Mercoledì delle Ceneri
Posté par diaconos le 13 février 2024
# Gli omphalopsychiques, una setta cristiana della Chiesa d’Oriente, nata nei monasteri del Monte Athos nei secoli XII-XIV. Furono soprannominati omphalopsychiques per la loro postura, in cui fissavano lo sguardo sull’ombelico quando pregavano, Da qui il soprannome di adoratori dell’ombelico dato loro da Barlaam il Calabro, che li accusò di rinnovare l’eresia dei Massaliani o Euchiti, condannata ad Antiochia nel IV secolo, e che combatté anche contro Gregorio Palamas. L’abate Simeone di Xerocerca, del monastero di Xerocerca a Costantinopoli, scrisse nell’XI secolo : « Quando sei nella tua cella, chiudi la porta e siediti in un angolo: solleva la tua mente al di sopra di tutte le cose vane e passeggere! Poi appoggia la barba al petto; rivolgi gli occhi con tutto il pensiero al centro del tuo ventre, cioè al tuo ombelico.
Trattenete di nuovo il respiro, anche attraverso il naso ; cercate nel vostro petto il luogo del cuore dove abitualmente risiedono tutte le forze dell’anima. Ma se perseverate in questa pratica notte e giorno, troverete – meraviglia sorprendente – una gioia ininterrotta. Infatti, non appena lo spirito ha trovato il luogo del cuore, vede ciò che non ha mai visto prima. Vede l’aria che è nel cuore, e vede se stesso luminoso e pieno di discernimento. Questo approccio alla preghiera cristiana, simile a quello del buddismo, fu molto frainteso e spesso ridicolizzato: « I monaci del Monte Athos sostenevano che quando pregavano, un getto di luce usciva dai loro ombelichi, un bagliore ineffabile e increato che li immergeva in un languore celestiale; credevano che fosse simile alla luce che appariva sul Monte Tabor e ad altre splendide manifestazioni della radiosità divina.
Questa dottrina, caldamente sostenuta dal vescovo di Tessalonica, fece salire l’opinione pubblica a un livello così pericoloso che fu necessario prendere una decisione tra le due parti. Nel 1341, l’imperatore Andronico III si recò in pompa magna nella chiesa di Santa Sofia per presiedere un concilio sul tema dell’ombelico dei monaci. La disputa fu così lunga e accanita, il grande discorso teologico pronunciato dall’imperatore contro i seguaci dell’ombelico (omphalopsyches) lo stancò a tal punto, e fu così dispiaciuto di vederli comunque riconosciuti come ortodossi, che si ritirò malato e sopravvisse solo pochi giorni. Una delle sue poesie, l’Hymneno, evoca perfettamente la ricerca da parte dei monaci greci della luce dentro di sé, nel cuore e nel corpo, quando si ritirano a pregare da soli, seduti nelle loro celle.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: « Qualunque cosa facciate per diventare giusti, evitate di farla davanti alla gente perché vi noti. Altrimenti non ci sarà ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Quindi, quando fate l’elemosina, non suonate la tromba davanti a voi, come gli ipocriti che danno spettacolo nelle sinagoghe e nelle strade, per ottenere la gloria che viene dagli uomini. Amen vi dico : essi hanno ricevuto la loro ricompensa. Ma tu, quando fai l’elemosina, non sappia la tua mano sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina rimanga segreta; il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ripagherà.
E quando pregate, non siate come gli ipocriti: a loro piace stare nelle sinagoghe e ai crocicchi per mostrarsi agli uomini quando pregano.
