Settima domenica del Tempo di Pasqua – Anno B

Posté par diaconos le 11 mai 2021

Aucun texte alternatif pour cette image

# La misericordia è una forma di compassione per le disgrazie altrui a cui si aggiunge la nozione di generosità, di bontà gratuita. È uno dei principali doveri del credente, per il giudaismo come per le altre religioni monoteiste. Nelle religioni abramitiche, la misericordia è una caratteristica di Dio. Per tutte le confessioni cristiane, la misericordia non è innata nell’uomo: è una qualità divina che l’uomo possiede attraverso l’amore di Dio e che è infusa in lui dallo Spirito Santo in forma inesauribile.

La nozione cristiana di misericordia divina richiede che l’uomo si comporti allo stesso modo verso il suo prossimo, compiendo « opere di misericordia ». Ci sono sette opere di questo tipo: dare da mangiare agli affamati; dare da bere agli assetati; vestire gli ignudi; accogliere i forestieri; assistere i malati; visitare i prigionieri; seppellire i morti. Le sette opere di misericordia, di Caravaggio (1607), Pio Monte della Misericordia di Napoli. Questa dottrina ha la sua origine in diversi passi dell’Antico Testamento, in particolare nel Deuteronomio20 , nel Libro di Ezechiele21 e nel Libro di Isaia, in particolare il capitolo 58

lwf0003web.gif

Dal Vangelo secondo Giovanni

11 D’ora in poi io non sono nel mondo; essi sono nel mondo, e io vengo a voi. Padre Santo, tienili uniti nel tuo nome, il nome che mi hai dato, affinché siano uno, come noi siamo uno. 12 Quando ero con loro, li tenevo uniti nel tuo nome, il nome che mi hai dato. Ho vegliato su di loro, e nessuno di loro si è smarrito, tranne colui che va alla sua distruzione, affinché si adempia la Scrittura.

13 Ed ora che vengo a voi, dico questo nel mondo, affinché abbiano la mia gioia in loro e ne siano pieni. 14 Ho dato loro la tua parola, e il mondo li ha presi in odio, perché non sono del mondo, come io non sono del mondo. 15 Io non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal maligno.

16 Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. 17 Santificali nella verità: la tua parola è verità. 18 Come tu mi hai mandato nel mondo, così io li ho mandati nel mondo. 19 E io santifico me stesso per loro, affinché anch’essi siano santificati nella verità.  » (Gv 17,11b-19)

Il peccato ha diviso gli uomini separandoli da Dio

« Conservali e conducili all’unità eterna del Padre e del Figlio! « Questo era il grande oggetto della preghiera di Gesù per i discepoli. Prima di chiedere questa grazia, Gesù ne ha espresso il loro profondo bisogno, perché li avrebbe abbandonati e lasciati senza di Lui in questo mondo, nemico di Dio e del suo regno, dove incontravano nuovi pericoli ad ogni passo.

Gesù non è più con loro nel mondo per custodirli, e non è ancora con Dio per proteggerli dal seno della sua gloria celeste. C’è un intervallo doloroso durante il quale suo Padre deve occuparsi di questo. (Godet)

Padre Santo », disse Gesù, « con il profondo sentimento che la santità di Dio, la sua verità eterna, il suo amore immutabile, è il contrario assoluto della menzogna e della corruzione che regnano nel mondo, e da cui Dio preserverà i suoi rendendoli partecipi di questa santità per mezzo del suo Spirito. Conservali nel tuo nome: questo nome è l’espressione di tutte le perfezioni che Dio dispiegherà in loro favore per preservarli dal male.

La sua fedeltà si è impegnata a mantenerli fino alla fine. Lo scopo supremo di questa ardente supplica era che i discepoli, tutti i discepoli di Gesù, fossero portati in quella santa unità di vita e di amore divino che è quella del Padre e del Figlio.

Il peccato ha diviso gli uomini separandoli da Dio, loro centro e legame; l’opera e la gloria della redenzione operata da Gesù Cristo è di elevare la nostra umanità all’unità che il Figlio possiede con il Padre. Gesù ci introduce in questa unità comunicandoci lo Spirito d’amore che lo unisce al Padre, ed è in questo senso profondo che la conoscenza del Padre e del Figlio è la vita eterna.

