VI Domenica di Pasqua Anno B
Posté par diaconos le 4 mai 2021
Non c’è amore più grande che dare la vita per quelli che ami
# L’11 luglio 2017, Papa Francesco ha introdotto l’offerta della vita come uno dei casi nel processo di beatificazione e canonizzazione. Il motu proprio prende il titolo dalle parole di Gesù riportate nel Vangelo secondo San Giovanni: « non c’è amore più grande che dare la vita per coloro che si ama » (Gv 15,13). Certamente, l’offerta eroica della propria vita, suggerita e sostenuta dalla carità, esprime una vera, piena ed esemplare imitazione di Cristo, e per questo merita quell’ammirazione che la comunità dei fedeli è solita riservare a coloro che hanno accettato volontariamente il martirio del sangue o hanno esercitato le virtù cristiane a livello eroico.
Maiorem hac dilectionem (latino per « [Non c'è] amore più grande ») è una lettera apostolica in forma di motu proprio emessa l’11 luglio 2017 da Papa Francesco. Introduce l’ »offerta della vita » come uno dei casi nella procedura di beatificazione e canonizzazione. Riguarda i cristiani che « hanno offerto volontariamente e liberamente la loro vita per gli altri e hanno perseverato in questa intenzione fino alla morte ».
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo San Giovanni
09 Come il Padre ha amato me, così io ho amato voi. 10 Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 11 Questo vi ho detto, affinché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. 12 Questo è il mio comandamento: Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi. 13 Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per coloro che si amano.
14 Voi siete miei amici se fate quello che vi comando.
15 Non vi chiamo più servi, perché un servo non sa quello che fa il suo padrone; vi chiamo amici, perché tutto quello che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. 16 Voi non avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho reso responsabili, perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga. Allora qualsiasi cosa chiederete al Padre nel mio nome, ve la darà. 17 Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri. « (Gv 15,9-17)
Dio è amore
« Dio è amore. » Queste tre piccole parole ci rivelano la vera natura di Dio. Dio è amore, prima di tutto all’interno della sua stessa natura divina composta da tre persone che non cessano di comunicare tra loro, che non fanno altro che amarsi.
Dio ci ha creato a sua immagine e somiglianza. Siamo esseri fatti per amare e per essere amati. La tragedia è proprio quando questo amore manca, quando è mal dato o mal ricevuto. I media sono pieni di queste storie d’amore iniziate male o finite male…
Gesù ci ha lasciato, come un testamento, due grandi affermazioni : « Come il Padre ha amato me, così io ho amato voi e Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi ». Che immensa verità! Che enorme felicità !
Per questo Gesù può dire ai suoi discepoli : « Amatevi gli uni gli altri », Amatevi gli uni gli altri con quell’amore che ricevete dal Padre e che io vi ho mostrato attraverso le mie parole, le mie azioni e tutta la mia vita, compresa la mia morte e risurrezione.
Come amarsi l’un l’altro ?
In questo settore, non ci sono ricette pronte. I Vangeli ci mostrano l’amore del Signore per gli uomini: il suo amore è universale, cioè è offerto a tutti senza alcuna esclusione. Quando amiamo veramente e quando sappiamo di essere amati, cresciamo e l’altra persona si sente sistemata nella vita. Sta a noi fare lo stesso !
Guardiamo come l’amore scende da Dio: il Padre ama Gesù, Gesù ci ama e noi, su sua richiesta (Vangelo), cui fa eco Giovanni (Seconda Lettura), cerchiamo di amarci gli uni gli altri. Cerchiamo di farlo alla maniera di Dio, come Dio stesso e suo Figlio hanno fatto con noi. Questo significa amarsi l’un l’altro abbondantemente, come fece Gesù, anche fino a dare la vita se necessario.
Amare fino al punto di dare la vita. « Questo è il mio corpo dato, il mio sangue versato; fate questo in memoria di me, fate questo come me! « La misura dell’amore è dare senza misura ». Amatevi l’un l’altro…. . Chi devo amare ? Per chi sono responsabile ? Chi si aspetta qualcosa da me ? Qual è il mio atteggiamento verso chi mi circonda, la mia famiglia, i miei colleghi di lavoro ?
L’apostolo Pietro (prima lettura) fu il primo a stupirsi, insieme agli ebrei che lo accompagnavano, nel vedere che il centurione dell’esercito reale si gettava in ginocchio e che anche i pagani ricevevano il dono dello Spirito in abbondanza. Dio dà senza meschinità, generosamente, abbondantemente e ci invita a fare lo stesso.
Siamo chiamati, con quello che siamo e dove siamo, a dare, a donarci e a perdonare… e a ricominciare senza mai fermarci. Che il nostro cuore sia la misura del cuore di Dio! E che la nostra mano, se possibile, sia la stessa! Non ci pentiremo mai di essere stati buoni e anche troppo buoni. Ma ci pentiremo sempre di aver chiuso la nostra mano e il nostro cuore quando gli altri li hanno aperti per ricevere da noi.
« Come il Padre ha amato me, così io ho amato voi… Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi ».
Diacono Michel Houyoux
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