Ventisettesima domenica in tempo ordinario – Anno A

Posté par diaconos le 28 septembre 2020

Il proprietario affitterà il suo vigneto ad altri viticoltori

Cia Sicilia occidentale: via alla "vendemmia verde"

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo

In quel tempo Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo : « Sentite questa parabola : un uomo possedeva una vigna, piantava una vigna, la recintava, scavavava un torchio e costruiva una torre di guardia. Poi ha affittato il vigneto ai viticoltori e ha fatto un viaggio. Quando arrivò il tempo della frutta, mandò i suoi servi dai viticoltori a ricevere i prodotti della sua vigna.
Ma i contadini presero i servi, ne colpirono uno, ne uccisero l’altro e lapidarono il terzo. Anche in questo caso il proprietario mandava più servitori del primo ; ma venivano trattati allo stesso modo.
Infine, mandò loro suo figlio dicendo : « Rispetteranno mio figlio ». Ma quando i viticoltori videro il figlio, si dissero : « Ecco l’erede, dai, ammazziamolo, avremo la sua eredità ».
Lo catturarono, lo gettarono fuori dalla vigna e lo uccisero.     Ebbene, quando arriverà il padrone della vigna, cosa farà ai contadini? « Dicevano: ‘Egli scatenerà un miserabile caos su quelle miserabili persone’. Affitterà il vigneto ad altri viticoltori, che gli daranno i prodotti a tempo debito. »
Gesù disse loro : « Non avete mai letto nelle Scritture : ‘La pietra che i costruttori hanno rifiutato è diventata la pietra angolare : questa è l’opera del Signore, la meraviglia davanti ai nostri occhi ! »
Perciò vi dico : Il regno di Dio vi sarà tolto per essere dato ad una nazione che lo farà fruttificare.  » (Mt 21, 33-43)

Quali frutti portiamo ?

 È dal frutto che riconosciamo l’albero e non dall’etichetta. « Tutto ciò che è vero e nobile, tutto ciò che è giusto e puro, tutto ciò che è degno di amore e di onore, tutto ciò che si chiama virtù e che merita lode, prendete tutto, e il Dio della pace sarà con voi », scriveva Paolo ai cristiani di Filippo. E questo ciò che è vero e nobile, ciò che è giusto e puro, ciò che guida tutta la nostra vitac?

Ancora una volta, attraverso la deviazione di una parabola, Gesù ha messo di fronte ai leader di Israele la loro responsabilità : ora o mai più, devono accogliere la sua persona e il suo messaggio e guidare tutto il popolo a seguirli. Il popolo d’Israele non apparteneva a loro : erano stati affidati loro da Dio, e Dio li ha chiamati a rendere conto. Dobbiamo renderci tutti conto che questa parabola è rivolta anche a noi. Siamo abbastanza mobilitati per far sì che la nostra comunità parrocchiale produca dei bei frutti ?

Non possiamo rimproverare il proprietario della tenuta, istituita da Gesù, per aver trascurato la sua vigna : l’ha circondata con un recinto, ha scavato un torchio per il vino e ha costruito una torre di guardia. Né gli si poteva rimproverare la sua pazienza, la sua perseveranza con i viticoltori; mandava i suoi servi lapidati, ne mandava altri che subivano la stessa sorte, e infine mandava il proprio figlio, pensando che lo rispettassero.

Nessun padre lo fa. No! Nessuno penserebbe di mandare suo figlio a persone che hanno già ucciso molti servi. Chi altri, allora, può farlo? Naturalmente pensiamo a Dio che si prende cura del suo Regno e manda il suo Figlio per cercare di portare frutto all’umanità. Da che parte stiamo ? Gesù ci è stato mandato… cosa abbiamo fatto del suo comandamento d’amore? I messaggeri ci vengono inviati… li ascoltiamo ?