Figlio della perdizione applicato all’Anticristo, di cui Giuda fu il simbolo e il precursore: ciò che quest’ultimo fece nei confronti della persona di Gesù, questo lo tentò contro il suo regno. Se il tradimento di Giuda è stato oggetto di una predizione divina, ciò non significa che questo crimine non sia stato l’atto libero della sua volontà e che non debba portarne tutta la responsabilità. Una volta che il male era vivo nel suo cuore, Dio ne diresse gli effetti in modo tale che, secondo la sua insondabile saggezza, ne risultò la salvezza del mondo.

Niente dimostra la libertà e la responsabilità di Giuda meglio dei numerosi avvertimenti che Gesù gli ha dato fino all’ultimo momento, per farlo tornare indietro dal suo errore e salvarlo. Se questo discepolo li avesse ascoltati e si fosse pentito, anche dopo il suo crimine, avrebbe ottenuto il perdono.

Non c’è nessuno che, dopo aver commesso un atto malvagio, non debba dire a se stesso: « Avrei potuto evitarlo se avessi voluto ». Giuda, nonostante il mistero della sua esistenza, non fu un’eccezione. La parola divina che Gesù ha dato ai suoi discepoli li ha separati dal mondo e dalla corruzione che regnava in esso, e così il mondo li odiava, da cui l’urgente necessità che fossero custoditi, preservati dal male.

Gesù non chiese che fossero tolti dal mondo, per essere ammessi nella gloria in cui Gesù entrò, perché avevano il loro lavoro da fare in questo mondo; ma ciò che chiese a Dio fu che fossero preservati dal male, e poi che fossero santificati.

Per la seconda volta, Gesù presentò a Dio questa considerazione che non erano del mondo, come motivo della grazia che chiedeva. Con quale amore e condiscendenza Gesù ha equiparato i suoi discepoli a se stesso come non del mondo! La sua carità copriva ciò che rimaneva del mondo in loro; lo vedeva annientato in anticipo dalla parola che dava loro. Guardava solo ai doni della sua grazia e dimenticava ciò che in essi si opponeva ancora ad essa.

A sostegno di questa richiesta, Gesù diede anche due potenti ragioni: « Santificateli! « Il primo è che li ha mandati nel mondo, che era pieno di tentazioni e sofferenze per loro, e il secondo è che Lui stesso ha fatto la grande opera necessaria per la loro santificazione.

I sacrifici dell’Antico Testamento offrivano l’idea della santità in tipo e simbolo; il sacrificio di Gesù la produceva in realtà in tutti coloro che si univano a Lui in comunione vivente. Gesù aggiunse: affinché anch’essi siano santificati in verità, veramente, completamente

Diacono Michel Houyoux

Link ad altri siti web cristiani

◊ Maranatha (Italia) : clicca qui per leggere l’articolo →  VII Domenica di Pasqua Anno B – www.maranatha.it

◊ Qumran : clicca qui per leggere l’articolo →  Testi – VII domenica T. Pasqua (Anno B) – QUMRAN 

  Omelia del Padre Fernando Armellini

Image de prévisualisation YouTube

Publié dans articles en Italien, La messe du dimanche, Religion, tempo pasquale, Temps pascal | Pas de Commentaire »

Fête de l’Ascension de Jésus

Posté par diaconos le 10 mai 2021

Jésus fut enlevé au ciel et s’assit à la droite de Dieu

 Fête de l'Ascension de Jésus dans Catéchèse ascension2

# L’Ascension est une fête chrétienne célébrée le quarantième jour à partir de Pâques2. Elle marque la dernière rencontre de Jésus avec ses disciples après sa résurrection et son élévation au ciel. Elle exprime un nouveau mode de présence du Christ, qui n’est plus visible dans le monde terrestre, mais demeure présent dans les sacrements. Elle annonce également la venue du Saint-Esprit dix jours plus tard et la formation de l’Église à l’occasion de la fête de la Pentecôte. Elle préfigure enfin pour les chrétiens la vie éternelle.

