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Martedì della ventitreesima settimana del Tempo Ordinario – Anno dispari

Posté par diaconos le 7 septembre 2021

Election des Douze

# Il Nuovo Testamento usa la parola « apostolo » diverse volte. Si applica a diverse categorie distinte di persone: i testimoni della risurrezione di Gesù, inviati ad annunciare questo evento; uno dei ministeri della Chiesa primitiva; due volte nei Vangeli (Mt 10,2 e Lc 6,13): il gruppo dei Dodici scelti da Gesù, prima per mandarli fuori (Mt 10,5-42), e infine « per essere con lui » e per significare simbolicamente il popolo della fine del tempo (Mt 19,28) Paolo, che non era uno dei Dodici Apostoli, è chiamato l’Apostolo senza ulteriori specificazioni, o l’Apostolo dei Gentili, e la parola « apostolo » si riferisce a uno dei dodici discepoli di Gesù Cristo.

È anche usato per riferirsi a persone che insegnano e diffondono la religione alla maniera degli apostoli di Gesù. Per estensione, si riferisce anche a coloro che propagano una dottrina, un’opinione o una causa. Nel vocabolario colloquiale, « apostolo » si riferisce a una persona che va ciecamente ad ascoltare il suo maestro e propaga attivamente le sue idee. Il Nuovo Testamento testimonia anche un apostolato che fu concepito nella Chiesa primitiva come uno dei ministeri essenziali. Le lettere di Paolo (ad esempio 2 Cor 11,13) parlano di « falsi apostoli ».

Il primo esempio di testo apostolico è probabilmente la lettera apostolica inviata alla chiesa di Antiochia in seguito ai discorsi di Pietro (At 15,7-12) e Giacomo (At 15,13-21) sulla decisione del Concilio di Gerusalemme sull’osservanza delle regole tradizionali ebraiche, soprattutto la circoncisione (ca. 50). I testi non sono sempre espliciti sul contenuto di questo ministero, che può aver incluso una dimensione missionaria itinerante: la Didaché (11,3-6) attesta la loro esistenza in Siria all’inizio del secondo secolo. L’apostolato, a differenza dell’episcopato, non si esercita in un territorio circoscritto e preciso: ha una dimensione universale.

Pietro ha presieduto prima la Chiesa di Antiochia e poi la Chiesa di Roma. La tradizione della Chiesa, seguendo i testi degli Atti degli Apostoli, adotta un collegio apostolico modificato dopo la defezione e il tradimento di Giuda Iscariota. Lo sostituisce con Mattia e soprattutto con Paolo (apostolo). Il più delle volte, questi due apostoli supplementari appaiono insieme tra i Dodici a scapito di uno degli undici chiamati da Gesù Cristo. In ogni caso, Paolo appare sempre nel collegio apostolico, al secondo posto dopo Pietro. La Tradizione Apostolica è stata definita da Ippolito di Roma all’inizio del terzo secolo. È sull’esistenza di questo ministero della chiesa antica che Calvino ristrutturerà i ministeri delle chiese della Riforma. Dopo il periodo apostolico nella prima storia del cristianesimo, il termine « apostolo » è applicato ai missionari che evangelizzarono un popolo o un paese, spesso al di fuori del loro luogo di origine, e fondarono così un cristianesimo locale.

Dal Vangelo secondo Luca

12 In quei giorni Gesù uscì sulla montagna a pregare e passò tutta la notte a pregare Dio. 13 Quando fu giorno, chiamò i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede il nome di apostoli: 14 Simone, al quale diede il nome di Pietro; Andrea suo fratello; Giacomo; Giovanni; Filippo; Bartolomeo; 15 Matteo; Tommaso; Giacomo figlio di Alfeo; Simone, detto lo Zelota; 16 Giuda figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne traditore.