Il nostro mondo vuole essere sempre più indipendente da Dio : non vogliamo essere responsabili nei suoi confronti. Il mio corpo mi appartiene, la mia vita mi appartiene… quando tutto viene da Dio ! Tutto ci è stato dato per la Sua maggiore gloria : le nostre vite brillano quando rendono gloria a Dio, il Capo dei vivi, ed Egli è sempre lì per spingerci ad essere più vivi. Il ramo staccato dalla vite può solo appassire e morire.

Com’è meraviglioso il passo di Isaia, dato nella prima lettura, che ci ha mostrato tutto l’amore di Dio per la sua vigna ! « Cosa potrei fare di più per il mio vigneto di quello che ho fatto? (« Isaia 5, 4a) chiese a Dio. Sì, Dio si è investito totalmente di noi perché potessimo portare il frutto più bello.

Questa parabola della vite è un po’ come un padre e una madre che danno il meglio di sé perché il figlio abbia successo nella vita. Ma a volte il bambino non sempre risponde a questo amore premuroso, premuroso e benefico dei genitori. Questo porta alla tristezza e alla delusione e a volte anche alla rabbia, ma raramente all’abbandono. Perché i genitori sono fatti per continuare ad amare qualunque cosa accada.

Il Signore, di sicuro, non smette mai di amarci. Al minimo gesto da parte nostra, il Signore torna da noi e riversa nuovamente il suo amore su di noi a profusione.  Riportaci indietro, lascia che il tuo volto sia alleggerito e noi saremo
Diacono Michel Houyoux

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Il commento del padre Fernando Armellini : « Affitterà il vigneto ad altri viticoltori.

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Tu sei Cristo, il Messia di Dio. Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto.

Posté par diaconos le 25 septembre 2020

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Tu sei benedetto, … tu sei la pietra su cui edificherò la mia chiesa

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo San Luca

Quel giorno, Gesù stava pregando in clausura. Mentre i suoi discepoli erano lì, egli chiese loro : « Chi dicono che io sia le moltitudini ? »  Risposero : « Giovanni il Battista; ma ad alcuni, Elia, e ad altri, un profeta di vecchi che era risorto dai morti. «  Gesù chiese loro : « E voi cosa dite ? Chi pensi che io sia ? » Allora Pietro rispose e disse : « Il Cristo, il Messia di Dio ». »
Ma Gesù, con autorità, proibì loro fortemente di dirlo a qualcuno, dichiarando : « Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, essere ucciso, e al terzo giorno risorgere di nuovo. « (Lc 9, 18-22).

Confessione di Pietro

Gesù, dopo aver pregato in solitudine, chiese ai suoi discepoli quale fosse l’opinione che regnava tra la gente su di lui. Risposero che si pensava fosse Giovanni Battista, Elia, o uno degli antichi profeti. Poi ha chiesto loro i loro sentimenti. Pietro rispose : « Tu sei il Cristo di Dio. »  Gesù proibì loro di rivelarlo in questo momento e disse : « Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere messo a morte e risuscitato il terzo giorno. »

Poi disse a tutti : « Se qualcuno vuole essere mio discepolo, deve seguirmi sulla via della rinuncia e della croce ». Voler salvare la propria vita significa perderla. Perderla significa salvarla. Ora la salvezza dell’anima vale più del possesso del mondo intero, perché nel giorno della sua gloria il figlio dell’uomo si vergognerà di colui che si è vergognato di lui davanti agli uomini.

Luca è stato quello di tutti gli evangelisti che più spesso ha indicato queste preghiere di Gesù in solitudine. Solo lui ha riferito che Gesù si è preparato pregando per la scena epocale che sta per seguire. Come osserva M. Godet, è probabile che egli associasse i suoi discepoli alla sua preghiera e li mettesse così in una disposizione adeguata alle circostanze.

Qui il colloquio tra Gesù e i suoi discepoli si è svolto nella regione di Cesarea di Filippo. Luca non solo omette questa indicazione di luogo, ma sembra collegare il suo testo alla moltiplicazione dei pani, mentre i primi due Vangeli intercalano un gran numero di racconti che egli passava interamente in silenzio. Era importante per Gesù apprendere ciò che si pensava di lui tra la folla, ma infinitamente più importante sapere quale fosse la fede dei discepoli, e provocare una confessione di questa fede da parte loro per rafforzarli.

