# Il racconto della cacciata dei demoni dai Gadareni si trova nei tre Vangeli sinottici. La scena sembra essersi svolta a Gadara, oggi Umm Qeis in Giordania, non lontano dal lago di Tiberiade, o a Gerasa. San Giovanni Crisostomo ci dice che questo miracolo mostra tutta la misericordia, l’occhio provvidenziale che Dio ha per gli esseri umani. E aggiunge : « Da questa storia impariamo che Dio non veglia su tutti noi in generale, ma su ciascuno di noi in particolare ». Gesù Cristo lo dichiarò espressamente ai suoi discepoli quando disse loro : « Ogni capello del vostro capo è stato contato » (Mt 10,30) Padre Antoni Carol i Hostench ha incentrato la sua omelia sulla libertà umana. Per lui, per quanto sia grande la potenza divina concretizzata da questo miracolo, è altrettanto importante la libertà data agli esseri umani di credere in Dio o di non credere, nonostante le prove fornite. Umm Qeis è una città della Giordania, nella provincia giordana di Irbid, 20 km a nord-ovest del capoluogo Irbid e 3 km a sud dello Yarmouk. È stata costruita sul sito dell’antica città di Gadara. La città era chiamata anche Antiochia o Antiochia Semiramis e Seleucia, ed era una delle città della Decapoli.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all’altra riva del mare di Galilea, nel paese dei Geraseni. Mentre Gesù scendeva dalla barca, gli venne subito incontro un uomo posseduto da uno spirito immondo; viveva nei sepolcri e nessuno poteva più legarlo, neppure con una catena; anzi, era stato spesso legato con ferri e catene, ma lui aveva spezzato le catene e i ferri e nessuno poteva trattenerlo. Tutto il giorno e tutta la notte stava tra i sepolcri e sulle colline, gridando e ferendosi con le pietre. Quando vide Gesù da lontano, gli corse incontro, gli cadde davanti e gridò a gran voce : « Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro per Dio, non tormentarmi! ». Gesù infatti gli diceva: « Spirito immondo, esci da quest’uomo ! ». E gli chiese : « Come ti chiami ? ». L’uomo gli rispose : « Mi chiamo Legione, perché siamo in molti ». E pregarono vivamente Gesù di non scacciarli dal paese.
Ora c’era un grande branco di maiali sul pendio della collina in cerca di cibo. Allora gli spiriti immondi supplicarono Gesù : « Mandaci da questi porci e noi entreremo in loro ». Egli permise loro di farlo. Così uscirono dall’uomo ed entrarono nei maiali. Dall’alto della rupe, la mandria si precipitò in mare: erano circa duemila maiali e stavano annegando nel mare. Quelli che li custodivano fuggirono e diffusero la notizia in città e in campagna, e la gente venne a vedere cosa era successo. Quando giunsero da Gesù, videro l’uomo posseduto che aveva una legione di demoni, ed erano terrorizzati. Quelli che avevano visto tutto questo raccontarono loro la storia dell’uomo posseduto dai demoni e quello che era successo ai maiali. Allora cominciarono a supplicare Gesù di lasciare il loro territorio. Mentre Gesù risaliva sulla barca l’uomo posseduto lo pregò di poter stare con lui. SEgli non acconsentì, ma gli disse : « Va’ a casa tua dalla tua gente e racconta loro tutto quello che il Signore ha fatto per te nella sua misericordia ». Allora l’uomo se ne andò e cominciò a proclamare nella regione della Decapoli ciò che Gesù aveva fatto per lui, e tutti ne furono meravigliati. (Mc 5, 1-20)
L’indemoniato di Gadara
Gesù e i suoi apostoli arrivarono all’altra sponda del lago, dopo aver superato la tempesta. Marco racconta in modo molto più dettagliato degli altri evangelisti : « L’indemoniato stava continuamente, notte e giorno, nei sepolcri e sui monti, gridando e percuotendosi con pietre ». Questi dettagli, conservati da Marco, mostrano il grado di frenesia a cui giunse questo infelice. Il suo furore raddoppiò le sue forze. Ma Marco voleva indicare un’influenza del potere delle tenebre. Le tombe e le montagne sono menzionate insieme, perché in Oriente le tombe erano grotte naturali o scavate nel fianco di una collina. Il demoniaco soggiornava in questi luoghi remoti e tenebrosi in cerca di solitudine. Gli atti di auto-violenza commessi da questo sfortunato uomo (si è ammaccato con delle pietre), dai quali solo Marco lo ha trattenuto, sono stati considerati da alcuni interpreti come segni di pentimento o di disperazione e non semplicemente come effetto di una follia furiosa.