17 Gesù scese con loro dalla montagna e si fermò su un luogo pianeggiante. C’erano molti dei suoi discepoli e una grande moltitudine di persone provenienti da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dalla costa di Tiro e Sidone. 18 Erano venuti ad ascoltarlo e ad essere guariti dalle loro malattie; quelli che erano tormentati da spiriti impuri erano stati rimessi in salute. 19 E tutta la folla cercava di toccarlo, perché la potenza usciva da lui e li guariva tutti. (Lc 6,12-19)

Gesù scelse dodici apostoli

In quei giorni Gesù passò una notte in preghiera sulla montagna. Quando venne il giorno, riunì i suoi discepoli intorno a sé e scelse dodici di loro, ai quali diede il titolo di apostoli. Quando Gesù tornò dalla folla, fece delle guarigioni. Gesù e i suoi discepoli scesero su un altopiano della montagna. Lì trovò una grande moltitudine di persone provenienti da tutta la Palestina. Un potere divino uscì da lui e li guarì.

Da un lato, Gesù aveva raggiunto l’apice della sua attività e potenza divina. D’altra parte, l’odio dei suoi avversari e i loro disegni omicidi stavano accelerando la crisi che già prevedeva come inevitabile. In queste gravi circostanze, prese i dodici apostoli tra i suoi discepoli e li nominò come suoi testimoni e ambasciatori per continuare la sua opera nel mondo dopo di lui.

Si è preparato per questo atto solenne pregando in un luogo remoto.    Luca riferisce spesso che Gesù si ritirò in solitudine per pregare. Solo Luca aggiunse che Gesù diede loro il titolo di apostoli, inviati alla nostra umanità per continuare la sua opera predicando il Vangelo. Il nome Jude, figlio di Giacomo, è unico per Luca. L’esistenza di un apostolo con questo nome fu confermata da Giovanni. Gli evangelisti ricordano che Giuda denunciò Gesù per farlo arrestare.

Matteo, nella sua lista di apostoli, li nomina a due a due: Pietro e Andrea, Giacomo e Giovanni, ecc. Questo raggruppamento corrispondeva alla realtà storica, ogni coppia era così unita, o da legami familiari o in qualche altro modo.

Che pubblico era riunito lì per ascoltare il discorso di Gesù! La gente si radunava spesso per ascoltarlo, una grande moltitudine di persone da tutte le parti del paese, sia per ascoltarlo che per essere guariti dalle loro malattie; molti di quegli sfortunati che erano in preda al potere delle tenebre: ed erano guariti. Anche coloro che non potevano attirare l’attenzione di Gesù, in mezzo a questa folla, cercavano di toccarlo, e sentivano che una potenza divina usciva da lui e li guariva tutti.

Il Diacono Michel Houyoux

link ad altri siti web cristiani

◊ La Parola (Italia) : clicca qui per leggere l’articolo →  Martedì della 23.a Settimana del Tempo Ordinario – Anno Dispari

◊ Parrocclia di San Maximo all Adige  : clicca qui per leggere l’articolo → Martedì della XXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

Vocazione degli Apostoli Pietro e Matteo

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Mardi de la vingt-troisième Semaine du Temps Ordinaire — Année Impaire

Posté par diaconos le 7 septembre 2021

Jésus passa toute la nuit à prier Dieu ; il appela ses disciples et en choisit douze auxquels il donna le nom d’Apôtre