Nei tre Vangeli, Pietro ha riconosciuto il Signore Gesù come il Cristo, ma ogni evangelista formula questa idea a modo suo :

Matteo: Cristo, il Figlio del Dio vivente;
Marco: Cristo;
Luca: il Cristo di Dio.

Quest’ultima espressione, così come: il Cristo del Signore, significa il Cristo (Messia, Unto) che viene da Dio, e che Dio manda al mondo.

Nei tre sinottici, questo primo annuncio delle sofferenze di Cristo segue immediatamente la grande confessione di Pietro : « Tu sei il Cristo.  » Anche in tutti e tre, Gesù proibì ai suoi discepoli di farlo conoscere. Ma è stato Luca a far emergere con maggiore chiarezza e forza il significato di questo incontro. La ragione di questa proibizione era che Gesù non voleva intrattenere le aspettative carnali dei suoi seguaci.

« Si aspettavano un Messia glorioso mentre stava per soffrire. Né voleva provocare l’odio dei suoi avversari prima del tempo. E Gesù, sapendo che stavano per venire a portarlo via e a farlo re, si ritirò di nuovo sulla montagna, ed egli solo. « (Gv 6:14-15)

I primi due evangelisti riferirono l’opposizione di Pietro alle sofferenze di Gesù e il suo severo rimprovero nei suoi confronti. Luca ha omesso questa caratteristica, che andava a svantaggio di Pietro; ma ha omesso anche le belle parole di Gesù : « Tu sei benedetto, … tu sei la pietra su cui edificherò la mia chiesa ».

Il diacono Michel Houyoux

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◊ Scuola di Pieghera : clicca qui per leggere l’articolo → Tu sei il Cristo di Dio. Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto

◊ Absi : clicca qui per leggere l’articolo → TU SEI IL CRISTO DI DIO. IL FIGLIO DELL’UOMO

Bella professore di religione  : « Voi chi dite che io sia? »: Gesù secondo i sinottici

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Ventiseiesima domenica in tempo ordinario nell’anno A

Posté par diaconos le 21 septembre 2020

 opera di Dio

Sono andati a lavorare nel vigneto

Dal Vangelo di Matteo

 Allora Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: « Qual è la vostra opinione? Un uomo aveva due figli. E venne dal primo figlio e gli disse: « Bambino, vai a lavorare nella vigna oggi ». Ha detto: « Non voglio. Ma poi, pentitosi, se ne andò.  Poi il padre andò dal secondo e gli parlò allo stesso modo.
Quest’ultimo disse: « Sì, Signore », e non se ne andò. Quale dei due ha fatto il testamento del padre? « Gli risposero: « Il primo. « Gesù disse loro: « Amen, vi dico:
Pubblici e prostitute vi precedono nel regno di Dio…
Perché Giovanni Battista è venuto da voi per la via della giustizia, e voi non avete creduto alla sua parola; ma gli esattori delle tasse e le prostitute ci hanno creduto. Ma tu, dopo aver visto questo, non ti sei nemmeno più pentito e hai creduto alla sua parola.  » (Mt 21, 28-32)

Andate a lavorare oggi stesso nel mio vigneto !

In questo racconto del Vangelo di Matteo si parla di un figlio che dice sì e non fa e di un altro figlio che dice no e fa. Un uomo aveva due figli. E venne al primo e gli disse : « Figlio mio, oggi va’ a lavorare nella mia vigna ». E lui ha detto: « Non lo farò ». Ma poi, pentendosi, se ne andò » (Mt 21, 29).

Gesù, offrendoci questa brevissima storia, vuole mostrarci solo qualcuno che cambia il suo comportamento, qualcuno che si converte. È una rivelazione molto importante e confortante per tutti : qualunque sia il nostro passato, qualunque siano i nostri precedenti rifiuti, un cambiamento è sempre possibile.