L’Ascension est un élément essentiel de la foi chrétienne : elle est mentionnée explicitement, tant dans le Symbole des apôtres que dans le Symbole de Nicée-Constantinople et donc partagée par les catholiques, les orthodoxes (l’Ascension du Seigneur est une des Douze Grandes Fêtes), les protestants et les fidèles des Églises antéchalcédoniennes. Le jeudi de l’Ascension est jour férié dans plusieurs pays.. Pour les orthodoxes, c’est respectivement le 28 mai et le 10 juin. L’Ascension marque dans la théologie chrétienne la fin de la présence physique de Jésus sur la Terre, après sa mort et sa Résurrection. Elle symbolise un nouveau mode de présence du Christ tout intérieure, universelle et hors du temps. Il est présent dans l’Eucharistie..

lwf0003web.gif

De l’Évangile selon Marc

16 Celui qui croira et sera baptisé sera sauvé ; celui qui refusera de croire sera condamné. 17 Voici les signes qui accompagneront ceux qui deviendront croyants : en mon nom, ils expulseront les démons ; ils parleront en langues nouvelles ;  18 ils prendront des serpents dans leurs mains et, s’ils boivent un poison mortel, il ne leur fera pas de mal ; ils imposeront les mains aux malades, et les malades s’en trouveront bien. »

19 Le Seigneur Jésus, après leur avoir parlé, fut enlevé au ciel et s’assit à la droite de Dieu. 20 Quant à eux, ils s’en allèrent proclamer partout l’Évangile. Le Seigneur travaillait avec eux et confirmait la Parole par les signes qui l’accompagnaient.  (Mc 16, 15-20)

Celui qui croira et sera baptisé sera sauvé

La foi, condition du salut ; l’incrédulité, cause de la condamnation, tel est le grand principe de tout l’Évangile dans son application à l’homme  : « Celui qui croit au Fils a la vie éternelle; celui qui ne croit pas au Fils ne verra point la vie, mais la colère de Dieu demeure sur lui.  » (jn 3, 36) Si Marc ajouta à la foi le baptême, c’est que cette parole remplace l’ordre de baptiser que rapporta Matthieu (Matthieu 28, 19).

Ce symbole ne contribuera au salut que pour autant qu’il sera administré à celui qui croira. La foi, condition du salut ; l’incrédulité, cause de la condamnation, tel est le grand principe de tout l’Évangile dans son application à l’homme  : « Celui qui croit au Fils a la vie éternelle; celui qui ne croit pas au Fils ne verra point la vie, mais la colère de Dieu demeure sur lui. » (Jn 3, 36)

Si Marc ajouta  à la foi le baptême, ce fut que cette parole remplaça l’ordre de baptiser que rapporta Matthieu (Mt 28, 9). Ce symbole ne contribuera cependant au salut que pour autant qu’il sera administré à celui qui croira.  Plusieurs de ces prodiges parurent étrangers à la sobriété qui distingue les évangiles. Rien ne le prouva mieux que la nécessité où se trouvèrent certains exégètes d’expliquer dans un sens spirituel ces dons qu’ils ne purent entendre à la lettre.

Chasser les démons fut un pouvoir réellement exercé quelquefois par les apôtres ; Jésus le leur avait positivement conféré. Parler des langues nouvelles, c’est parler des langues non apprises d’une manière naturelle. Il ne s’agit donc pas du don de parler en langues dans un état d’extase. Saisir des serpents fut une répétition de la promesse de Jésus, qui eut lieu pour Paul à Malte ;  Jésus conféra aux siens le pouvoir de braver tous les dangers.

Le don de guérir des malades fut souvent exercé par les apôtres : « Et il se rencontra que le père de Publius était au lit, malade de la fièvre et de la dysenterie. Paul entra chez lui ; et ayant prié, il lui imposa les mains, et le guérit. » (Ac 28, 8)

Diacre Michel Houyoux

Liens avec d’autres sites Web chrétiens

◊ Cybercuré : cliquez ici pour lire l’article → Montée de Jésus au ciel : la fête de l’Ascension

◊ Mouvement des Focolari   : cliquez ici pour lire l’article →Fête de l’Ascension de Jésus

