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Ventiquattresima domenica del Tempo Ordinario – Anno A

Posté par diaconos le 14 septembre 2023

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Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo


In quel tempo, Pietro venne da Gesù e gli chiese : « Signore, quando il mio fratello fa del male a me, quante volte devo perdonargli ? Fino a sette volte ? ». Gesù rispose : « Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. Così il regno dei cieli è come un re che voleva regolare i conti con i suoi servi. Stava per farlo, quando gli fu portato qualcuno che gli doveva diecimila talenti (cioè sessanta milioni di monete d’argento).« 

Poiché l’uomo non aveva denaro per ripagare il debito, il padrone ordinò che fosse venduto, con la moglie, i figli e tutti i suoi beni, per saldare il debito. Il servo cadde ai suoi piedi, si prostrò e disse : « Abbi pazienza con me e ti restituirò tutto ». Mosso a compassione, il padrone del servo lo lasciò andare e gli condonò il debito.

 Ma quando il servo uscì, trovò uno dei suoi compagni che gli doveva cento monete d’argento.

Gli si gettò addosso e lo strangolò, dicendo : « Restituisci il tuo debito ! » Allora il suo compagno cadde ai suoi piedi e lo pregò : « Abbi pazienza con me e ti restituirò il denaro » Ma l’altro rifiutò e lo fece gettare in prigione finché non avesse restituito il dovuto. Quando i suoi compagni se ne accorsero, ne furono profondamente rattristati e andarono a raccontare l’accaduto al loro padrone, che allora lo chiamò e gli disse : « Servo malvagio, ti ho dato tutto quel debito perché mi hai pregato. »

Non avresti dovuto, a tua volta, avere pietà del tuo compagno, come io avevo avuto pietà di te ? In preda all’ira, il padrone lo consegnò ai carnefici finché non avesse restituito tutto ciò che doveva. Così vi tratterà il Padre mio che è nei cieli, se ciascuno di voi non perdonerà al proprio fratello dal profondo del cuore.

Questa ventiquattresima domenica del Tempo Ordinario, la Domenica del Perdono, ci mette di fronte alla realtà profondamente umana e genuinamente cristiana del perdono. Ci incoraggia a riflettere sugli ostacoli al perdono e sui percorsi che ci portano ad esso. Prima o poi nella vita si pone la questione del perdono.

 Perché prima o poi qualcuno vi ferisce in un modo o nell’altro. Rancore e rabbia ! Siamo su un terreno familiare e sulla strada della vita quotidiana. Il rancore è una pianta ben curata i cui frutti di rabbia e vendetta si presentano stagione dopo stagione !  Rancore e rabbia verso le persone, rabbia di far pagare a caro prezzo l’offesa ricevuta o il danno causato.

Non dimenticherò mai! La pagherà. Guai a chi ferisce la nostra vanità, getta un’ombra sulla nostra immagine, tocca i beni che si attaccano alla nostra pelle ! Il perdono è impossibile! Per un problema di recinzione, è la tensione… C’è tanto risentimento tra genitori, figli, coniugi, vicini di casa e colleghi di lavoro.

Persino alle porte delle chiese, vediamo persone che si rifiutano di salutarsi, ma cantano insieme il Padre Nostro che li condanna : « Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori ».

 Due secoli prima di Gesù Cristo, Ben Sirach, il Saggio (Prima Lettura), che osservò a lungo la persona umana e contemplò altrettanto a lungo Dio, arrivò rapidamente a vedere tre grandi nemici del perdono: risentimento, rabbia e vendetta, e ricordò ai suoi lettori due profonde verità che sono ancora molto attuali. Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori !

 In primo luogo, non trattenete nel vostro cuore tutti quei sentimenti negativi chiamati odio, risentimento, desiderio di vendetta, rabbia e rifiuto di perdonare. Se conservate questi veleni nel vostro cuore, come potete contare sul perdono degli altri e come potete cercare il perdono di Dio ? 

A tutti questi nemici della pace dentro di voi e con gli altri, Ben Sirac ha una sola parola : « Perdona… se vuoi essere perdonato dal tuo Dio ». Perdona al tuo prossimo il male che ti ha fatto ; allora, alla tua preghiera, i tuoi peccati saranno perdonati.

La domanda di Pietro al Signore era quanto mai attuale : « Quando il mio fratello mi fa del male, quante volte devo perdonargli ? Pietro suggerì a Gesù un numero:  » Fino a sette volte ? Gesù rifiutò di entrare nei suoi calcoli. Questo è il significato della sua risposta : « Fino a settanta volte sette ! »Questa è la giustificazione di Gesù per il perdono illimitato : « Dovete perdonare sempre ! ».

Quando si tratta di Dio, siamo tutti nella stessa situazione del servo che deve al suo padrone una somma fantastica di denaro. Per amore incomprensibile, Dio ci ha perdonato questo debito. Eppure, quando dobbiamo perdonare, esitiamo e molto spesso ci accontentiamo di contrattare o rifiutare. Eppure, a Messa, cantiamo : « Signore, abbi pietà di noi », mentre troppo spesso abbiamo poca pietà degli altri !

 Dio perdona con la stessa pazienza e generosità del re di cui parla Gesù nella parabola. Il suo perdono, però, presuppone che la lezione abbia portato frutto in noi. Sta anche a noi capire e avere misericordia, perdonare e condonare i debiti dei nostri fratelli e sorelle. « Perdonaci come noi perdoniamo i nostri debitori ».


Il Diacono Michel Houyoux

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Siti interessanti da vedere su Internet


Qumran : clicca qui per lezggere l’articolo XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

 Conferenza Episcopale Italiana →XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO A

  VideoPadre Fernando Pellugrini24a Domenica del Tempo Ordinario anno A – YouTube

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