Nel nostro mondo, una persona è definitivamente classificata dal suo passato; se è cattiva, non gli viene data alcuna possibilità di ricostruire la sua vita. Dio crede nella nostra libertà; crede che possiamo convertirci dal male al bene e dal bene al meglio. Gesù non rinchiude mai nessuno nel suo passato. Gesù dà a tutti una possibilità, anche ai più peccatori. Non ci blocca, ci offre sempre la possibilità di un nuovo inizio. Grazie Signore per la speranza che ci hai dato.

« Quando si avvicina al secondo figlio, il padre gli dice la stessa cosa. Egli rispose: « Sì, Signore. E non ci è andato.  »E Gesù ci ha posto questa domanda : « Quale dei due ha fatto la volontà del Padre ? » La prima, questo è ovvio! Non possiamo rispondere altrimenti. Siamo davanti al nostro specchio: sono le nostre azioni che contano, non le nostre intenzioni! Ma non giudichiamo gli altri.

Questo secondo figlio di cui Gesù parla molto spesso ci assomiglia. Alcuni dicono, per esempio, che sono credenti ma non praticanti. Un altro esempio : noi diciamo « Sì » a Dio e « No » con le nostre azioni! Questo non è logico.

Un terzo esempio: nella nostra preghiera a Dio diciamo : « Venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà… ». I nostri comportamenti corrispondono a queste belle dichiarazioni ?
« Non sono coloro che dicono: ‘Signore, Signore… che entreranno nel regno dei cieli, ma coloro che fanno la volontà del Padre mio che è nei cieli’ (Mt 7,21). E Giovanni, il discepolo che Gesù amava, tradusse : ‘Non amiamo con la parola o con la lingua, ma con l’azione e con la verità’ (Gv 3,18).

Ancora una volta, attraverso i contemporanei di Gesù, siamo sfidati: è sempre Dio che ci chiede di dire « Sì » a lui della nostra fede attiva. E questo « Sì » della nostra fede è spesso all’inizio di una conversione : « Andate a lavorare oggi nella mia vigna !  » A ciascuno di noi, Dio ha detto questa mattina : « Andate a lavorare nella mia vigna !  » Allo stesso tempo, ci dice : « Non siate come il figlio che ha detto sì e poi non ha fatto nulla ».

Piuttosto essere come colui che ha detto no e si è messo al lavoro, pentendosi di aver detto no » (Matteo 5,16). Ma ciò che è ancora meglio è che tu mi dica di sì e che metta in pratica il tuo sì ». Tutti noi possiamo diventare buoni lavoratori nella vigna di Dio. Dio non dirà mai: « Ne ho abbastanza di te, ti ho deluso, fai quello che vuoi, non voglio più vederti ».

Il Diacono Michel Houyoux

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◊ Cantalavita : clicca qui per leggere l’articolo →  La volontà di Dio – BUONA DOMENICA ! XXV TEMPO ORDINARIO – ANNO A

◊ Qumran : clicca qui per leggere l’articolo →  XXVI Domenica del Tempo Ordinario (Anno A)

La predicazione del padre Fernando Armellini  : « Ventiseiesima domenica in tempo ordinario nell’anno A »

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Le donne le accompagnavano e le servivano prendendo dalle loro risorse

Posté par diaconos le 18 septembre 2020

Le donne le accompagnavano e le servivano prendendo dalle loro risorse dans articles en Italien

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo San Luca

In quel momento, accadde che Gesù, passando per città e villaggi, proclamò e annunciò la Buona Novella del regno di Dio. Lo accompagnavano i Dodici, così come le donne che erano state guarite dalle malattie e dagli spiriti maligni: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demoni, Giovanna, moglie di Kuzah, l’amministratore di Erode, Susanna, e molti altri, che li servivano attingendo alle loro risorse.  (Lk 8, 1-3)

Gesù viaggia attraverso la Galilea

Un momento molto importante ha segnato il ministero di Gesù : ha smesso di vivere a Cafarnao e ha viaggiato come missionario, visitando ogni luogo, grande e piccolo, ed evangelizzando il regno di Dio : « Diceva: ‘Pentitevi, perché il regno dei cieli è vicino’ » (Mt 3,2). Un’intera carovana ha seguito Gesù nei suoi viaggi missionari : i dodici apostoli e alcune donne che, guarite da lui in corpo e anima, si sono dedicate al suo servizio.

