Terza domenica di Pasqua – Anno B
Posté par diaconos le 8 avril 2024
Gesù e i due discepoli di Emmaus
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca
In quel tempo, i discepoli di ritorno da Emmaus stavano raccontando agli undici apostoli e ai loro compagni ciò che era accaduto lungo la strada e come il Signore si era manifestato a loro nello spezzare il pane. Mentre stavano ancora parlando, il Signore stesso si presentò in mezzo a loro e disse loro : « Pace a voi! Spaventati e impauriti, pensarono di vedere uno spirito. Gesù disse loro : « Perché siete così turbati ? E perché questi pensieri sorgono nei vostri cuori ? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi, guardatemi: uno spirito non ha carne e ossa come vedete che io ho ».
Dopo aver detto questo, mostrò loro le mani e i piedi. Essi si rallegrarono, ma non osavano ancora crederci e si stupirono. Gesù disse loro: « Avete qualcosa da mangiare qui ? Gli offrirono un pezzo di pesce alla griglia, che egli prese e mangiò davanti a loro. Poi disse loro : « Queste sono le parole che vi ho detto mentre ero ancora con voi. Bisogna che si compia tutto ciò che è scritto di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi« .
Poi aprì loro la mente per comprendere le Scritture. Disse loro: « Sta scritto che il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno e che nel suo nome sarà proclamata la conversione per il perdono dei peccati a tutte le nazioni, cominciando da Gerusalemme. Spetta a voi esserne testimoni ». (Lc 24, 35-48)
Gesù e i due pellegrini sulla strada di Emmaus
Due discepoli si recarono a Emmaus. Parlavano degli eventi che stavano per accadere. Gesù si avvicinò e andò con loro. Essi non lo riconobbero. Gesù chiese loro di cosa stessero parlando e perché fossero così tristi. Essi si meravigliarono della sua ignoranza e gli raccontarono della condanna e della morte di Gesù di Nazareth; poi gli raccontarono delle speranze che avevano riposto in lui e che erano andate deluse, poiché era il terzo giorno dalla sua morte; menzionarono la sorpresa provocata dal racconto delle donne e dalle scoperte di coloro che erano andati al sepolcro.
Gesù li rimproverò per la loro lentezza nel credere e spiegò loro dalle Scritture la necessità delle sue sofferenze. Quando arrivarono a Emmaus, Gesù voleva continuare il suo cammino, ma essi lo trattennero e lo convinsero a restare con loro, poiché si stava facendo notte. Entrò con loro e, quando spezzò il pane e lo diede loro, lo riconobbero, ma subito scomparve. i accorsero di quanto fossero commossi mentre spiegava loro le Scritture. Tornarono immediatamente a Gerusalemme e raccontarono ai discepoli ciò che era accaduto loro. Secondo Luca, Emmaus si trovava a sessanta furlongs(circa undici chilometri) da Gerusalemme.
La tradizione cattolica, che risale a Eusebio e Girolamo, vede la nostra Emmaus nella città di Nicopoli, oggi Amwàs, nella piana di Saron. Nicopoli non era una città e la distanza tra essa e Gerusalemme è di centosettanta chilometri. SI discepoli non credevano alla risurrezione di Gesù. Perciò non pensavano di riconoscerlo in questo sconosciuto. D’altra parte, doveva esserci stato un cambiamento significativo nella persona di Gesù, sia attraverso la sua sofferenza e morte, sia attraverso la sua risurrezione: anche i suoi discepoli più intimi esitavano a riconoscerlo quando si avvicinava a loro (Lc 24,37 ; Gv 20,14-15 ).
