla Tza’arat praticando un Korban. In questo caso, si applica la cerimonia di cui al Levitico 14. Non ci si può presentare al tempio se si è affetti da Tza’arat. In Matteo 8:2-3, la tza’arat è menzionata, ma nella traduzione inglese è tradotta come « lebbra »: « Ed ecco, un lebbroso (tza’arat) venne e si prostrò davanti a lui, e disse: « Signore, se vuoi, tu puoi rendermi puro ». Gesù stese la mano, lo toccò e disse: « Lo voglio; sii pulito ». Immediatamente fu purificato dalla sua lebbra (tza’arat). Dopo la purificazione della persona con tza’arat, essa poteva tornare al Tempio e fare il sacrificio indicato nel Levitico per la purificazione della tza’arat.

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Nella Scrittura, la lebbra è una malattia legata simbolicamente alla calunnia (Num 12), a un cattivo rapporto con la lingua, ci viene presentata come la ferita e il simbolo del male che rode l’uomo.  Per un ebreo, la lebbra era una punizione di Dio, una malattia che spaventava e temeva. Non è la lebbra in sé che dovrebbe tenere la nostra meditazione oggi, ma piuttosto ciò che è in gioco nell’incontro di Gesù con il lebbroso. La sofferenza, la fede, la richiesta del malato che viene ad incontrare colui che è la vita !

Oggi la lebbra non manca, che sia fisica, psicologica, sociale o morale. Colpiscono le persone, dalle più povere alle più ricche, in ogni continente.  Sappiamo come riconoscerli ? Sappiamo se soffriamo della malattia che corrompe il corpo, il cuore o la mente ?  La lebbra del cuore è il peccato che ci allontana dalla relazione di fiducia che dovremmo avere con Dio e con il nostro prossimo, e il Vangelo di oggi ci invita ad affrontare tutto ciò che distrugge la vita : la nostra, quella degli altri o delle nostre comunità. Chi può pretendere di essere risparmiato ?

Prendiamoci quindi il tempo di guardare il lebbroso e di lasciarci interrogare da ogni suo gesto.  La supplica di questo lebbroso mostra la fiducia che ha in Gesù. Ci sono situazioni in cui l’unico aiuto è questo grido a Dio: « Signore, se vuoi, puoi salvarmi! « Di fronte alla lebbra di oggi, avremo il passo del salmista, che si rivolge a Dio per gridare la sua sofferenza : « Signore, ascolta la mia preghiera: che il mio grido ti raggiunga! Non nascondermi il tuo volto nel giorno in cui sono in difficoltà » (Sal 101,2-3a).

Certi di essere ascoltati da Dio, supplichiamolo di farci avvicinare per vedere il suo volto, affidiamogli la nostra rovina, la nostra angoscia, e allo stesso tempo ripetiamogli la nostra convinzione : « Tu sei qui per sempre, tu guardi la terra che ami, tu ascolti le grida dei prigionieri, tu liberi quelli che dovevano morire » (Sal 101,13a.21).

Avendo pietà di quest’uomo, Gesù stese la mano e lo toccò, sfidando i precetti del suo popolo e della sua religione. Nessuno prima di lui lo aveva toccato o baciato. Quando qualcuno si avvicinava a un lebbroso, questi gridava « Impuro! Poco pulito! « Gesù, toccando questo lebbroso, ha osato rompere il tabù. Ha detto: « Lo voglio! Sii purificato ! »

Gesù salva con un gesto, una parola: questo è il principio stesso di ogni sacramento. In questo tempo d’inverno, in questi tempi difficili di esclusione, pandemie, violenza, siamo pronti a guardare i lebbrosi nella nostra società, qui a casa, ma anche in molti paesi ? La preghiera, la meditazione e la compassione sono un passo essenziale nella nostra vita cristiana.

Dobbiamo agire, seguendo l’esempio di San Paolo che ci invita a prenderlo come modello : « Fate come me: in ogni circostanza cerco di adattarmi a tutti; non cerco il mio interesse, ma quello della moltitudine degli uomini, perché siano salvati. Prendete me come modello; il mio modello personale è Cristo.   » (2a lettura)

Diacono Michel Houyoux

Link ad altri siti cristiani

◊ Congregazione per il Clero : clicca qui per leggere l’articolo→   Sesta Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

◊ Qumran : clicca qui per leggere l’articolo→  Testi – VI Domenica del Tempo Ordinario (Anno B)

Padre Fernando Armellini  : « 6a Domenica del Tempo Ordinario anno B »

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