Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo San Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli in una parabola : « Può un cieco guidare un altro cieco ? » Non cadranno entrambi in un buco ? Il discepolo non è al di sopra del maestro ; ma quando sarà ben addestrato, ognuno sarà come il suo maestro. Cos’è che guardi la paglia nell’occhio di tuo fratello, ma non noti la trave nel tuo occhio ?
Come puoi dire a tuo fratello : « Fratello, lascia che tiri fuori la paglia che hai nell’occhio », quando tu stesso non vedi la trave che è nel tuo ? Ipocrita ! Prima togliete la trave dall’occhio ; poi vedrete chiaramente per togliere la cannuccia che è nell’occhio di vostro fratello. « (Lc 6, 39-42)
Può un cieco guidare un altro cieco ?
Da solo, non sono in grado di andare avanti : sono un cieco sul sentiero. Quindi non posso offrirmi come guida, ho bisogno di una guida io stesso! Sono cieco perché ho una trave nell’occhio ! Gesù è venuto ad aprire gli occhi dei ciechi. È venuto a guidarci lungo il cammino. Ricordiamoci dei discepoli di Emmaus: dopo aver camminato con loro, Gesù spiegò loro le Scritture.
Ha riletto con loro la storia della salvezza. I due discepoli trovarono in lui un maestro che permetteva loro di vedere chiaramente, di riconoscerlo : « E quando si sedette con loro a tavola e prese il pane, li benedisse, e quando lo aveva spezzato, lo diede loro. Poi i loro occhi si aprirono e lo riconobbero… » (Lc 24, 30-31).
Un po’ più avanti, dopo il ritorno dei discepoli a Gerusalemme, Gesù apparve a loro e agli Undici : « Egli aprì le loro menti alla comprensione delle Scritture. (« Luca 24, 45) Quali sono questi frutti che siamo invitati a portare ? Sono il frutto dell’amore reciproco, della carità fraterna.
« Siate misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso. « Questi sono i frutti della giustizia e della misericordia che siamo invitati a portare. Questi frutti sono fatti e parole : « Ciò che la bocca dice è ciò che trabocca dal cuore. » (Luca 6, 45)
La parola parlata fa conoscere i sentimenti. (Ben Sira il saggio)
Gesù è stato per i discepoli colui che ha aperto i loro occhi e colui che li ha mandati in missione per portare la luce della rivelazione. Gesù è stato il maestro che non ha schiacciato i suoi discepoli, ma ha permesso loro di diventare come lui. Accettare di essere guidato da Gesù, accettare che Gesù mi guarisca dalla mia cecità, accettare che sia il maestro che mi insegna, è diventare un albero che porta buoni frutti.
Il vero discepolo, colui che si lascia illuminare da Gesù, porta buoni frutti ; colui che non si lascia illuminare da lui rimane nella sua cecità e porta cattivi frutti. Siamo buoni cristiani, siamo discepoli che si lasciano formare da Gesù. Lasciamoci formare, trasformare da Lui per diventare come Lui !
Rinnoviamo la nostra scelta di prendere Gesù come nostro maestro e amico. Egli ci guida verso la pienezza della vita. Egli vuole il nostro bene conducendoci alla comunione con Dio e con i nostri fratelli e sorelle. Lasciamoci istruire da Gesù perché ci guarisca dalla nostra cecità, perché ci apra gli occhi al mistero della salvezza, perché possiamo essere testimoni, guide, nel cuore del mondo, per condurre gli altri ad incontrarlo.
Questo richiede da noi : una vita di intimità con Gesù che passa attraverso la celebrazione dell’Eucaristia, la Parola di Dio, il cuore a cuore della preghiera, ma anche una vita di testimonianza dove viviamo, nella nostra città o nel nostro villaggio. Nella preghiera come nell’apostolato, seguendo le orme dell’apostolo Paolo, dobbiamo partecipare sempre più attivamente all’opera del Signore : « Perciò, miei amati fratelli e sorelle, siate saldi, risoluti, saldi, lavorando sempre meglio all’opera del Signore, sapendo che la vostra opera non sarà vana nel Signore. » (1 Cor 15, 58)
Ascoltiamo e seguiamo Gesù che è più di un maestro perché ci dà il suo cuore per trasformare la nostra vita.
Il diacono Michel Houyoux
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