L’interesse comprensivo che Gesù ha mostrato loro ha conquistato la fiducia dei due viaggiatori. Le sue domande li invitavano ad aprire il loro cuore (Lc 18,40 ; Gv 5,6 ; Gv 20,15) . Egli non era potente solo a parole, ma anche e soprattutto nei fatti, attraverso gli atti d’amore che riempivano la sua vita. E lo era non solo nella stima di tutto il popolo, ma anche davanti a Dio, che gli rendeva testimonianza. Oltre a tutte queste cause di tristezza, c’è un’altra circostanza da menzionare, sul cui significato esitarono a pronunciarsi e che contribuì ad aumentare la loro confusione. Non hanno citato questa testimonianza delle donne come motivo di speranza, che hanno contrapposto con sicurezza ai fatti dolorosi che hanno citato.
Anche se i discepoli che visitarono il sepolcro lo trovarono proprio come avevano detto le donne! Gesù, da parte sua, dopo aver lasciato che raccontassero tutti i loro dolori, li rimproverò : » Stupidi ! Innanzitutto, li accusò di non avere la capacità di comprendere le promesse che Dio aveva fatto attraverso i profeti (Gal 3, 1). L’uomo poteva essere salvato solo attraverso la sofferenza e la morte. L’amore eterno di Dio, che voleva la salvezza dell’uomo, voleva anche l’immensa dedizione del Salvatore, indispensabile per il compimento di tale salvezza.
Man mano che i discepoli comprendevano le Scritture, sentivano che le tenebre del loro cuore lasciavano il posto alla luce, che i loro dubbi lasciavano il posto alla fiducia e che, ancor prima di riconoscere Gesù, gli appartenevano completamente. È questo che Gesù ha fatto alla loro mente, invece di offrirsi improvvisamente a loro. Per mettere alla prova i discepoli, Gesù continuò a camminare e avrebbe certamente proseguito il suo cammino se non lo avessero esortato a rimanere con loro. Voleva che questa nuova grazia dipendesse da loro.
Tornati a Gerusalemme, prima ancora che i discepoli di Emmaus potessero parlare, furono accolti da un grido di gioia : « Il Signore è veramente risorto! I discepoli diedero come prova un’apparizione di Gesù a Simon Pietro. L’apparizione di Gesù a Pietro era una prova della sua misericordia nei confronti di colui che, amareggiato, sentiva il bisogno di rivedere Gesù e di ottenere il suo perdono (Mc 16,7). Mentre i discepoli di Emmaus raccontavano la loro storia, Gesù apparve con questo saluto : « Pace a voi ».
Per calmare la loro paura, mostrò loro i piedi e le mani e li invitò a toccarlo. Poi, per convincerli completamente, mangiò con loro. Ricordò loro che aveva detto loro che tutte le profezie si sarebbero compiute su di lui. Aprì loro la mente per comprendere le Scritture. Esse predicevano la sua sofferenza e la sua risurrezione e la predicazione del Vangelo tra tutte le nazioni. Gesù rese i discepoli suoi testimoni, promise loro lo Spirito Santo e ordinò loro di attendere a Gerusalemme il compimento di questa promessa.
La menzione dei piedi implica che non solo le mani ma anche i piedi di Gesù furono inchiodati alla croce. Questo passo di Luca lascia poco spazio ai dubbi. La gioia che i discepoli provarono nel vedere Gesù, dopo la tristezza e la paura, li tenne in uno stato di confusione che impedì loro di credere. Per dare loro un’ulteriore prova, Gesù chiese qualcosa da mangiare. Gesù ricordò loro le numerose predizioni che aveva fatto loro prima della sua morte e risurrezione (Lc 9, 22; Lc 22, 37) . Gesù non si considerava più con i suoi discepoli; il suo precedente rapporto con loro era stato sostituito da una comunione spirituale.
Gesù si appella un’ultima volta all’autorità delle Scritture, per far comprendere ai discepoli la necessità divina di tutto ciò che gli era accaduto e per rivelare loro il futuro del suo regno e la vocazione che avrebbero dovuto svolgere in esso. Nel suo nome, devono predicare il pentimento e il ravvedimento per il perdono dei peccati.
Il diacono Michel Houyoux
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