Election des Douze

# Le Nouveau Testament emploie plusieurs fois le mot « apôtre ». Il s’applique à plusieurs catégories de personnes bien distinctes : les témoins de la Résurrection de Jésus, envoyés pour annoncer cet événement; un des ministères de l’Église primitive ; deux fois dans les évangiles (Mt 10,2 et Lc 6,13) : le groupe des Douze choisis par Jésus, d’abord pour les envoyer (Mt 10, 5-42), enfin « pour être avec lui » et pour signifier symboliquement le peuple de la fin des temps (Mt 19, 28). Paul, qui ne fit pas partie des Douze Apôtres, est surnommé l’ Apôtre  sans autre précision, ou encore l’apôtre des Gentils.Le mot « apôtre » désigne un des douze disciples de Jésus-Christ.
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Il s’applique aussi aux personnes qui enseignent et répandent une religion à la manière des apôtres de Jésus. Par extension, il qualifie aussi les propagateurs d’une doctrine, d’une opinion, d’une cause. Dans le vocabulaire familier, « apôtre » désigne une personne qui va écouter aveuglément son maître à penser et qui propage activement ses idées. Le Nouveau Testament témoigne aussi d’un apostolat conçu, dans la première Église, comme l’un des ministères essentiels. Les lettres de Paul (par ex. 2 Co 11,13) parlent de « faux apôtres ».
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Le premier exemple de texte apostolique est sans doute la lettre apostolique envoyée à l’Église d’Antioche à la suite des discours de Pierre (Ac 15, 7-12) et Jacques (Ac 15, 13-21) sur la décision du concile de Jérusalem sur l’observance des règles traditionnelles du judaïsme, notamment la circoncision (vers 50). Les textes ne sont pas toujours explicites sur le contenu de ce ministère, dont on peut penser qu’il comportait une dimension missionnaire itinérante : c’est ainsi que la Didachè (11, 3-6) atteste leur existence en Syrie au début du IIe siècle. L’apostolat en effet, contrairement à l’épiscopat, ne s’exerce pas sur un territoire circonscrit et précis : il a une dimension universelle.
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Pierre en effet présida d’abord l’Église d’Antioche avant de présider l’Église de Rome. La tradition de l’Église, en suivant les textes des Actes des Apôtres, adopte un collège apostolique modifié depuis la défection et la trahison de Judas l’Iscariote. Elle remplace celui-ci par Matthias et surtout par Paul (apôtre). Le plus souvent, ces deux apôtres additionnels figurent ensemble parmi les Douze au détriment de l’un des onze appelés par Jésus-Christ. En tout cas Paul figure toujours dans le collège apostolique, à la seconde place après Pierre. La Tradition apostolique a été définie par Hippolyte de Rome au début du IIIe siècle. C’est sur l’existence de ce ministère de l’Église antique que Calvin s’appuiera pour restructurer les ministères des Églises de la Réforme. Après les temps proprement apostoliques marquant la première période de l’histoire du christianisme, le terme « apôtre » s’applique aux missionnaires qui évangélisèrent un peuple ou un pays, souvent en dehors de leur lieu d’origine, et fondèrent ainsi une chrétienté locale.
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De l’évangile selon Luc

12 En ces jours-là, Jésus s’en alla dans la montagne pour prier, et il passa toute la nuit à prier Dieu. 13 Le jour venu, il appela ses disciples et en choisit douze auxquels il donna le nom d’Apôtres : 14 Simon, auquel il donna le nom de Pierre, André son frère, Jacques, Jean, Philippe, Barthélemy, 15 Matthieu, Thomas, Jacques fils d’Alphée, Simon appelé le Zélote, 16 Jude fils de Jacques, et Judas Iscariote, qui devint un traître.

17 Jésus descendit de la montagne avec eux et s’arrêta sur un terrain plat. Il y avait là un grand nombre de ses disciples et une grande multitude de gens venus de toute la Judée, de Jérusalem, et du littoral de Tyr et de Sidon. 18 Ils étaient venus l’entendre et se faire guérir de leurs maladies ; ceux qui étaient tourmentés par des esprits impurs retrouvaient la santé. 19 Et toute la foule cherchait à le toucher, parce qu’une force sortait de lui et les guérissait tous. (Lc 6, 12-19)

L’apogée du ministère galiléen

Jésus en ces jours-là passa une nuit en prières sur la montagne. Le jour venu, il assembla autour de lui ses disciples dont il choisit douze, auxquels il donna le titre d’apôtres. Jésus revenu auprès de la foule opéra des guérisons. Jésus avec ses disciples redescendit jusqu’à un plateau de la montagne. Il y trouva une grande multitude, accourue de toute la Palestine. Une puissance divine, sortant de lui, opéra des guérisons.

D’une part, Jésus était parvenu au faite de son activité et de sa puissance divine. D’autre part, la haine de ses adversaires et leurs desseins meurtriers hâtaient la crise qu’il prévoyait déjà comme inévitable. Dans ces graves circonstances, il prit parmi ses disciples les douze apôtres et les établit comme ses témoins et ses ambassadeurs, chargés de continuer après lui son œuvre dans le monde.

