Diciottesima domenica del Tempo Ordinario dell’anno C
Posté par diaconos le 19 juillet 2022
Il regno de’ cieli è simile ad un tesoro nascosto nel campo
La parabola del tesoro nascosto è una delle parabole di Gesù, presente nel solo Vangelo secondo Matteo tra i vangeli canonici e nel Vangelo di Tommaso . Illustra il grande valore del regno dei Cieli e in Matteo precede immediatamente la parabola della perla. che ha un tema simile. Interpretazione : Questa parabola è interpretata come l’illustrazione del grande valore del regno dei Cieli, così come la parabola della perla che segue poco dopo.
In quel momento, qualcuno della folla chiese a Gesù: « Maestro, di’ a mio fratello che divida con me la nostra eredità ». Gesù rispose: « Uomo, chi mi ha costituito giudice o arbitro delle tue divisioni? Poi disse a tutti: « Guardatevi dalla cupidigia, perché la vita di nessuno, anche quando ha molto, dipende da ciò che ha ». E raccontò loro questa parabola: « C’era un uomo ricco, il cui patrimonio era andato bene. Si è chiesto: « Cosa farò? Non ho un posto dove mettere il mio raccolto ». Poi disse a se stesso: « Ecco cosa farò: abbatterò i miei granai e ne costruirò di più grandi, e vi metterò tutto il mio grano e i miei beni.
Allora mi dirò: « Eccoti qui, con molti beni a tua disposizione per molti anni ». Riposare, mangiare, bere, godersi la vita. Ma Dio gli disse: « Sei uno stolto: questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita ». E quello che hai accumulato, chi lo avrà? » Questo è ciò che accade a chi accumula per sé, invece di essere ricco per Dio. » . (Lc 12,13-21)
Non sbagliare l’obiettivo !
L’essenziale non è il servizio del denaro e del profitto, ma il servizio dell’uomo. È la nostra vita ad essere al primo posto e non la ricchezza! Questa vita non dipende dalle ricchezze (Lc 12,15b). Gesù lo dimostrò raccontando una parabola alla folla venuta a ricevere il suo insegnamento. Il ricco proprietario terriero di cui parla il Vangelo mostrava i segni esteriori della ricchezza: la sua terra aveva fruttato molto, la sua principale, e unica, preoccupazione era dove poter conservare il grano, l’olio e il vino, perché i suoi magazzini erano diventati troppo piccoli.
Aveva due obiettivi: ampliare le sue pertinenze e sfruttare al meglio i suoi abbondanti raccolti. Il suo ideale di vita era alto come il suo tavolo, il suo letto o la sua sedia : « Eccoti qui con molte riserve per molti anni. Riposatevi, mangiate, bevete, godetevi la vita » (Lc 12,19). Quest’uomo della parabola è un buon esempio di perfetto materialista: credeva fermamente nella felicità attraverso la materia e Gesù lo stigmatizzò sottolineando il suo egoismo, che aveva il pregio di essere franco : « Io… io… io… io… io… io… demolirò… costruirò… costruirò… i miei raccolti, i miei granai, il mio grano… IO ! «
Ma Dio gli disse : « Tu sei pazzo! Questa stessa notte, la vostra vita vi sarà chiesta di nuovo. Non solo non ha avuto la saggezza di prendere la misura dei suoi giorni, come dice il salmista (Salmo 89), ma ha costruito la sua vita sull’accumulo di ricchezze, acquisendo la sua avidità di guadagno, da cui non era certo di trarre beneficio. » A cosa serve accumulare ciò che non si può portare con sé ? Bisogna essere abbastanza intelligenti da capirlo, prima o poi ! L’avidità non è priva di conseguenze disastrose. Per esempio, quante persone sacrificano tutto, l’equilibrio, la famiglia, la felicità attuale, per acquisire i mezzi per essere felici domani, se domani ci sarà ?
Per l’Ecclesiaste, è uno spreco accumulare ricchezze che saranno spese da qualcun altro. L’esperienza conferma che molto spesso una generazione spende ciò che la precedente ha faticosamente accumulato. Stupido! Stupido! Tutti i calcoli del ricco si rivelarono tragicamente sbagliati. Si sbagliava completamente, perché la ricchezza non dà la vera felicità. Non c’è alcun legame tra l’abbondanza di beni e la vera sicurezza ! La Bibbia non smette mai di contrapporre lo stolto all’uomo assennato e con questa parabola Gesù ha voluto farci capire che è una mancanza di intelligenza non saper discernere i veri beni, il vero senso della vita. Dio è il bene supremo e la saggezza consiste nel collocare tutto in questa prospettiva. Il vero successo di una vita dipende da questo !
Nella sua lettera ai Colossesi, Paolo li invita a cercare le cose di lassù, dove si trova Cristo. L’obiettivo della vostra vita è in alto, non sulla terra. Fare questo passo significa scoprire o riscoprire il vero significato della vita. Stolto era il ricco che riduceva il suo orizzonte alla terra, ai suoi raccolti, ai suoi granai, al suo ventre. La nostra vita non finirà su questa terra. La ricchezza non è un male in sé. Il denaro può diventare buono, se non è solo per se stessi. In breve, questa pagina del Vangelo secondo Luca è un appello ad aprire il cuore. Se il ricco avesse deciso di mettere l’eccedenza del suo granaio nelle mani dei poveri, il suo cuore si sarebbe allargato e sarebbe diventato ricco agli occhi di Dio (Lc 12, 21b). E noi, per essere ricchi, agli occhi di Dio, quale conversione dobbiamo fare : disponibilità alla vita, dono di noi stessi, rispetto per i più poveri, visite ai malati, volontariato in azioni a favore dei più indigenti, dei senzatetto, degli immigrati, degli abbandonati.?
Il diacono Michel Houyoux
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Video : « La parabola del tesoro nascosto in una catena »
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