Per i discepoli è stata una scuola di evangelizzazione, dove hanno raccolto, sotto la guida di Gesù, esperienze preziose per il loro lavoro futuro. Maria, soprannominata Maddalena, perché era di Magdala, città situata sulla costa occidentale del lago Genezareth, a nord di Tiberiade, non va confusa con la donna penitente.

Molti interpreti antichi e moderni pensavano che queste parole, sette demoni, fossero una figura che significava sette vizi. L’evangelista Luca voleva indicare il più alto grado di possesso : « E le chiese: ‘Qual è il tuo nome ? »  L’uomo gli disse : « Il mio nome è Legione, perché siamo molti » (Mc 5, 9)  ; ma questa zona era così oscura per noi che tutte le spiegazioni sono solo congetture.

Possiamo solo supporre che il diavolo abbia ottenuto un tale impero sul popolo solo se i peccati gravi glielo hanno reso più facile, e che la sua azione si sia poi manifestata in uno stato di malessere : « Quando si trovava dall’altra parte, nella terra dei Gadarenes, due uomini demoniaci uscirono dalle tombe per incontrarlo. Erano così furiosi che nessuno osava passare.  » (Mt 8, 28)

Maria Maddalena fu sollevata da questo profondo declino fisico e morale, e fu così grata a Gesù che si dedicò completamente a lui e lo seguì fino ai piedi della croce : « Tra cui Maria Maddalena, e Maria madre di Giacomo e Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedeo. « ( Mt 27, 56) Così fu la prima ad avere la gioia di rivederlo dopo la sua risurrezione : « Il primo giorno della settimana Maria Maddalena si recò al sepolcro la mattina presto; era ancora buio. Vide che la pietra era stata rimossa dalla tomba. « (Gv 20, 1)

Era una prova dell’originalità e dell’accuratezza delle fonti da cui Luca trasse (Luca 1:2-3) che la menzione dei nomi di queste donne. Chuza, la cui moglie seguiva Gesù, ricopriva una carica piuttosto importante alla corte di Erode Antipa, poiché era il suo amministratore. Era il signore della corte di Erode, il cui figlio Gesù guarì e che credette con tutta la sua famiglia: « Il padre sapeva che era in quell’ora che Gesù gli disse : ‘Tuo figlio vive’. E lui credeva, lui e tutta la sua famiglia » (Giovanni 5, 3).

La moglie di Chuza aveva perso il marito quando cominciò a seguire Gesù. Si tratta di congetture, che di per sé non sono inammissibili, ma che non si basano su alcun dato dei Vangeli. Per quanto riguarda Susanna e queste altre donne, non sappiamo nulla di loro. Un’osservazione interessante è stata aggiunta da Luca, che queste donne assistevano Gesù e i suoi discepoli con i loro beni.

Nei viaggi di cui parla Luca, preparavano i pasti, si occupavano di tutto ciò che aveva a che fare con la vita materiale, in una parola, davano loro i servizi che le donne e le sorelle avrebbero potuto fare. Quale umiltà in Gesù che, non avendo un posto dove appoggiare il capo, ha acconsentito a vivere della carità di coloro che aveva arricchito con i beni spirituali !

Il diacono Michel Houyoux

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◊ Zenit.org : clicca qui per leggere l’articolo → Francesco : Maria Maddalena, Apostola della Speranza

◊ La Stampa : clicca qui per leggere l’articolo → Chi era veramente Maria Maddalena ?

Maria Maddalena: La vera Storia

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