Quarta domenica di Pasqua – Anno B

Posté par diaconos le 23 avril 2021

Prière à Jésus le Bon Pasteur - rennes.catholique.fr

# Il Buon Pastore è una delle parole con cui Gesù si identifica (Gv 10,11 [archivio]). È una delle sette parole Io sono… che si trova solo nel Vangelo secondo Giovanni e si riferisce a un aspetto della missione di Gesù: colui che raccoglie, guida, cerca (i perduti) e dà la sua vita per gli altri. Egli nutre le sue pecore o riporta la pecora perduta. Il tema iconografico del Buon Pastore si è ampiamente diffuso prima nell’arte greca antica, dove è stato applicato al criophorus Hermes, ma anche ai portatori di offerte, e poi nell’arte romana, dove è stato utilizzato soprattutto in ambito funerario, secondo formule che si ispirano pienamente alla nascente arte cristiana1.

Si dice che questo tema abbia avuto prototipi sumeri. L’iconografia cristiana rappresenta prima Cristo come « l’agnello di Dio », portato da Giovanni Battista, e poi Gesù diventa il Buon Pastore che raccoglie la pecora smarrita3. 3 È tradizionalmente raffigurato con una benda, vestito con l’esomide, e con in mano un bastone, un recipiente per la mungitura (mulctra) o una siringa. Questo tema ha ispirato molti artisti cristiani.

# Il primo riferimento alla figura del buon pastore è presente in Genesi 4.2 riguardo ad Abele « pastore di greggi », che rende un costante sacrificio a Dio tramite gli agnelli selezionati al suo interno. Con il titolo di « pastore » l’Antico Testamento indica l’amore di Dio per il popolo di Israele guidato lungo il deserto fino alla Terra Promessa (Salmo 23). Lo stesso Mosè « pascolava il gregge di Ietro, suo suocero» (Esodo 3:1), prima di estendere la sua custodia e sorveglianza ad Israele schiavo di Egitto, in qualità di suo pastore.

Dio nell’Antico Testamento e Gesù Cristo nei Vangeli sono contrapposti ai cattivi pastori -i re e i capi del popolo-, che non si curano del gregge e lasciando in uno stato di abbandono e di sofferenza il bene che Dio ha affidato loro (Ezechiele 34:13-16 e Ez 37, Geremia 23:1-6, Zaccaria 11:4-17).[8]. Analogamente, Giovanni apostolo ed evangelista contrappone a Gesù buon pastore, il mercenario, il lupo e chiunque non ha attenzione per le pecore che il Padre gli ha affidato (Gv 10:10-13). Questo brano, tipico del Vangelo di Giovanni, ha dei richiami negli altri vangeli, soprattutto nella Parabola della pecora smarrita (Mt 18,12-14 e Lc 15,1-7). Soprattutto a partire da questo brano molto sovente Gesù viene chiamato: Buon Pastore.

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Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo San Giovanni

Allora Gesù disse: « Io sono il buon pastore, il vero pastore, che dà la vita per le sue pecore. Il pastore mercenario non è il pastore, le pecore non sono sue: se vede arrivare il lupo, abbandona le pecore e scappa; il lupo le afferra e le disperde. Quel pastore è solo un mercenario, e le pecore non contano veramente per lui. Io sono il buon pastore; io conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e io do la mia vita per le mie pecore.
Ho altre pecore che non sono di questo ovile: anche queste devo condurre. Ascolteranno la mia voce; ci sarà un solo gregge e un solo pastore. Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per riceverla di nuovo. Nessuno può portarmelo via : Lo do di me stesso. Io ho il potere di darlo, ho anche il potere di riceverlo di nuovo: questo è il comandamento che ho ricevuto dal Padre mio ».  (Gv 10,11-18)

Io sono il buon pastore

« Io sono il buon pastore, il vero pastore, il vero pastore dà la vita per le sue pecore.  « (Gv 10,11) Durante tutta la sua vita, Gesù ha dato se stesso. Durante la sua esistenza terrena, non ha mai smesso di dare e donare se stesso. Lo vediamo nella sua vita quotidiana a Nazareth, nella sua predicazione, nel suo ministero con i suoi discepoli, e nella sua accoglienza a tutti coloro che venivano da lui con le loro necessità e sofferenze.

Il buon pastore è anche colui che conosce e ama le sue pecore. Per Cristo, il pastore di tutta l’umanità, siamo il suo bene più prezioso. Gesù ci chiama ad amarci l’un l’altro come lui ci ha amato. Questo significa che dobbiamo anche prendere tempo per conoscere coloro che ci ostacolano e coloro che sono affidati alle nostre cure.

Non possiamo amare veramente coloro che non vogliamo conoscere o coloro che ignoriamo intenzionalmente. Attraverso il contatto personale e il dialogo paziente, possiamo capire meglio chi ha bisogno, e il tempo che passiamo a conoscere loro e il Signore è tempo prezioso dato con amore.

Cerchiamo di essere collaboratori di Cristo, il Pastore dell’umanità. È Lui che ci chiama e ci manda. Un giorno dovremo rendere conto della responsabilità che ci è stata affidata. Il buon pastore è anche colui che raduna il suo gregge: Quando va in montagna, è importante tenere insieme il gregge; è in gioco la loro sicurezza.

Dicendoci questo, Gesù ci parla di questo mondo diviso in cui viviamo. Cristo vi ha posto la sua chiesa. Vuole che siano uniti e solidali. Ho altre pecore che non sono di questo ovile e devo guidare anche loro. Ascolteranno la mia voce: Ci sarà un solo gregge e un solo pastore.  Gesù conta su di noi per partecipare a quest’opera di raccolta.

Guardiamo a Gesù nel suo amore per suo Padre e per tutta l’umanità; guardiamo a lui nella sua obbedienza, nella sua povertà, nella sua compassione per ogni uomo e donna, specialmente per i più poveri, gli esclusi, gli emarginati, per coloro che soffrono di più. Fissiamo i nostri occhi su di lui: ci conosce meglio di noi stessi.  A nostra volta, affermiamo con Gesù, il Buon Pastore, la nostra piena disponibilità a fare la volontà del Padre giorno per giorno.

Che questa Eucaristia che celebriamo questa domenica risvegli in noi il desiderio di vivere come Gesù, il Buon Pastore! Che possiamo diventare sempre più simili a questo Gesù che non smette mai di dare la sua vita per tutti! Ascoltiamo la chiamata, la sua chiamata attraverso le necessità dei nostri fratelli e sorelle che ci gridano.

Quanto è grande e glorioso l’amore di cui il Padre ci riempie nel suo Figlio, il Buon Pastore. Voleva che fossimo chiamati figli di Dio, figli amati di Dio. (2a Lettura) In questa domenica, in cui siamo invitati a pregare per le vocazioni, alziamo gli occhi a Gesù, il Buon Pastore, e preghiamo con fiducia e perseveranza perché dia alla sua Chiesa pastori che si sforzino di conoscere meglio le persone, di amarle, e che si prendano cura di coloro che non sono ancora nella Chiesa.

Diacono Michel Houyoux

Link ad altri siti web cristiani

◊ Maranatha (Italia) : clicca qui per leggere l’articolo → IV Domenica di Pasqua Anno B 

◊ Qumran : clicca qui per leggere l’articolo →Testi – IV Domenica di Pasqua (Anno B)

   Padre Fernando Armellini : « 4a Domenica di Pasqua anno B »

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