San Michele, San Gabriele e San Raffaele, Arcangeli
Posté par diaconos le 29 septembre 2021
Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo
# Il nome « Nazareth » deriva da una traduzione errata di « Gesù il Nazareno ». Nazareth fu costruita solo nel IV secolo su intervento della madre dell’imperatore Costantino. I pellegrini precristiani volevano visitare Nazareth (che non esisteva). Per soddisfarli, un villaggio esistente è stato rinominato. Nazareno » è più probabilmente legato a Nazir (astemio, eremita), che si riferisce a un uomo legato a Dio da una promessa particolare.
I primi seguaci di Gesù furono chiamati Nazareni. Da dove viene questa storia dell’abracadabra? È vero che alcuni storici hanno paragonato Nazareno a Nazoreo o Nazir, cioè un uomo consacrato a Dio, di cui Sansone è il prototipo (Num 6, 2-21; Jdg 13,5-7 ; 16,17 ; Am 2,11-12 ; 1 Mac 3,49). Tuttavia, i Vangeli usano chiaramente Nazareth come luogo : « Natanaele gli disse: « Può uscire qualcosa di buono da Nazareth ?
» Gesù andò a Nazareth, dove era stato allevato. Il sabato entrò nella sinagoga come era sua abitudine. Si alzò e lesse le Scritture » (Lc 4, 16) « Si ritirò nel territorio della Galilea e venne ad abitare in una città chiamata Nazaret, perché si adempisse ciò che era stato predetto dai profeti : « sarà chiamato Nazareno » Matteo 2,22-23) Questi sono semplici esempi, ce ne sono molti altri. Nell’ultima citazione, Matteo ha confuso Nazareno con Nazoreo !
Per quanto riguarda l’identificazione del villaggio attuale, sembra essere conclusiva. La città è stata scavata a metà del XX secolo. Fu distrutta nel 67 e rimase come villaggio fino all’arrivo della madre di Costantino, Elena. La tradizione cristiana era viva per identificare la città. Un numero di « Bible World » trattava di Nazareth. Secondo il sito : https://lnkd.in/dWtpAk8g
Nel II e III secolo d.C., Nazareth fu il centro dell’attività missionaria dei giudeo-cristiani. Uno di loro, Conon, giustiziato in Asia Minore, affermò durante il suo processo: « Sono di Nazareth in Galilea e della famiglia di Cristo a cui ho reso culto fin dal tempo dei miei antenati ». Un altro link interessante : https://lnkd.in/dpFW-xhx Da quando i racconti evangelici (rielaborati durante i secoli dai monaci copisti agli ordini) sono prove storiche? Le leggende e i miti hanno valore solo per coloro che ci credono. La fede e le credenze non hanno niente a che vedere con la realtà storica Sfruttando il preziosissimo sito di Nestlé-Aland : https://lnkd.in/dpFW-xhx si può avere un’idea dei più antichi testimoni manoscritti
Dal Vangelo di Giovanni
47 Quando Gesù vede Natanaele venire da lui, dice di lui: « Questo è veramente un israelita; non c’è astuzia in lui ». 48 Natanaele gli chiede : « Da dove mi conosci ? ». Gesù risponde : « Prima che Filippo ti chiamasse, quando eri sotto il fico, io ti ho visto ». 49 Natanaele gli disse : « Rabbi, tu sei il Figlio di Dio ! Tu sei il re d’Israele !
Gesù disse: « Io vi dico che vi ho visto sotto il fico, ed è per questo che credete ! » Vedrete cose ancora più grandi. 51 E aggiunge : « Amen, amen, io vi dico che vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo ». (Gv 47-51)
Può venire qualcosa di buono da Nazareth ?
Un’espressione ingenua di pregiudizio ! Da dove poteva venire questo pregiudizio nella mente dell’onesto Natanaele? Forse perché Nazareth era in Galilea ? Forse perché era un luogo piccolo e oscuro ? O era perché era una città con una cattiva reputazione in termini di moralità? Gli interpreti hanno sostenuto queste diverse opinioni. Il signor Godet pensava che il dubbio di Natanaele provenisse dal fatto che nessuna profezia assegnava un ruolo così importante a Nazareth.
Ma la domanda di Natanaele sembra troppo generale per includere questa idea. D’altra parte, il signor Godet ha fatto l’osservazione molto accurata che siccome Natanaele era di Cana, a solo una lega da Nazareth, poteva cedere alla gelosia meschina che spesso esisteva da villaggio a villaggio, e che non gli permetteva di credere che questa località, oscura come la sua, avesse una parte in una gloria così brillante.
Gesù vide Natanaele venire da lui e disse di lui : « Ecco un vero israelita in cui non c’è inganno ». (Gv 1, 48) Gesù parlò queste parole a coloro che lo circondavano, ma in modo tale da essere ascoltato da Natanaele, e per entrare in relazione con lui, per guadagnare la sua fiducia rivelandosi a lui all’inizio come Colui che scruta i cuori. Sentendo che era in presenza di un Essere che lo penetrava nel profondo della sua anima, Natanaele lo riconobbe e lo confessò come il Figlio di Dio e il Re d’Israele.
La conoscenza di Natanaele era ancora molto debole; non era un teologo che faceva metafisica, ma un credente che confessava la sua fede, e questa fede conteneva i semi di tutto ciò che più tardi, con più illuminazione, Natanaele divenne un apostolo. Coloro che si stupirono di una tale confessione dimenticarono che ogni pio israelita conosceva le Scritture e che Natanaele trovò solo nei Salmi 2 i due titoli che diede a Gesù. La maggior parte degli interpreti ha considerato questa parola di Gesù come una domanda : « Credi ? »
Diacono Michel Houyoux
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