  Monseigneur Kockerols : « À l’Ascension, Dieu fait le pont entre le Ciel et la Terre ! »

Image de prévisualisation YouTube

Publié dans Catéchèse, fêtes religieuses, Histoire du Salut, Religion, tempo pasquale, Temps pascal | Pas de Commentaire »

Septième dimanche du Temps Pascal – Année B

Posté par diaconos le 10 mai 2021

Qu’ils soient un, comme nous-mêmes

qu-ils-soient-un-750

# La miséricorde est une forme de compassion pour le malheur d’autrui à laquelle s’ajoute la notion de générosité, de bonté gratuite. Elle fait partie des principaux devoirs du croyant, pour le judaïsme comme pour les autres religions monothéistes. Dans les religions abrahamiques, la miséricorde est une caractéristique de Dieu. Pour l’ensemble des confessions chrétiennes, la miséricorde n’est pas innée chez l’homme : il s’agit d’une qualité divine que possède l’homme grâce à l’amour de Dieu et qui lui est insufflée par l’Esprit saint sous une forme inépuisable.

La notion chrétienne de la miséricorde divine exige que l’homme se comporte de la même façon envers son prochain, en accomplissant des « œuvres de miséricorde ». On en dénombre sept : nourrir les affamés ; donner à boire à ceux qui ont soif ; vêtir ceux qui sont nus ; accueillir les étrangers ; assister les malades ; visiter les prisonniers ; ensevelir les morts. Les Sept Œuvres de miséricorde, par Le Caravage (1607), Pio Monte della Misericordia de Naples. Cette doctrine trouve son origine dans plusieurs passages de l’Ancien Testament, notamment dans le Deutéronome20, le Livre d’Ézéchiel21 ou le Livre d’Isaïe, en particulier au chapitre 58

lwf0003web.gif

De l’Évangile selon Jean

11 Désormais, je ne suis plus dans le monde ; eux, ils sont dans le monde, et moi, je viens vers toi. Père saint, garde-les unis dans ton nom, le nom que tu m’as donné, pour qu’ils soient un, comme nous-mêmes. 12 Quand j’étais avec eux, je les gardais unis dans ton nom, le nom que tu m’as donné. J’ai veillé sur eux, et aucun ne s’est perdu, sauf celui qui s’en va à sa perte de sorte que l’Écriture soit accomplie.

13 Et maintenant que je viens à toi, je parle ainsi, dans le monde, pour qu’ils aient en eux ma joie, et qu’ils en soient comblés. 14 Moi, je leur ai donné ta parole, et le monde les a pris en haine parce qu’ils n’appartiennent pas au monde, de même que moi je n’appartiens pas au monde. 15 Je ne prie pas pour que tu les retires du monde, mais pour que tu les gardes du Mauvais.

16 Ils n’appartiennent pas au monde, de même que moi, je n’appartiens pas au monde. 17 Sanctifie-les dans la vérité : ta parole est vérité. 18 De même que tu m’as envoyé dans le monde, moi aussi, je les ai envoyés dans le monde. 19 Et pour eux je me sanctifie moi-même, afin qu’ils soient, eux aussi, sanctifiés dans la vérité. » (Jn 17, 11b-19)

Le péché a divisé les hommes en les séparant de Dieu

  »Garde-les et conduis-les à l’éternelle unité du Père et du Fils ! »  Tel fut le grand objet de la prière que Jésus prononça pour les disciples. Avant de demander cette grâce, Jésus exprima le profond besoin qu’ils en eurent, parce qu’il les quittera et les laissera sans lui dans ce monde ennemi de Dieu et de son règne, où ils rencontrèrent à chaque pas de nouveaux dangers.

Jésus n’est plus avec eux, dans le monde pour les garder, et il n’est pas encore auprès de Dieu, pour pouvoir les protéger du sein de sa gloire céleste. Il y a là un intervalle douloureux, durant lequel son Père doit se charger de ce soin. (Godet)

Père saint, dit Jésus avec le sentiment profond que la sainteté de Dieu, son éternelle vérité, son immuable amour est l’opposé absolu du mensonge et de là corruption qui règnent dans le monde, et dont Dieu préservera les siens en les rendant participants de cette sainteté par son Esprit. Garde-les en ton nom : ce nom est l’expression de toutes les perfections que Dieu déploiera en leur faveur pour les préserver du mal.