Il se prépara à cet acte solennel par la prière dans un lieu écarté.    Luc raconta fréquemment que Jésus se retirait dans la solitude pour prier. Luc ajouta seul que Jésus leur donna le titre  d’apôtres, envoyés auprès de notre humanité pour continuer son œuvre par la prédication de l’Évangile. Le nom de Jude, fils de Jacques, est propre à Luc. L’existence d’un apôtre de ce nom fut  confirmée par  Jean. Les évangélistes rappelèrent que Judas dénonça Jésus pour le faire arrêter.  .

 Matthieu, dans sa liste des apôtres, les nomma deux par deux : Pierre et André, Jacques et Jean, etc. Ce groupement répondait à la réalité historique, chaque paire ainsi réunie était liée, soit par des liens de parenté, soit d’une autre manière.

Quel auditoire se trouva là réuni pour entendre le discours de Jésus ! Des gens s’assemblèrent fréquemment autour de lui pour l’entendre, une grande multitude de peuple, accourue de toutes les contrées environnantes, soit pour l’entendre, soit pour être guéris de leurs maladies ; plusieurs de ces malheureux qui étaient en proie à la puissance des ténèbres : et ils étaient guéris. Ceux même qui ne pouvaient pas attirer sur eux l’attention de Jésus, au milieu de cette foule, cherchaient à le toucher et ils éprouvaient qu’une puissance divine sortait de lui et les guérissait tous.

Diacre Michel Houyoux

Compléments

◊ Diacre Michel Houyoux : cliquez ici pour lire l’article → Ce ne sont pas les gens bien portants qui ont besoin du médecin ◊ Un ami : cliquez ici pour lire l’article → Saint frère André, un humble religieux de la Congrégation Sainte Croix

Liens avec d’autres sites web chrétiens

◊ Père Gilbert Adam  : cliquez ici pour lire l’article →   Mardi de la 23e semaine, année impaire

◊ Regnum Christi   : cliquez ici pour lire l’article → « Il passa toute la nuit à prier Dieu ; il appela ses disciples et en choisit douze auxquels il donna le nom d’apôtres »

  Prédication du Pasteure Agnès Adeline-Schaeffer :  » La mission des douze est aussi la nôtre « 

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Ventiquattresimo giorno del Tempo Ordinario – Anno B

Posté par diaconos le 7 septembre 2021

Perché Gesù è stato riconosciuto come il Cristo solo da Pietro? |  Investigare la Bibbia

Inviato da diaconos il 6 settembre 2021

Tu es Petrus è una frase latina tratta dal Vangelo di San Matteo, capitolo 16, versetto 18. Le tre parole sono le prime del versetto che, secondo la Chiesa cattolica, Gesù Cristo affida all’apostolo Pietro il governo della sua Chiesa: « Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa ». Il verso, messo in musica sotto forma di mottetto o inno liturgico, è comunemente cantato nelle celebrazioni a cui partecipa il Papa.

Questo versetto del Vangelo di Matteo è l’argomento scritturale spesso presentato dalla Chiesa cattolica per attestare il primato di Pietro tra gli apostoli. Altri sono presi dal libro degli Atti (Atti , 15, 2, 14, 15:7) in cui è chiaro che Pietro aveva un posto speciale nella Chiesa primitiva. Da quando Pietro è diventato vescovo di Roma, la Chiesa cattolica assicura che i successori di Pietro nella sede episcopale di Roma godono dello stesso primato nel collegio dei vescovi della Chiesa. Per i cattolici, l’episodio della visita di Pietro e Giovanni alla tomba (Gv 20,3-8) conferma il primato del discepolo Pietro.

Mentre le varie Chiese cristiane nel loro insieme riconoscono il primato apostolico del successore di Pietro nella sede episcopale di Roma, il modo in cui questo ministero si è sviluppato nel corso dei secoli ed è esercitato oggi da Papa Francesco non è accettato da queste stesse Chiese e comunità cristiane non cattoliche. Alla base della cupola della Basilica di San Pietro a Roma si può leggere il Tu es Petrus e le parole di Gesù Cristo a Pietro riportate nel Vangelo di Matteo (Mt 16, 18,19). Le lettere sono molto grandi (due metri di altezza ciascuna) e sono nere su uno sfondo dorato.