Quest’uomo malato, preda del potere delle tenebre, stava sopportando anche una terribile sofferenza morale. Da questo punto di vista, possiamo comprendere meglio la grandezza della liberazione che doveva a Gesù. L’ansia del malato di correre da Gesù appena lo vide da lontano e di gettarsi ai suoi piedi, dimostra chiaramente, come ha osservato Olshausen, che la prima apparizione di Gesù esercitò su di lui un’influenza benefica, che si sentì attratto da lui e che si aspettava un sollievo. Fino a quel momento, il paziente aveva agito con la consapevolezza di sé e della sua disgrazia, ma Gesù, ordinando allo spirito impuro di andarsene, suscitò la resistenza di quest’ultimo, che produsse nella sua vittima uno di quei parossismi in cui egli non era altro che l’organo del demonio che parlava attraverso di lui.
Aggiungendo : « Ti giuro per Dio », lo spirito impuro pensava senza dubbio che Gesù avrebbe accolto più facilmente la sua richiesta di non essere tormentato. Che cosa voleva dire? Gesù fece una domanda al malato per calmarlo e farlo comunicare con lui. Nel tumulto, nell’esaltazione e nella sofferenza in cui si trovava quest’uomo, nulla poteva riportarlo a se stesso e alla realtà della sua vita più che pronunciare il suo nome, dire a Gesù con sicurezza chi era. Purtroppo, era ancora troppo sotto l’influenza dello spirito maligno per rispondere con una chiara consapevolezza di sé ; così il demone parlò di nuovo e, non senza orgoglio e malizia, prese in prestito il suo nome da quelle temibili legioni romane che terrorizzavano e non amavano il popolo ebraico.
Luca dice : « Diversi demoni erano entrati in lui » ; è ancora lo spirito che aggiunge per bocca del malato : « Siamo molti ». Dobbiamo intendere con questo una molteplicità di influenze che lo Spirito esercitava su tutte le facoltà della sua vittima ? Oppure dobbiamo intendere che dentro di lei c’erano molti demoni ? Questa regione montuosa, con la sua abbondanza di grotte e sepolcri, era particolarmente attraente per loro. Luca fornisce una ragione per questa richiesta che è più facile da capire : « I demoni temevano di essere mandati nell’abisso, che senza dubbio consideravano un luogo di tormento ». La stessa idea si ritrova in Matteo, dove i demoni supplicano Gesù di non tormentarli prima del tempo del giudizio.
Le parole : là, verso il monte, non sono in contraddizione con quelle di Matteo: lontano da lora ; questi due termini esprimono una certa distanza. Questa parte del racconto, conservata dai tre evangelisti, presenta fatti molto difficili da spiegare, tanto più che non hanno analogie nel Nuovo Testamento. Perché i demoni, costretti a lasciare la loro vittima, chiesero di entrare nei maiali ? Forse perché questi spiriti senza organi, miserabili nel loro abbandono di Dio, amano abitare in esseri organizzati ? È stato con l’intenzione maligna di fare del male a questi animali, ai loro proprietari, forse anche a Gesù e alla sua influenza ? Perché Gesù ha permesso loro di farlo ? Forse perché era un modo per liberare lo sfortunato uomo che era oggetto del suo interesse e della sua compassione ?
Oppure per giudicare gli abitanti della regione e suscitare in loro una seria riflessione ? Come poteva ignorare la loro perdita ? Voleva forse punirli (almeno quelli di loro che erano ebrei) per aver violato la legge allevando animali legalmente impuri ? L’indemoniato, che fino a quel momento si era agitato e agitato, si sedette tranquillamente; era vestito, mentre prima non aveva indossato alcun abito : « Quando Gesù fu sceso a terra, gli venne incontro un uomo della città che era posseduto da molti demoni. » Da tempo non portava vestiti e la sua dimora non era in una casa, ma nei sepolcri. ( Lc 8, 27) Era sano di mente, colui che Marco definiva un pazzo furioso; lo ricorda aggiungendo queste parole: « Colui che aveva avuto la legione ».
Queste persone erano piene di paura, vedendo solo il prodigio e non la divina compassione di Gesù che lo aveva compiuto; molti erano offesi nella loro avarizia, e questo bastava loro, nella loro cecità, per volersi privare delle benedizioni della presenza di Gesù. Fu per profonda gratitudine che l’indemoniato guarito volle seguire Gesù; pensava che con il suo benefattore sarebbe stato più al sicuro dai terribili mali che aveva sofferto. Perché Gesù non glielo permise ? Gesù ha voluto lasciare quest’uomo nella sua casa, con la sua famiglia, perché potesse essere un monumento e un predicatore della misericordia di Dio per tutti. Egli fece conoscere a tutta la regione le grandi cose che Gesù aveva fatto per lui.
Il diacono Michel Houyoux
Link ad altri siti cristiani
◊ Renzo Bertoli : clicca qui per leggere l’articolo → https://youtu.be/HHthmAPQr1o
◊ Padre Georgy Kochetkov : clicca qui per leggere l’articolo →L’indemoniato di Gadara. Omelia
♥ VideoPadre Fernando Armellini : clicca qui per vedere il video → 4a Domenica del Tempo Ordinario anno B – YouTube