Sa fidélité fut engagée à les garder jusqu’à la fin. Le but suprême de cette ardente supplication fut que les disciples, tous les disciples de Jésus, fussent amenés à cette unité sainte de la vie divine et de l’amour, qui est celle du Père et du Fils.

Le péché a divisé les hommes en les séparant de Dieu, leur centre et leur lien ; l’œuvre et la gloire de la rédemption opérée par Jésus-Christ c’est d’élever notre humanité jusqu’à l’unité que le Fils possède avec son Père. Jésus nous y introduit en nous communiquant l’Esprit d’amour qui l’unit au Père, et c’est dans ce sens profond que la connaissance du Père et du Fils est la vie éternelle.

Fils de la perdition appliquée à l’Antéchrist, dont Judas fut le symbole et le précurseur : ce que celui-ci fit à l’égard de la personne de Jésus, celui-là le tenta contre son royaume. Si la trahison de Judas fut l’objet d’une prévision divine, cela ne voulut pas dire que ce crime ne fût pas l’acte libre de sa volonté et qu’il n’en dut pas porter toute la responsabilité. Le mal une fois vivant dans son cœur, Dieu en dirigea les effets de manière que, selon son insondable sagesse, il en résulta le salut du monde.

Rien ne prouva mieux la liberté et la responsabilité de Judas que les nombreux avertissements que Jésus lui adressa jusqu’au dernier moment, afin de le ramener de son égarement et de le sauver. Si ce disciple les avait entendus, et se fût repenti, même après son crime, il en aurait obtenu le pardon.

Il n’y a personne qui, après avoir commis un acte mauvais, ne doive se dire : J’aurais pu l’éviter, si je l’avais voulu. Judas, malgré ce qu’il l’y eut de mystérieux dans son existence, ne fut pas une exception. La parole divine que Jésus donna à ses disciples  les sépara du monde et de la corruption qui y régna, c’est pourquoi le monde les eut pris en haine, de là le besoin pressant qu’ils eurent d’être gardés, préservés du mal.

Les retirer du monde, les admettre dans la gloire où Jésus entra, fut leur épargner les combats et les souffrances qui les attendirent, Jésus ne le demanda pas, parce qu’ils eurent leur œuvre à faire en ce monde ; mais ce qu’il demanda à Dieu avec instance ce fut qu’ils fussent préservés du mal, et ensuite, qu’ils furent sanctifiés.

Pour la seconde fois, Jésus présenta à Dieu cette considération qu’ils ne sont pas du monde, comme motif de la grâce qu’il demanda. Avec quel amour et quelle condescendance Jésus égala ses disciples à lui-même comme n’étant pas du monde ! Sa charité couvrit ce qui resta encore du monde en eux ; il le vit d’avance anéanti par la parole qu’il leur donna. Il ne regarda qu’aux dons de sa grâce et oublia ce qui, en eux, y fut encore opposé.

Jésus allégua encore deux puissants motifs à l’appui de cette demande : « Sanctifie-les ! »   Ce fut, d’une part, qu’il les envoya dans le monde, ce monde qui fut rempli pour eux de tentations et de souffrances, et d’autre part, que lui-même eut accompli  pour eux la grande œuvre nécessaire à leur sanctification.

Les sacrifices de l’Ancien Testament offraient l’idée de la sainteté, en types et en symboles, le sacrifice de Jésus le produisit en réalité en tous ceux qui s’unirent à lui dans une communion vivante. Jésus ajouta : afin qu’eux aussi soient sanctifiés en vérité, véritablement, réellement, complètement

Diacre Michel Houyoux

Liens avec d’autres sites Web chrétiens

◊ Paroisse saint Martin de Bezons : cliquez ici pour lire l’article → Septième dimanche du Temps Pascal / année B

◊ Le lapin bleu de Coolus : cliquez ici pour lire l’article → Année B – Temps Pascal 7ème Dimanche

  La Miséricorde de Dieu face à notre péché

Image de prévisualisation YouTube

Publié dans La messe du dimanche, Religion, Temps pascal | Pas de Commentaire »

