Trentesima domenica del Tempo Ordinario – Anno A
Posté par diaconos le 24 octobre 2023
# Il Grande Comandamento (o Primo Comandamento) è un doppio precetto dato da Gesù Cristo e che appare nei Vangeli sinottici in tre forme diverse. Il Grande Comandamento riunisce due precetti dell’Antico Testamento: « Ascolta, Israele : Yahweh, il nostro Dio, è l’unico Yahweh. Amerai Yahweh, il tuo Dio, con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le tue forze ». (Dt 6, 4-5) e « Amerai il tuo prossimo come te stesso ». (Lev 19, 18).
Il Catechismo della Chiesa Cattolica del 1992 ricorda che questo è il primo dei comandamenti (§2196) per i cattolici. Questa duplice monizione si riflette anche nel duplice motto del Sovrano Ordine di Malta : Tuitio Fidei et Obsequium Pauperum (Difesa della fede e assistenza ai poveri).
Immanuel Kant si riferisce a questo Grande Comandamento nella parte IV, sezione 1 della sua opera : « La religione cristiana, in quanto religione naturale, comprende tutti i doveri, sotto una prescrizione generale, che riguarda sia i rapporti morali interni che esterni delle persone, cioè : fai il tuo dovere da nessun altro motivo che non sia l’amore immediato di quel dovere, cioè ama Dio, ama colui che decreta tutti i doveri al di sopra di ogni altra cosa ; 2°. sotto una prescrizione particolare, che riguarda le relazioni esterne con le altre persone e costituisce un dovere universale, cioè : ama tutti come te stesso, cioè contribuisci al loro benessere per immediata benevolenza e non per motivi di interesse personale; questi precetti non sono ingiunzioni morali, ma prescrizioni della santità a cui dobbiamo aspirare, e in relazione alla quale la semplice aspirazione è chiamata virtù ».
La seconda parte del Grande Comandamento esprime sinteticamente la Regola d’Oro dell’etica della reciprocità. La Regola d’oro è un’etica della reciprocità, il cui principio fondamentale è enunciato in quasi tutte le principali religioni e culture : « Tratta gli altri come vorresti essere trattato » o « Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te ».
Questa forma di moralità universale si ritrova nei precetti filosofici dell’antico Egitto e dell’antichità greca, così come nelle religioni orientali (induismo, buddismo, taoismo, confucianesimo, ecc.), nel Vicino Oriente e in Occidente (ebraismo, cristianesimo, islam) e persino nell’umanesimo ateo.
La formulazione più diffusa della Regola d’oro in Occidente è « Amerai il prossimo tuo come te stesso », un comandamento della Torah o Antico Testamento espresso nel Levitico (Lev 19,18), sviluppato all’epoca di Gesù di Nazareth dal rabbino Hillel e dagli ambienti farisaici, e che Gesù cita (Mt 22,37-40) come l’essenza dei sei comandamenti del Decalogo che riguardano le relazioni umane (Es 20,12-17).
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo
In quel tempo i farisei, avendo sentito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono e uno di loro, maestro della Legge, pose una domanda a Gesù per metterlo alla prova :Gesù rispose: « Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento ? ».
« Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente ». Questo è il grande comandamento, il primo. E il secondo è simile : « amerai il tuo prossimo come te stesso. Tutta la Legge e i Profeti dipendono da questi due comandamenti. ». (Mt 22, 34-40)
Il comandamento più grande
Quando i farisei vennero a sapere che Gesù aveva messo a tacere i sadducei, mandarono uno di loro, che era un avvocato, a porgli questa domanda : « Qual è il più grande comandamento della Legge ? ».
Gesù citò i due grandicomandamenti dell’amore per Dio e dell’amore per il prossimo e aggiunse : « Tutta la legge e i profeti sono contenuti in questi due comandamenti ». I farisei, a loro volta respinti vittoriosamente da Gesù, vennero a sapere che i sadducei, che pure lo avevano attaccato, erano stati messi a tacere, si erano tappati la bocca e se ne erano andati confusi.
Si riunirono di nuovo, senza dubbio soddisfatti che i loro avversari fossero stati confusi su una questione che li divideva, quella della risurrezione e dell’esistenza degli angeli.
Così chiesero a uno di loro di porre a Gesù una domanda meno capziosa delle precedenti. Non disarmarono, perché l’espressione usata da Matteo implica, secondo Holtzmann e Weiss, un’intenzione ostile: si riunirono per cospirare, per unirsi contro Gesù.
Amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente, significa amarlo con tutte le forze dell’essere morale; in modo che tutte le facoltà dell’anima, gli affetti, i pensieri, la volontà, i desideri, siano penetrati e dominati da questo amore, che diventa così l’unico movente di tutte le azioni, di tutta la vita.
Gesù non dice come l’uomo, peccatore ed egoista, riesca ad amare in questo modo. Spetta al Vangelo, nella sua interezza e pienamente compreso dal cuore, insegnarcelo. Gli dice : « Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente ».
Questo comandamento dell’amore è il grande e il primo perché contiene il compimento di tutti gli altri ed è l’essenza stessa della vita religiosa e morale. Questo è il grande e primo comandamento.
Questo comandamento è simile al primo nella sua stessa essenza, nella misura in cui il vero amore per il prossimo non è che un’applicazione dell’amore per Dio, un riflesso dell’amore di Dio in noi, e anche perché la pratica di questo comandamento soddisfa tutti i nostri doveri, tutti i nostri obblighi verso il prossimo. Amare il prossimo come se stessi significa abbattere la barriera che separa l ‘ »io » dal « tu », l’egoismo, causa di tutte le divisioni, e la trasgressione abituale di questo comandamento.
Chi ama il prossimo in questo modo desidera la sua felicità come la propria e vi contribuisce secondo le sue forze, come se fosse sua. Un secondo è simile : « Amerai il tuo prossimo come te stesso ». Tutto ciò che è scritto nella legge e perfino nei profeti sul rapporto dell’uomo con Dio e con il prossimo, si attiene per la sua stessa essenza a questi due comandamenti che ne sono la realizzazione vivente.
Con queste parole Gesù rispose alla domanda dell’avvocato, che non poteva che approvarlo con tutto il cuore. Questa risposta è molto notevole anche perché dimostra che, già nell’Antico Testamento, l’amore è il fondamento di ogni obbedienza. Questo è il punto centrale di unione tra le due alleanze. È solo attraverso il Vangelo che questo amore è stato più pienamente rivelato da Dio e più abbondantemente realizzato nei cuori dei suoi figli.
Il diacono Michel Houyoux
Link ad altri siti cristiani
Conferenza Episcopale Italiana : cliccare qui per leggere l’articolo → XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO A
Qumran : cliccare qui per leggere l’articolo → Testi – XXX Domenica del Tempo Ordinario (Anno A)
Video Padre Dernando Armellini → 30a Domenica del Tempo Ordinario anno A – YouTube
Publié dans articles en Italien, Catéchèse, Enseignement, évangiles, Homélies, La messe du dimanche, Page jeunesse, Religion, TEMPO ORDINARIO, Temps ordinaire | Pas de Commentaire »