Amen, vi dico che questi hanno ricevuto la loro ricompensa. Ma quando pregate, entrate nella vostra stanza più intima, chiudete la porta e pregate il Padre vostro che è presente nel segreto ; il Padre vostro che vede nel segreto vi ricompenserà. E quando digiunate, non abbattetevi come gli ipocriti: essi assumono un volto sconfitto per mostrare agli uomini che stanno digiunando. Amen vi dico : hanno ricevuto la loro ricompensa. Ma voi, quando digiunate, ungetevi il capo e lavatevi la faccia, perché il vostro digiuno non sia noto agli uomini, ma solo al Padre vostro che è presente nel più segreto dei luoghi ; il Padre vostro, che vede nel più segreto dei luoghi, vi ripagherà. (Mt 6,1-6.16-18)
Riforma della vita religiosa
Nessun atto religioso deve essere compiuto in modo da essere notato e lodato dalla gente: perderebbe la sua ricompensa. Applicando questo principio, Gesù passa in rassegna le tre principali manifestazioni di pietà: nel fare l’elemosina, evitate ogni ostentazione, ignorate il bene che fate a voi stessi e fatelo pensando solo a Dio; nel pregare, non pregate davanti agli uomini, ma in segreto, alla presenza di Dio; non ripetetevi invano, come i pagani, perché il Padre conosce le nostre necessità. Quando digiunate, non fate la faccia triste, ma mostratevi nel vostro stato ordinario, in modo che solo il Padre che legge il vostro cuore si accorga di voi. La giustizia del regno di Dio, derivante dalla vera interpretazione della legge, è il tema generale del Discorso della montagna.
Soprattutto, nessuno degli esercizi di questa pietà deve essere fatto davanti agli uomini con lo scopo di essere visti da loro, e quindi di attirare la loro ammirazione e la loro lode. Fare l’elemosina è esercitare la misericordia: questo è il significato etimologico della parola greca da cui deriva la nostra parola elemosina. Questo significato indica già il motivo interiore della carità. La carità ostentata è affare degli ipocriti. Alcuni interpreti hanno pensato che tra gli ebrei i ricchi suonassero la tromba in certi giorni per raccogliere i bisognosi.
In secondo luogo, fare l’elemosina nelle sinagoghe e per le strade non è un male in sé, ma ciò che lo rende un male è il suo scopo: essere glorificato dagli uomini. Questa è la ricompensa che gli ipocriti cercavano, e l’hanno già ottenuta. Che le buone azioni rimangano sconosciute, se possibile, anche alla persona che le compie. E se nonostante tutto vengono conosciute, poco importa, purché il loro unico scopo sia quello di glorificare Dio. Diversi manoscritti latini riportano le parole : « Te lo renderà pubblicamente »; ma poiché non troviamo questa parola nei più antichi manoscritti greci, non abbiamo ritenuto necessario discostarcene ». (Sant’Agostino)
La critica moderna ha confermato questo giudizio. Le parole di Gesù implicano che riceveremo una ricompensa per le elemosine che facciamo, ma non dobbiamo attribuire ad esse un’idea di merito o di auto-giustizia. Pregare in piedi, anche nelle sinagoghe o nel tempio, secondo l’usanza degli ebrei, con gli occhi rivolti al luogo santissimo, non è precisamente ciò che Gesù critica, ma piuttosto questo motivo ipocrita, per essere visti dagli uomini. Gesù non sembra approvare questo atteggiamento nei confronti della preghiera. Quanto al pregare in piedi per le strade, secondo un’usanza che esiste ancora in Oriente, quando suona l’ora della preghiera, egli disapprovava assolutamente.
La parola « stanza » si riferisce a qualsiasi spazio chiuso all’interno della casa, a differenza delle sinagoghe e delle strade. La preghiera privata deve avvenire solo tra l’anima e Dio. Per la sua onnipresenza, Egli è e vede in segreto. Dopo la preghiera veniva il digiuno, un’altra manifestazione di pietà. La giustizia farisaica era mescolata a quell’ipocrisia che vuole apparire. Questo sguardo triste, questo volto sconfitto non aveva altro scopo. Il digiuno serio, come mezzo di disciplina morale, è qualcosa di molto diverso. È quello che si faceva a quei tempi per apparire in pubblico o a un banchetto. Quindi, quando si digiuna, bisogna rimanere nel proprio stato ordinario.
Il diacono Michel Houyoux
Link ad altri siti cristiani
◊ Vanity Fair Italia : clicca qui per leggere l’articolo → Che cos’è il mercoledì delle Ceneri
◊ Famiglia Christiana : clicca qui per leggere l’articolo → Perché la Quaresima inizia col mercoledì delle Ceneri
Video di Padre Fernando Armellini : clicca qui →https://youtu.be/iKbkkYlSaqQ
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