Sixième dimanche du Temps pascal

Posté par diaconos le 9 mai 2021

Dieu est amour

 Dieu est Amour et il nous a aimé le premier en ce sens qu'il a envoyé son  Fils unique afin que quiconque croit en lui ne périsse point, … | Jesus  loves,

# Michel Houyoux enseigna la biologie, la chimie et la physique dans différents intituts et collèges en Belgique et à l’étranger. Par arrêté royal du 26 novembre 1993 , il reçut la décoration de Chevalier de l’ordre de la Couronne en récompense de plus de trente années de bons et loyaux services dans l’enseignement. Michel Houyoux s’exprime en six langues, il est aussi diacre dans le doyenné de Florennes et est l’administrateur de son blog au rayonnement international. Plus de 2594000 visiteurs depuis la création de son blog. Il ne demande jamais d’argent pour ses articles ; il peuvent copiés pour vos cours, pastorale paroissiale et homélies.

lwf0003web.gif

Les textes de la liturgie dominicale nous invitent à mieux connaître l’Écriture. Mettons-nous à,l’écoute de la Parole de Dieu car c’est là que Dieu se révèle lui-même en révélant son amour pour tous. Oui, vraiment Jésus est présent dans notre vie  et comme les apôtres, nous sommes invités à le reconnaître et à l’accueillir.

Chaque dimanche, il s’attache à ouvrir notre esprit à l’intelligence des Écritures : « Alors il leur ouvrit l’esprit, afin qu’ils comprissent les Écritures » (Lc 24, 45). Être ouvert à l’intelligence des Écritures, cela signifie qu’il nous faut y découvrir ce qu’elles nous dit sur Dieu, sur nous et sur le sens de notre vie. Il nous faut principalement y découvrir le témoignage d’une communauté de croyants.

Lire la Bible, prier avec les psaumes, c’est entrer dans le plan de Dieu, c’est nous préparer  à accueillir et à recevoir le Christ, c’est comprendre Cela justifierait la présence dans les familles chrétiennes le Nouveau Testament : il est important que chacun puisse se nourrir de la Parole de Dieu. Si nous ne le faisons pas, c’est le doute qui finira par s »installer en nous. Demandons au Seigneur de nous aider à mieux comprendre les textes sacrés.

Mise en condition

Le message évangélique pour ce dimanche, est l’amour mutuel des disciples. Deux expressions nous le précisent  : « Ceci est mon commandement : aimez-vous les uns et les autres comme je vous ai aimés (Jn 15, 9) et : « Il n’y a pas de plus grand amour que de donner sa vie pour ses amis » (Jn 15, 13) Nous sommes là au centre de la vie chrétienne.

En aimant comme Jésus, nous portons l’empreinte de ses traits divins. Nous donnons une image de ce qu’il est. Cette image, que nous donnons, est imparfaite ; elle est déformée par, notre égoïsme t notre indifférence. À travers notre amour, nous sommes reconnus  comme enfant de Dieu. Son grand désir, c’est de nous accueillie et fraterniser : Jésus nous demande de nous aimer les uns et les autres, de prendre la tenue de service.

Diacre Michel Houyoux

978-3-8416-9809-4-front      ISB: 13 978-3-8416-8809-4

Diacre Michel Houyoux 252 pages , publié en fran9ais le 09 juillet 2012

Prix 49€

Cliquez sur le titre ci-dessous pour acheter le livre. Livraison par la poste chez vous

      morebooks : rencontre avec la parole de vie source d’amour

Compléments

◊ Diacre Michel Houyoux : cliquez ici pour lire → Sixième dimanche de Pâques de l’année B

  Régis Burnet : « L’amour de Dieu »

Image de prévisualisation YouTube

 

 

Publié dans La messe du dimanche, Page jeunesse, Religion, Temps pascal | Pas de Commentaire »

1...89101112...14
 

Passion Templiers |
CITATIONS de Benoît XVI |
La pastorale Vauban |
Unblog.fr | Annuaire | Signaler un abus | chrifsossi
| La Mosquée de Méru
| Une Paroisse virtuelle en F...