Ottava domenica del tempo ordinario dell’anno C
Posté par diaconos le 21 février 2022
Un cieco può guidare un altro cieco ?
Dal Vangelo di Gesù-Cristo secondo Luca
Allora Gesù disse ai suoi discepoli in una parabola : « Può un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno entrambi in un buco? Il discepolo non è al di sopra del maestro; ma quando è ben addestrato, ognuno sarà come il suo maestro. Perché guardi la pagliuzza nell’occhio di tuo fratello, mentre non noti la trave nel tuo occhio? Come puoi dire a tuo fratello: « Fratello, lascia che ti tolga la pagliuzza che hai nell’occhio », quando tu stesso non vedi la trave che hai nell’occhio ?
Ipocrita ! Prima togli la trave dal tuo occhio; poi vedrai chiaramente per togliere la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello. Un albero buono non porta frutti marci; né un albero marcio porta frutti buoni. Perché ogni albero si riconosce dal suo frutto: i fichi non si raccolgono dalle spine, né l’uva si raccoglie dai rovi. L’uomo buono trae il bene dal tesoro del suo cuore, che è buono ; e l’uomo cattivo trae il male dal suo cuore, che è cattivo; perché ciò che la bocca dice è ciò che trabocca dal cuore. (Lc 6,39-45)
Può un cieco guidare un altro cieco ?
Da solo, non sono in grado di andare avanti: sono un cieco sulla strada. Non posso quindi offrirmi come guida, io stesso ho bisogno di una guida! Sono cieco perché ho una trave nell’occhio! Gesù è venuto ad aprire gli occhi dei ciechi. È venuto a guidarci sulla strada. Ricordiamo i discepoli di Emmaus : dopo aver camminato con loro, Gesù spiegò loro le Scritture. Ha ripercorso con loro la storia della salvezza. I due discepoli trovarono in lui un maestro che permise loro di vedere chiaramente, di riconoscerlo : « Quando fu a tavola con loro, prese il pane, pronunciò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora i loro occhi si aprirono e lo riconobbero… » (Luca 24, 30-31)
Un po’ più tardi, dopo che i discepoli tornarono a Gerusalemme e Gesù apparve a loro e agli undici : « Egli aprì loro la mente alla comprensione delle Scritture. » (Lc 24, 45) Quali sono questi frutti che siamo invitati a portare? Sono i frutti dell’amore reciproco, della carità fraterna. « Siate misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso » (Lc 6, 36). Questi sono i frutti di giustizia e misericordia che siamo invitati a portare. Questi frutti sono azioni e parole : « Ciò che la bocca dice è ciò che trabocca dal cuore ». » (Luca 6, 45).
La parola fa conoscere i propri sentimenti. (Ben Sira il Saggio)
Gesù fu per i discepoli colui che aprì loro gli occhi e colui che li mandò in missione per portare la luce della rivelazione. Gesù è stato il maestro che non ha schiacciato i suoi discepoli ma ha permesso loro di diventare come lui. Accettare di essere guidato da Gesù, accettare che Gesù mi guarisca dalla mia cecità, che sia il maestro che mi insegna, è diventare un albero che porta buoni frutti.
Il vero discepolo, quello che si lascia illuminare da Gesù, porta frutti buoni; quello che non si lascia illuminare da lui rimane cieco e porta frutti cattivi. Siamo buoni cristiani, siamo discepoli che si lasciano formare da Gesù.
Lasciamoci formare e trasformare da Lui per diventare come Lui ! Rinnoviamo la nostra scelta di prendere Gesù come nostro maestro e amico. Ci guida verso la pienezza della vita. Vuole il nostro bene portandoci alla comunione con Dio e con i nostri fratelli e sorelle. Facciamoci insegnare da Gesù a guarire la nostra cecità, ad aprire i nostri occhi al mistero della salvezza per poter essere testimoni, guide, nel cuore del mondo per condurre gli altri ad incontrarlo.
Questo richiede da noi: una vita di intimità con Gesù attraverso la celebrazione dell’Eucaristia, la Parola di Dio, la preghiera cuore a cuore, ma anche una vita di testimonianza dove viviamo, nella nostra città o villaggio. Nella preghiera come nell’apostolato, seguendo l’apostolo Paolo, dobbiamo prendere una parte sempre più attiva nell’opera del Signore : « Così, miei amati fratelli, siate saldi, incrollabili, lavorando sempre meglio all’opera del Signore, sapendo che il vostro lavoro non sarà vano nel Signore. (1 Cor 15, 58) Ascoltiamo e seguiamo Gesù che è più di un maestro perché ci dà il suo cuore per trasformare la nostra vita
Il Diacono Michel Houyoux
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