Il versetto scritturale è illuminato dalle 16 vetrate della cupola, tipica opera architettonica di Michelangelo. Nel cristianesimo, le chiavi sono le chiavi del regno dei cieli per San Pietro: « E io ti dico che tu sei Pietro, e su questa pietra costruirò la mia chiesa. Ti darò le chiavi del regno dei cieli. Ciò che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e ciò che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo » (Mt 16,18-19).

Dal Vangelo secondo Marco

27 Gesù se ne andò con i suoi discepoli nei villaggi intorno a Cesarea di Filippo. Lungo la strada chiese ai suoi discepoli : « Chi dice la gente che io sia ? « 28 Gli risposero : « Giovanni Battista », altri « Elia », altri ancora « uno dei profeti ». 29 Ed egli chiese loro : « Che cosa dite ? Chi pensi che io sia ? Pietro rispose : « Tu sei il Cristo ». 30 Poi proibì loro con forza di parlare di lui a chiunque.

31 Egli cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo deve soffrire molte cose, ed essere rigettato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, ed essere ucciso, e dopo tre giorni risorgere. 32 Gesù disse queste parole apertamente. Pietro lo prese da parte e cominciò a rimproverarlo aspramente. 33 Ma Gesù si voltò e, vedendo i suoi discepoli, chiamò Pietro bruscamente : « Vattene dietro di me, Satana! I vostri pensieri non sono di Dio, ma di uomini.

34 Chiamando la folla con i suoi discepoli, disse loro : « Se qualcuno vuole seguirmi, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua ». 35 Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà. (Mc 8,27-35)

Gesù riconosciuto come il Cristo da Pietro

 Sulla strada per Cesarea di Filippo, Gesù chiese ai suoi discepoli delle opinioni che erano state espresse su di lui. Gliene hanno raccontate alcune. Gesù chiese loro cosa provassero per lui. Pietro lo proclamò come il Cristo. Gesù proibì ai discepoli di dirlo. Gesù iniziò allora ad annunciare categoricamente la sua morte e risurrezione. Pietro cercò di rimproverarlo, ma fu a sua volta rimproverato da Gesù.

Gesù chiamò la folla con i suoi discepoli e disse che per seguirlo bisognava prendere la propria croce: « Chi vuole salvare la propria vita la perderà. Ora l’anima è di tale prezzo che il mondo intero non può compensare la sua perdita, perché dobbiamo guardare al tempo in cui Gesù, venendo a giudicare, si vergognerà di chiunque si sia vergognato di lui. Molti non moriranno finché non vedranno il regno di Dio venire con potenza.

 Dopo la confessione di Pietro, Gesù gli rivolse le parole che sono diventate famose nella storia della Chiesa: « Beato te, Simone, figlio di Jona ». Nella sua predicazione, Pietro non ha raccontato ciò che avrebbe potuto elevarlo agli occhi dei suoi ascoltatori. Piuttosto, ha ricordato ciò che lo avrebbe umiliato.

Qualunque sia il motivo di Marco per non menzionare la promessa di Gesù a Pietro, non possiamo non trovare molto giusta questa riflessione di Teodoro de Bèze : « Chi crederà che né Pietro né Marco avrebbero omesso il famoso Tu sei Pietro », se avessero considerato che la fondazione della Chiesa consisteva in queste parole ?

Pietro rimproverò Gesù e Gesù rimproverò Pietro. Mentre Gesù si allontanava da Pietro e si dirigeva verso i suoi discepoli, intuì l’impressione che essi potevano aver ricevuto dalle parole incaute di Pietro, e temeva che essi condividessero troppo i suoi sentimenti; così diede una severità salutare al suo rimprovero. Tutti devono perdere la propria vita per amore di Gesù e del Vangelo.

A che cosa servirebbe a ciascuno aver conservato la propria vita e aver vinto il mondo intero, se Gesù, il giorno in cui verrà nella sua gloria a regolare la sorte definitiva di tutti, lo dichiara indegno di avere una parte nel suo regno e lo esclude da esso ?

Diacono Michel Houyoux

 Link ad altri siti web cristiani

◊ Qumran : clicca qui per leggere l’articolo → XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

◊ La chiesa (Italia) : clicca qui per leggere l’articolo → XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

Omelia del Padre Frnando Armellini

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